Centro Studi Confartigianato Crotone: le PMI spingono l’export in Italia. Ma la Calabria registra un -11,1%
21 Gennaio 2015 - 10:33 | di Redazione
“La debolezza della domanda che hanno dovuto fronteggiare le nostre Imprese, accompagnata altresì da un rallentamento (dal 2008 al 2009) e poi da una contrazione (dal 2008 ad oggi) del credito bancario, ci spinge ad affermare che questa è decisamente la peggiore crisi affrontata dal nostro Paese dal secondo dopoguerra in poi. In questo panorama non certo idilliaco, le PMI sono riuscite comunque a tenere alta la bandiera dell’Italia e tra mille difficoltà continuano ad essere le vere e sole protagoniste del nostro tessuto economico produttivo”. Ad affermarlo è Giuseppe Lucà – responsabile Centro Studi Confartigianato Crotone – a seguito di una analisi dedicata alle PMI.
“Analizzando e interpretando alcune statistiche relative all’andamento della nostra economia negli ultimi anni – continua Lucà – è evidente che le PMI rappresentano il vero cuore pulsante del nostro tessuto economico ma, soprattutto, l’area in cui è necessario investire maggiormente se si vuole intraprendere quel percorso di innovazione e crescita del Paese dai più auspicato. Solo per citare qualche numero, secondo il Rapporto Cerved 2014, nonostante la crisi, 3.472 piccole e medie imprese sono riuscite, comunque, a raddoppiare il giro di affari tra il 2007 ed il 2012. Secondo una indagine Confartigianato, nei primi tre trimestri del 2014, si è registrata una esportazione di prodotti “Made in Italy” per un@valore di 75,4 miliardi di euro, con un@aumento@del@3,3%@(pari a 2,4 miliardi di euro)@rispetto allo stesso periodo del 2013. Un dato certamente interessante, considerato che circa il doppio@rispetto@all’andamento complessivo del nostro export manifatturiero@che ha fatto registrare invece una crescita@di circa l’1,7%. Queste risultanze sono una testimonianza e una conferma, come già sottolineato dal Presidente Confartigianato Giorgio Merletti, che gli artigiani e i piccoli imprenditori sono i veri protagonisti della qualità manifatturiera Made in Italy, valore a quanto pare sempre più apprezzato, soprattutto all’estero”.
“La medesima indagine – aggiunge Giuseppe Lucà – ha altresì evidenziato come al@vertice della classifica regionale@per l’aumento di esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole imprese si colloca il@Piemonte@con una crescita del 5,5% @a settembre 2014 rispetto all’anno precedente. Secondo posto per il@Veneto, che registra un incremento del 4,4%, seguito da@Friuli Venezia Giulia, che fa segnare +4%, e@Lombardia@(+3,6%). La nostra Regione, invece, si colloca in una posizione diametralmente opposta della classifica. Secondo i dati ISTAT relativi al 2014 infatti la Calabria ha fatto registrare un calo delle vendite verso l’estero nei primi nove mesi dell’anno 2014, con una decrescita del -11,1% rispetto all’anno precedente. In particolare, le rilevazioni, indicato un calo del -6,9% verso Paesi UE e -13,8% verso Paesi Extra-UE”.
“Questo, per ovvie ragioni, è un dato che ci rammarica – conclude Giuseppe Lucà – ma certamente non ci scoraggia. Le potenzialità per crescere e avviare un ciclo virtuoso di crescita e sviluppo, in Calabria e nella Provincia di Crotone, ci sono tutte. Turismo, Artigianato e Agroalimentare i settori su cui investire, puntando in primis sull’internazionalizzazione (coadiuvata anche dalla digitalizzazione delle imprese). Il tutto naturalmente attraverso misure ad-hoc a favore proprio di tali settori. Certamente un uso più intelligente e mirato delle ingenti risorse provenienti dall’UE e un sostegno più concreto del Sistema Bancario, il quale è vicino al Territorio solo nel processo di raccolta, ma sempre più lontano e avulso dalle istanze delle PMI quando si tratta di supportare le idee e i progetti dei nostri imprenditori e dei nostri giovani”.