Al Palazzo Crupi il nuovo libro di Bolognari


Sabato 24 settembre, alle ore 17.30, presso il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” , via E. Cuzzocrea, 48 sarà presentato il libro  I ragazzi di von Gloeden—Poetiche omosessuali e rappresentazioni dell’erotismo siciliano tra Ottocento e Novecento dell’ antropologo Mario Bolognari.

Dialogherà con l’autore il professore Francesco Idotta.

 

Il libro

«Nella seconda metà del XIX secolo – come sottolinea Franco Battiato nella Prefazione al libro I ragazzi di von Gloeden –, l’Italia divenne il paese favorito degli omosessuali del nord Europa. Scelsero la costa Ligure, Firenze, l’isola di Capri e soprattutto Taormina, che attirò letterati, artisti e uomini d’affari». In particolare, l’arrivo del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden a Taormina, nel 1878, segnò l’inizio del turismo in Sicilia, richiamando in città intellettuali da tutto il nord Europa. «Il suo arrivo – scrive l’autore Mario Bolognari – è la causa scatenante di quello che poi diventerà un vero e proprio flusso turistico. Gloeden, che aveva studiato pittura in Germania, a Taormina si trasformò in fotografo. La sua vita è avvolta in un’aura di leggenda che non sempre consente di distinguere la realtà dalle costruzioni fantastiche: di sicuro era il prototipo dell’omosessuale colto e ricco. Aprì uno studio fotografico, si specializzò nel mettere i giovani di Taormina in posa da antichi greci. Le sue foto di efebi nudi ebbero molta fortuna in tutto il mondo».

Nella sua ricerca, l’antropologo Mauro Bolognari, ricostruendo la nascita del turismo a Taormina e smontandone le componenti, indaga sul come e il perché tale fenomeno si sia sviluppato. «Secondo una consolidata mitologia – scrive Bolognari –, il turismo sarebbe nato per il felice incontro tra la bellezze naturali, atmosfera del luogo e personaggi stranieri di grande e raffinata cultura. Secondo il maligno suggerimento di qualche studio sul fenomeno, invece, sarebbe nato per l’incontro tra l’esigenza di turismo sessuale e omosessuale diffusasi negli ultimi decenni dell’Ottocento nell’Europa del nord e la povertà del sud d’Italia, colonizzato e moralmente debole». È infatti dimostrato come i ricchi omosessuali dell’epoca trovarono a Taormina una sorta di Paradiso sulla terra, facendo acquistare alla città una fama di tolleranza, mentre nel resto d’Europa si celebravano processi per sodomia, in Italia si trovava a basso costo ciò che in Germania e in Inghilterra era raro, costoso e talvolta anche pericoloso.

Attraverso l’ausilio di fonti originali e accurate indagini, l’autore mostra come le due risposte apparentemente in conflitto, riescono a cogliere qualcosa di vero e di falso in ciò che è avvenuto.

Un lavoro di ricerca che prova a ricostruire e interpretare il legame che si creò tra «gli stranieri, che scoprirono la città, e gli abitanti del luogo, che subirono la violenza delle proiezioni stereotipiche e diedero di se stessi e degli stranieri una rappresentazione che ancora oggi sopravvive». Una narrazione delle poetiche, in particolari omosessuali, che ha lo scopo di fornire una chiave di lettura antropologica dei processi storici che hanno determinato alcune caratteristiche della cultura dei siciliani e della loro rappresentazione.

L’autore

Mario Bolognari è professore di Antropologia culturale presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina. È direttore scientifico della rivista on-line “Humanities. Rivista di storia, geografia, antropologia e sociologia”. Ha svolto ricerche nelle comunità Arbëreshë della Calabria, tra gli emigrati italiani in Canada e in Venezuela e gli Haida della British Columbia. Dal 2007 è impegnato in una ricerca etnografica in un villaggio Arsi-Oromo, Shala, in Etiopia.