“L’esatto contrario”: CityNow a tu per tu con lo scrittore Giulio Perrone


di Eva CuratolaGiulio Perrone è un editore romano, fondatore nel 2005 della Casa Editrice che porta il suo nome. “La casa editrice nasce prima di tutto dall’incontro con mia moglie, Mariacarmela Leto, che ha condiviso con me questi dieci anni molto belli, difficili e per certi versi irripetibili. Avevamo entrambi voglia di vivere nei libri e di libri ma anche di provare a dare spazio agli scrittori che meritassero la giusta attenzione. Da subito infatti lo scouting letterario è stata una delle nostre priorità.”

E da quest’anno, il protagonista della nostra intervista, sbarca in libreria con il suo primo romanzo: “L’esatto contrario”.

“La prima volta che ho varcato questo portone avevo almeno tre certezze. Che sarei diventato un grande giornalista. Che io e Gaia non ci saremmo mai lasciati. Che, con sei punti di vantaggio e lo scontro diretto in casa, la Roma non potesse mai farsi recuperare dal Milan. Ora nonostante quello che si potrebbe pensare, non fu la prima convinzione a spegnersi per prima”.

A parlare è Riccardo Magris, protagonista del romanzo, che nelle prime pagine si racconta al lettore. Racconta della sua vita, di come da 10 anni viva a Piazza dei Sanniti, racconta la fine della storia con Gaia, ma racconta soprattutto della sua passione per il calcio e di come questa sia diventata un lavoro, o quasi. Riccardo infatti ha inventato una rubrica radiofonica in cui una volta a settimana mette in onda un resoconto di pessime figure di oggi e di ieri nell’ambito del calcio italiano; e in più scrive recensioni di noir per “TuttoGiallo“, un settimanale di cronaca nera. Riccardo quindi, come spesso accade, nel corso del tempo si è trovato a dover modificare aspirazioni e aspettative, l’unica certezza per lui è rimasta la fede nella Magica Roma. Le sue uniche relazioni stabili non sono di certo quelle con le donne, bensì quelle con i coinquilini Sandro, fanatico di Proust oltre che grande amico, e Rachele, mistress per passione. Tutto scorre tranquillo, fino a quando un giorno il passato non torna a farsi presente, al telegiornale viene annunciata la morte di Morelli, assassino uscito da poco dal carcere, e un nome del passato di Riccardo esce fuori e torna a tormentarlo: Giulia Rusconi. Anni prima, Riccardo si era infatti innamorato di una compagna di studi, Giulia appunto, con cui era uscito una sera (nonostante fosse fidanzato). Una sera che si era conclusa con un bacio, uno di quelli il cui sapore ti rimane dentro per sempre. Ma il suo sogno d’amore aveva avuto un brusco risveglio, perché lei era morta, uccisa nei bagni della Sapienza: un omicidio che aveva scioccato tutti e di cui era stato subito riconosciuto colpevole l’insospettabile professor Morelli. E nel sentire della sua morte in Riccardo si riaccende quella fiamma che non si era mai spenta, perché, forse, chi ha davvero le mani sporche del sangue di Giulia non ha ancora pagato il prezzo della sua colpa.

“A volte è davvero difficile fare finta di niente. Girare la testa. Qualcosa si muove e ti mette alle strette.”

Tanto basta per trasformare uno svogliato cronista senza ambizioni in un investigatore privato goffo ma deciso a scoprire la verità.
Il romanzo è travolgente, stimolante, ci si sente rapiti dalla storia fin dal principio, anche solo nell’accostarsi alla trama, molto ben congegnata e con una dose perfetta di brillante ironia. Non si tratta di un Noir qualsiasi, ma di un romanzo ricco di emozioni forti che l’autore ci trasmette attraverso le sue parole, scelte con cura e volte a rendere la storia il più veritiera possibile. I discorsi sono per lo più brevi, ma arrivano dritti al punto. Le descrizioni sono minuziose e non mancano di certo personaggi misteriosi e intriganti. Dopo aver letto qualche pagina è impossibile non calarsi nei panni del protagonista Riccardo; il lettore si sente quindi parte attiva e integrante della storia, come se cogliere fatti e indizi fosse per lui di fondamentale importanza, come lo è per Riccardo che ha intenzione di ottenere giustizia per Giulia. Si tratta di una lettura entusiasmante perchè non si svolge su un’unica linea temporale, vi sono infatti dei flashback che interrompono la quotidianità del protagonista e attraggono ancor di più l’attenzione del lettore che vive alla costante ricerca di qualcosa che possa svelargli un pizzico di verità. Lo scenario in cui Perrone ambienta la sua storia può essere definito un “viaggio” durante il quale Riccardo non sarà impegnato a scoprire solo la verità su Giulia, ma andrà anche alla ricerca di se stesso.

“…ecco una cosa che a trentacinque anni credo di aver capito: alla fine c’è sempre tempo. C’è sempre tempo per tutto. Almeno, fino a quando non c’è più tempo per niente.”

Come tutte le passioni, anche quella per i libri è un qualcosa che può sbocciare pian piano o prender fuoco immediatamente, nel caso del nostro autore questa passione “Nasce da molto lontano grazie al critico letterario e jazz (ma anche mio ex-professore) Walter Mauro che ai tempi del liceo riuscì a instillare dentro di me la passione e la curiosità per la lettura e per l’arte. Leggere, scoprire, sperimentare sono diventati ingredienti fondamentali della mia vita di studente, poi di editore e oggi anche di scrittore.”
Essendo un personaggio già addentrato nel campo dell’editoria si può pensare che non sia stato facile per Perrone conoscere sin dal principio rischi e possibilità, invece lui ci rassicura: “Devo dire che ho vissuto tutto con molta ingenuità invece, soprattutto nella fase di scrittura. Volevo che fosse un momento di distacco dalle dinamiche editoriali con cui ho a che fare tutti i giorni. Mi piaceva l’idea di vestire solo i panni dell’autore, mettermi in gioco e lasciare che fossero gli altri per una volta a giudicare me.”
L’esatto contrario” è sicuramente un titolo che salta all’occhio e invoglia il lettore a saperne di più: “Il titolo è merito del mio editor, Stefano Izzo, che proprio nel momento in cui facevamo fatica a trovare una soluzione, ha avuto questa bella idea. D’altronde spesso, e lo so per esperienza, i titoli riusciti sono frutto di un’intuizione geniale che non sempre è dell’autore.”
Il suo è un romanzo noir, dove il messaggio sociale si accompagna al gusto dell’intrigo poliziesco: “la scelta del genere mi è apparsa naturale perchè credo che sia uno strumento molto utile per raccontare la realtà contemporanea. L’ispirazione è venuta leggendo su un giornale di un fatto di cronaca, successo non a Roma, ma che per necessità di trama ho spostato nella mia città.”

Riccardo, il protagonista del romanzo inizialmente sembra un personaggio comune, un uomo che non è riuscito a realizzare completamente i suoi sogni, fino a quando il passato non bussa alla sua porta. “Si tratta di un trentacinquenne anche un po’ “fancazzista”, non vuole impegnarsi in nulla come capita a molti miei coetanei che non riescono ad accettare di buon grado il passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. A differenza di molti, però, Riccardo è consapevole di quello che è e non si parla mai addosso. Ha la battuta pronta anche se deve rivolgerla contro sè stesso. Ad un certo punto però come spesso capita, il passato torna a bussare e ti chiede conto non solo di quello che è stato ma di quello che sei.”
Un ruolo fondamentale è ricoperto dalla località in cui il romanzo si svolge, Roma. La Magica Città non fa assolutamente da sfondo alla storia, anzi, ne è il cuore pulsante. “Ho sempre vissuto a Roma quindi è stata una scelta per certi versi forzata. Non credo di conoscere altri luoghi, pur avendo viaggiato molto, come la città Eterna. Oltretutto volevo scrivere un libro noir ma che avesse molti lati ironici, magari amari, ma ironici e Roma si presta benissimo a questo. Noi se dobbiamo raccontare o parlare anche di un fatto brutto spesso lo facciamo con una battuta bruciante e una dose forte di sarcasmo.”

E alla nostra domanda: “Sta già pensando ad un secondo romanzo?” Giulio Perrone ci risponde cosi: “Sì… ci sto cominciando a lavorare. So che ci sarà Riccardo ma che parlerà molto anche di Italone. Il resto è ancora tutto molto fluido”, lasciandoci così con un piccolo assaggio, che metterà di buon umore i fan che hanno letto e apprezzato le vicende di Riccardo e non vedono l’ora di scoprire cosa gli riserva il futuro.

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