Steve Hackett incanta al Teatro Politeama di Catanzaro


Una timidezza inconsueta per una rockstar come lui che da circa 50 anni si è esibito sui palcoscenici di tutto il mondo e la conferma di essere un genio che alla musica può ancora dare tanto. E’ così che Steve Hackett, ex chitarrista dei Genesis, ieri sera è apparso ai numerosi fan presenti al Teatro Politeama di Catanzaro nell’ambito del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce.

Entrato sul palco nella penombra e dopo aver imbracciato la chitarra classica ha creato sin dalle prime note l’incanto di una serata straordinaria. Black light, Riverbank, All is mended, Overnight sleeper, Swan fountain, Horizons e, la sempre stupenda, Blood on the rooftops sono “frammenti” di perle che formano un medley che esalta la sua tecnica raffinatissima, fatta di passaggi molto intensi e il cui suono conduce gli spettatori tra sentieri immaginifici espandendosi nel teatro.

Questo è solo l’inizio di Off the beaten track, il suo progetto acustico. Ascoltare Steve Hackett in una veste inedita per chi ha sempre apprezzato le sue performance con la chitarra elettrica è come entrare in un mondo nuovo, per alcuni versi estraniante. Esplorazioni sonore che raggiungono un maggiore pathos con l’ingresso in scena di Roger King, alle tastiere, e Rob Townsend, ai fiati. Hackett presenta Jacuzzi e il viaggio prosegue con i due compagni che aggiungono suoni morbidi e avvolgenti che si avvicinano alla world music.

Gli applausi non possono mancare alle note introduttive di Supper’s ready e After the ordeal, brani che ancora oggi suscitano emozioni fortissime. Ogni attimo è estasiante e mai privo di sorprese. Le riletture in chiave acustica dello spartito originale si ampliano con le improvvisazioni dei singoli musicisti. Da tutto questo Hackett mostra di trarre profitto per continuare il suo percorso personale e le esecuzioni di House of the faun (Pompeii), Jazz on a summer’s night, con uno strepitoso assolo di Townsend, Rainbows, Red flower e Ace of wands ne sono la conferma.

Poi con il bis il momento che tutti attendevano. Firth of fifth, il brano che con l’assolo di Hackett ha segnato un’epoca. E’ bastato un breve accenno perché il passato tornasse nel presente. Ovazione dei presenti che al termine non vogliono saperne di abbandonare il Teatro Politeama richiamandolo sul palcoscenico. Il ritorno è tutto per Bay of kings. Ed è in quel luogo immaginario che approda Steve Hackett che alla fine incontra i fan non risparmiandosi nel rilasciare autografi e facendosi ritrarre in foto.

Un ennesimo successo per il Festival d’Autunno che sabato è stato anche scelto da Radio DeeJay come uno dei cinque eventi a cui non mancare nel fine settimana. Un importante riconoscimento per Antonietta Santacroce e il suo Festival che ancora una volta si segnala come polo attrattivo per la cultura ma anche per trainare il turismo e l’economia della città di Catanzaro.

Archiviato il concerto di Steve Hackett, la prossima settimana sarà dedicata interamente agli appuntamenti culturali con “Kalon Brion. Lo spirito della Calabria, la Calabria dello spirito”, la sezione collaterale che dal 15 al 19 novembre nelle sale del Museo Marca di Catanzaro attraverso incontri e dibattiti offrirà spunti di riflessione con il Sud al centro delle attenzioni e con la presenza di scrittori, registi e studiosi.