Nuovo successo per l’Officina dell’arte che strega il Parco Ecolandia Ecolandia
05 Luglio 2015 - 18:11 | di Vincenzo Comi
L’Officina dell’arte riapre ad Ecolandia la stagione estiva registrando un altro meritato tutto esaurito. Sabato sera all’Attrattoria presso il parco ludico di Arghillà, la compagnia teatrale del maestro Peppe Piromalli ha messo in scena la brillante commedia “I due signori della signora” in tre atti di Felix Gadera per la regia e adattamento di Malaspina, Britti, Piromalli.
La nuova kermesse che vedrà impegnata in un tour serratissimo la compagnia reggina, centra l’obiettivo di un gruppo di professionisti che vuole “non la gente a teatro ma il teatro tra la gente”.
E lo portano sul posto, nonostante le numerose difficoltà, dalla periferia Nord a Sud facendo anche qualche trasferta in Provincia e fuori Regione. E’ una commedia degli equivoci, piena di colpi di scena estremamente divertenti, nella quale i protagonisti fanno di tutto per salvaguardare i propri interessi, amorosi ed economici, finché non si troverà un’imprevista soluzione allo strano caso de “I due signori della signora”.
Sul palco il ritmo è frenetico e tutti gli attori si calano magistralmente nei ruoli per non svelare la verità. Marta (alias Patrizia Britti) dapprima sposata con Giorgio Tromba (Peppe Piromalli) divorzia per il carattere troppo libertino di suo marito e si risposa in seconde nozze con Adolfo Titubante (Antonio Malaspina), paranoico, proprietario di un’officina di tintoria, uomo molto preciso e totalmente all’opposto di Giorgio.
Tutti sono all’oscuro di queste nozze tranne la cameriera ucraina Irina (Tiziana Romeo) innamorata perdutamente del primo marito della signora e una sua “svampitissima” amica Susanna (Mariella Fortugno) che più che non saperlo non capisce cosa stia accadendo ma, il fatto grave è che a non saperlo è soprattutto lo zio Vescovo (Agostino Pitasi) , ricchissimo possidente che ha nominato Marta sua unica erede e che non accetterebbe mai di saperla divorziata.
Un giorno lo zio piomba inaspettato in casa di Marta dove è presente anche il suo ex marito. La commedia si forgia di un copione che per la sua struttura raddoppia gli equivoci, richiede tempi e incastri perfetti e, nel manovrare questa macchina, interpreti e regista non sbagliano un colpo.
Curata nei minimi dettagli la scenografia, interamente realizzata dal team Officina, così come i costumi di scena, la pièce mette in mostra un’eccellente compagnia che da sola sta producendo arte riempiendo di contenuti quei vuoi che dovrebbero essere colmati da chi quotidianamente parla di cultura, di arte e poi non ne fa.