Il Museo e il conservatorio Cilea insieme per la festa europea della musica


Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e il Conservatorio “Francesco Cilea” insieme per la Festa Europea della Musica. L’evento è nato a Parigi nel 1982 e ricorre ogni 21 giugno, giorno del solstizio d’estate.

Oggi il progetto ha assunto un respiro internazionale, con oltre 60 Paesi coinvolti.
Per l’occasione il MArRC e il “Cilea” hanno dato il via alla XXVI Stagione concertistica, che partirà proprio martedì 21 alle ore 18.30 a Palazzo Piacentini. In Piazza Paolo Orsi, il trio composto da Francesco Scimone, chitarra, Albert Vocaturo, flauto e Donata Mattei all’arpa. L’ensemble si esibirà su musiche di Weiss, Ibert e Gluck e Albeniz, sino ai pezzi celebri di Astor Piazzolla.

Una manifestazione voluta dal Direttore del Conservatorio Franco Barillà e dal Presidente Daniela De Blasio, oltre che, naturalmente, dal Direttore del MArRC, Carmelo Malacrino.
«Il Museo Archeologico di Reggio – commenta quest’ultimo – già prima della riapertura di tutti i livelli dell’esposizione permanente, aveva intrapreso un percorso di divulgazione della conoscenza aperto alla cittadinanza. Il Conservatorio è uno degli enti con i quali le sinergie sono state intraprese sin da subito e stanno continuando in maniera prolifica, come testimoniato anche da questa ulteriore iniziativa che non può che consolidare i rapporti tra le due istituzioni, con l’obiettivo favorire la conoscenza dell’arte in senso lato e contribuire all’ampliamento dell’offerta culturale a Reggio Calabria e alla sua provincia».

Ma le sorprese non finiscono qui, perché il Museo Archeologico di Reggio sta programmando le iniziative da proporre per l’estate 2016. Una fra queste, in linea con le direttive del Ministero per i beni e le attività culturali, è il prolungamento dell’orario di ingresso fino alle 23.00 il sabato per i mesi estivi, con una ricca serie di eventi.

«La partecipazione e l’interesse dei visitatori verso il MArRC è molto elevata – continua Malacrino. Questo è un dato che percepiamo non solo dagli ingressi, ma anche da iniziative correlate, quali #ioalmarrc che consente l’invio di foto scattate dal pubblico durante le visite all’esposizione permanente e la loro pubblicazione sui nostri social. È un modo per fare rete e rendere il Museo realmente inclusivo. Un Museo di cui essere orgogliosi».