Alfredo Pedullà, il Re del calciomercato: ‘Reggio e l’amaranto, miei due amori’

Bastano mezzo milione di conferme (il numero dei fan sulla pagina Facebook) per capire quanto sia seguito e apprezzato Alfredo Pedullà, giornalista sportivo esperto in materia di calciomercato

Alfredo Pedulla

‘Re’ come Reggino. Il dato numerico è più che eloquente: bastano mezzo milione di conferme (il numero dei fan sulla pagina Facebook) per capire quanto sia seguito e apprezzato Alfredo Pedullà, giornalista sportivo esperto in materia di calciomercato.

Se il calcio è lo sport più amato e discusso dagli italiani, il calciomercato è la scheggia impazzita che fa sognare e talvolta disperare i tifosi, sperare di vedere il campione preferito con la maglia della squadra del cuore o temere di vederlo con la valigia in mano.

Le voci più disparate si rincorrono, frenetiche, praticamente senza sosta. Per sognare c’è sempre tempo. Uno tsunami di notizie che l’epoca dei social network ha notevolmente contribuito ad intensificare. Pedullà è oramai marinaio esperto e navigato, bravo a ‘schivare’ le boutade ed inseguire le piste giuste. ‘Pensare che ho iniziato ad occuparmi di mercato per caso, quasi per sbaglio. Le cose fortunatamente sono subito andate bene, da quel momento –racconta ai microfoni di City Now– è stata una crescita continua anche in termini di passione’.

Nato e cresciuto a Reggio Calabria, Pedullà (da anni presenza fissa sugli schermi di Sportitalia) torna appena può in riva allo Stretto anche se impegni lavorativi permettono solo una toccata e fuga. ‘Mi bastano 48 ore per ricaricarmi e tornare con la memoria agli anni trascorsi a Reggio. Il panorama dello Stretto rimane lo stesso incanto di sempre, come il sentimento d’amore che mi lega alla città. Da un pò di tempo avverto in città un respiro nuovo, c’è voglia di mettersi alle spalle un periodo complicato‘.

Il giornalismo nel dna di famiglia, Alfredo infatti è figlio dell’indimenticato Saverio Pedullà, penna che ha seguito per diversi anni da vicino le vicende della Reggina. ‘Avere un maestro del genere in famiglia è una fortuna che ho cercato di sfruttare nel migliore dei modi. Una volta trasferitomi a Roma, sono cresciuto professionalmente anche grazie ai preziosi consigli di Italo Cucci e Mario Sconcerti, due pilastri del giornalismo italiano con i quali ho lavorato ai tempi de ‘Il Corriere dello Sport‘ ‘.

Difficile trovare, negli ultimi dieci anni, una professione maggiormente stravolta da internet e i social network rispetto a quella del giornalista. Un mestiere forse in crisi di identità, stritolato tra due epoche che fanno fatica ad abbracciarsi: ‘E’ tutto diverso rispetto a quando ho iniziato io. Grazie al mio spirito temerario quasi da ‘kamikaze’, sono stato tra i primi a cavalcare la grande novità legata ad internet. Ho grande rispetto dei giornali cartacei, ma ero sempre più impaziente e vedevo le notizie viaggiare a doppia velocità. Oramai il flusso è inarrestabile -evidenzia il giornalista reggino- e mi piace seguirlo da vicino’.

Il calciomercato è il ‘non plus ultra’ della frenesia legata alle notizie. Alle 20, una news delle 19 è già preistoria. Essere quindi sempre aggiornati in materia diventa una missione quasi impossibile, specie nei mesi di agosto e gennaio, le due chiusure delle sessioni di mercato. ‘In effetti bisogna essere ‘collegati’ 25 ore su 24, senza mollare mai la presa. Lo stress in alcuni casi è elevato, ma lo sopporto volentieri’.

Decine e decine le anticipazioni di mercato nel corso degli anni, due quelle che Pedullà ricorda con particolare piacere. ‘Il trasferimento di Antonio Cassano dal Bari alla Roma, nel 2001, per un motivo molto semplice. Sino al giorno prima tutti i giornali lo davano alla Juventus, io ebbi la fortuna di fare lo scoop scrivendo del suo passaggio in giallorosso. Nello stesso anno, anticipai della firma di Zdenek Zeman con la Salernitana’.

Impossibile ricordare il tecnico boemo e non pensare al figlio, Karel, oggi tecnico della Reggina. Il sentimento verso la squadra amaranto è rimasto immutato nel corso del tempo per Alfredo Pedullà: ‘La seguo sempre con affetto, anche oggi grazie a Sportube seguo tutte le partite. Si è chiusa male quella che per me rimane una splendida epoca, quella legata a Foti. Si è ripartiti con un nuovo progetto, tanta passione e un ritrovato entusiasmo. L’organico, anche se allestito in poco tempo, è di qualità e può dire la sua nel girone C di Lega Pro’.

Stay foolish. E’ una semi-citazione del celebre discorso di Steve Jobs quello che Pedullà dedica alle nuove generazioni, in affanno davanti alle difficoltà odierne. ‘Emergere è sempre più difficile. Nel giornalismo in particolare, se non sei un genio, il giovane di oggi fa enorme fatica a distinguersi ed eccellere. Cosa consiglio loro? Di farsi guidare da curiosità e passione, fattori determinanti. Bisogna tornare ai valori semplici di una volta come l’umiltà. Allo stesso tempo serve coraggio, per puntare l’orizzonte e fissarsi grandi obiettivi’.