Partita IVA 2016: cosa si può scaricare?

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Quando un libero professionista compie quel salto decisivo fra una remunerazione bassa ed una maggiormente elevata, si trova spesso nella situazione di dover decidere le sorti della propria carriera fiscale: superati i 5.000 euro di entrate nell’anno solare, infatti, si rende necessaria (anzi, obbligatoria) l’apertura di una partita Iva che possa mettere in regola il professionista da un punto di vista di versamenti fiscali.

Come sottolineato da Mestiereimpresa.bnl.it, aprire una partita Iva nel 2016 non presuppone alcun costo, dunque aprirne una non comporta una spesa eccessiva: le uniche spese relative alla partita Iva dipenderanno infatti dalle parcelle del commercialista e dalle spese di mantenimento della suddetta.

Inoltre, l’apertura di una partita Iva permette anche di detrarre varie spese dalle tasse. Vediamo dunque di quali opportunità fiscali approfittare e quali spese scaricare con l’apertura di una partita Iva.

Il primo obiettivo: diminuire il quantitativo di tasse da pagare

L’apertura della partita Iva spesso non è un’opzione ma un obbligo per mettersi in regola con l’Agenzia delle entrate. Questo, però, non significa che non si possa approfittare di alcuni vantaggi portati dai regimi della partita Iva per abbassare il peso fiscale e per diminuire il quantitativo di tasse da pagare. Nello specifico, in base alle modifiche fiscali effettuate dal Decreto Legislativo sul lavoro autonomo, esistono una serie di voci legate alle spese della propria attività lavorativa che sono al 100% detraibili dall’imponibile. Vediamo di analizzarle una per una.

Detrarre le spese relative alla formazione e alla telefonia

Uno dei punti di forza della partita Iva 2016 è la possibilità di dedurre dalle tasse i costi relativi all’iscrizione a corsi di aggiornamento, corsi formativi, master e spese legate ad eventi e convegni relativi la propria professione. Inoltre, il libero professionista che decide di aprire una partita Iva può anche detrarre dalle tasse le spese relative alla telefonia, compreso l’eventuale acquisto/manutenzione degli apparecchi telefonici fissi o degli smartphone. Se prima la tassazione agevolata era al 50%, oggi è invece salita al 100%.

Scaricare dalle tasse i costi accessori

La partita Iva 2016 permette anche di scaricare dall’imponibile alcuni costi accessori molto pesanti, come ad esempio le spese relative al consumo di benzina, i pasti e le spese di viaggio. Inoltre, all’interno della lista dei costi deducibili al 100%, troviamo anche le spese di cancelleria, i costi dei libri di aggiornamento, le utenze intestate all’azienda e le spese per l’acquisto degli strumenti necessari all’attività. Per fare un esempio, l’acquisto o il costo della riparazione di un laptop aziendale potranno essere dedotti al 100%. Per questo motivo, fate sempre attenzione nel conservare gli scontrini fiscali.