“L’ Idoneità fisica è il primo requisito per la Felicità “

Vanessa Canale

di Vanessa Canale – Se ad oggi sono rimasti davvero in pochi a non conoscere il Pilates (anche solo per sentito dire), sono invece in molti a non conoscere CHI era realmente Joseph Hubertus Pilates. Non credo esista modo migliore di iniziare questo percorso insieme facendo riferimento alle origini non solo del Metodo, ma anche di quello che fu il suo Creatore.

Nato a Dusseldorf, Germania, nel 1880, Joseph è un chiaro esempio di fisico “antisportivo”, non dotato da madre natura. Da giovane soffre di problemi di salute (febbre reumatica, asma… ), questo lo porta a praticare diversi tipi di attività sportive diventando presto un atleta di corpo forte e armonico. A soli 14 anni poserà come modello di anatomia! Durante la sua giovinezza pratica con successo lo sci, il nuoto, la ginnastica, lo yoga ed anche il body building.

Nel 1912 Joseph si sposta in Inghilterra dove si guadagna da vivere come pugile, e come artista in un circo; diventa pure preparatore di detective in tecniche di autodifesa. La sua origine Tedesca però è sufficiente per portarlo in prigione durante la Prima Guerra Mondiale. Sarà confinato in un campo di prigionieri a Lancaster e dopo nell’isola di Man.

Durante questo periodo Joseph inizia a lavorare come aiutante nel ospedale del campo,  insegnando anche attività ginniche, aiutò a creare uno stato di salute più elevato nei prigionieri. Non si segnala, infatti, nessuna morte nel campo quando una terribile epidemia di influenza provocò la morte di più di mille persone in Inghilterra in quel periodo…

A metà degli anni ’20 si trasferisce negli Stati Uniti, a New York. Durante il viaggio in nave conosce Clara, sua futura moglie. Poco dopo il loro arrivo avviano uno studio nella 8th Avenue dove il suo metodo “Contrology” prende forma e  si sviluppa in parallelo agli ambienti della danza newyorkesi fino alla metà del secolo scorso, quando i giornali cominciarono a parlare di lui .

Joseph Pilates muore alla fine degli anni ’60 senza però aver mai registrato legalmente il suo metodo ginnastico. Credeva nel suo lavoro, ma molto meno negli organi statali dai quali rimaneva spesso e volontariamente, lontano. Per i 30 anni successivi, il metodo ha sofferto dei periodi di crisi e rinascita, parallelamente all’interesse suscitato dai media. Oggi si trova in quasi tutto il pianeta fitness, e spesso la qualità della disciplina dipende non dall’indiscutibile validità del Metodo Originale, ma dalla professionalità e serietà di chi la gestisce e insegna.

Il “Pilates” deve essere eseguito con la massima attenzione e concentrazione negli esercizi.

La maggior parte del lavoro proviene dall’applicare o aggiungere la forza di gravità agli esercizi. E’ importante sapere che il carico è generalmente più elevato quando l’esecuzione è lenta e controllata. Per questo motivo nel Pilates la maggior parte dei gesti si esegue in modo lento.

Il lavoro della respirazione è di capitale importanza per il metodo! Controllare la respirazione serve ad agevolare o aumentare la difficoltà degli esercizi.

Tutti gli esercizi del Pilates partono dal “Centro” (zona sacro-pelvico-lombare e di tutte le articolazioni e muscoli coinvolti), Joseph lo battezzò con il nome di “ THE POWER HOUSE “ , “ LA CASA DEL POTERE” . Tanti concetti, esercizi e traguardi in Pilates sono riferiti a questo principio. Lo “scoop” addominale è uno di questi. Consiste nella contrazione volontaria mantenuta del muscolo trasverso dell’addome. Portare “l’ombellico verso la colonna vertebrale” appiattisce il ventre e crea una tensione tale da stabilizzare tutta la zona.

Nei nostri prossimi appuntamenti ci addentreremo insieme nella pratica di alcuni esercizi del Metodo Pilates da poter praticare comodamente a casa con le giuste accortezze. Il nostro corpo è lo strumento più potente che la natura ci ha messo a disposizione, saper lavorare per ottimizzare il suo funzionamento è tutto ciò che dobbiamo fare per poter condurre una vita sana ed equilibrata.

“Non importa COSA stai facendo, ma COME la stai facendo”  – J. H. Pilates