Expo 2015: ecco cosa rimane e cosa invece va via


di Vincenzo Comi – Mancano ormai poche ore per la fine dell’evento dell’anno. Expo 2015 sta per chiudere i battenti.

L’obiettivo dei 20 milioni di ingressi è stato raggiunto e il bilancio è più che positivo, sotto tutti i punti di vista. In primis quello relativo alla sicurezza.

E’ tempo adesso di raccoglierne i frutti e insieme ad essi ‘raccogliere’ anche tutto quello che è stato montato esattamente sei mesi fa. Tutto o quasi.

L’Italia, proprio in queste ore, si interroga sul futuro dei padiglioni di Expo, a pochi giorni dalla chiusura dei tornelli. Futuro che, ora dopo ora, si fa sempre più delineato.

La mattina del primo novembre, dopo la nottata trascorsa per i più fortunati all’ombra dell’Albero della Vita e per la maggioranza invece davanti alla tv, partirà la fase di smontaggio per liberare entro il 30 giugno 2016 l’area di Rho – Fiera.

Due soli mesi per montare e otto per smontare. Eh si, perché i padiglioni esistenti sono vere e proprie opere d’arte e come tali a loro deve essere rivolta  la massima cura ed attenzione soprattutto nella fase di smontaggio. Pezzo per pezzo, vite dopo vite.

Queste le strutture che rimarranno nell’area: Palazzo Italia, Cascina Triulza — l’unica struttura preesistente ma ristrutturata ex novo, destinata al volontariato e al Terzo settore — il Padiglione Zero , l’Albero della Vita e, probabilmente, l’Open Air Theatre per il quale però servirà una copertura.

E le altre strutture che fine faranno? E l’area di Rho – Fiera? Quale sarà il suo futuro?

I padiglioni che non rimarranno all’interno dell’area Expo 2015 verranno smontati e trasportati in ciascun Paese d’origine. Avranno quindi una ‘seconda vita’ e verranno riutilizzati così come prevedevano le linee guida del progetto iniziale di sostenibilità degli stessi.

Tra i padiglioni che verranno ricollocati esattamente così come si trovano, il Bahrain , l’Azerbaijan, la Francia, l’Austria e il Brasile che hanno studiato la costruzione per essere facilmente smontata.

Tante conferme quindi ma anche tanti dubbi come il riutilizzo dell’area di Rho – Fiera.

Quando mancano poco più di 48 ore al termine di Expo, se si conosce cosa rimarrà nell’area e cosa andrà via, non si conosce invece quale sia il futuro dell’area dopo l’evento.

Archiviato il progetto del nuovo stadio, si ripropone Assolombarda con la Silicon Valley all’italiana – la Nexpo – ovvero il parco tecnologico. Apprezzata anche l’idea della Statale della nuova «Città Studi » da 400 milioni. A corteggiare i terreni anche Coni e Consob con l’obiettivo di realizzare un’Authority europea mentre il Comitato olimpico pensa a un impianto per paraolimpici, utile se l’Italia s’aggiudicasse le Olimpiadi 2024.  Tante avance quindi, ma poche certezze.

Intanto a Dubai, luogo della prossima esposizione universale, che avverrà tra cinque anni, conoscono già tutto. Il masterplane, cosa dovrà essere realizzato e cosa ne faranno dopo.

Al tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” seguirà “Collegare le Menti. Creare il Futuro”.

Noi intanto rimaniamo in attesa di conoscere il nostro futuro ovvero quello del sito espositivo di Rho…