“La finestra sul cortile”. La suspence del maestro di Alfred Hitchcock ‘inebriante’ come un bichhiere di vino
15 Dicembre 2014 - 10:15 | di Redazione

di Davide Ferraro – Un film è come un bicchiere di vino. Ti può “inebriare”, dipende dal “gusto”; e se ne fossi un intenditore lo potresti apprezzare maggiormente. I più celebri sono le “annate” più vecchie, ma anche i “novelli” fanno storia. Se sono “buoni” sanno suscitare in te emozioni indescrivibili; pianti e risate, euforia e abbattimento, sogno e realtà, attraverso ciò si riesce ad associare ed immagazzinare un film nella nostra memoria. Ma qual è una delle emozione più sublimi?Felicità, gioia o angoscia? Io opto per la suspence e quindi i Thriller. Alfred Hitchcock è considerato «il maestro della suspence». Regista di grandi cult come: “Psyco”, “Intrigo internazionale” e “Il delitto perfetto”.Uno dei suoi film più amati dalla critica e dal pubblico è “La finestra sul cortile”. Uscito nelle sale nel 1954 viene considerato uno dei più bei film della storia del cinema. Ispirato ad un racconto di Cornell Woolrich, fu apprezzato dalla Critica Internazionale e definito da Claude Beylie «una metafora del cinema». La trama narra la vicenda di un fotoreporter, Jeffries “Jeff” L. B. (James Stewart), che è costretto a restare temporaneamente su una sedia a rotelle nel suo monolocale che affaccia su un cortile di un complesso di palazzi di Greenwich Village, a New York. Obbligato a vivere la convalescenza tra quelle mura, inizia a spiare la vita del vicinato dal suo teleobbiettivo. Analizza le abitudini, le stranezze e la psicologia, a volte perversa, dei dirimpettai, quasi pedinando ossessivamente ogni singolo sconosciuto, conoscendolo.Durante questa osservazione pedissequa, sospetta l’assassinio di una donna da parte del proprio marito. Affiancato dalla fidanzata, Lisa Freemont (interpretata dalla superlativa Grace Kelly), e aiutato dall’amico detective, Thomas J.Doyle (Wendell Corey) e dall’infermiera, Stella (Thelma Ritter), indagherà sull’accaduto. Il film è un mix di «suspence, humour e acuta osservazione delle debolezze umane» che riesce a mantenere l’attenzione dello spettatore sempre ai livelli massimi. Il fascino e la bellezza Botticelliana di Grace Kelly incarnano il personaggio Hitchcockiano a regola d’arte; spavalderia, eleganza e astuzia definiscono Lisa Freemont che sarà essenziale per l’indagine di Jeff (James Stewart).Il film, distribuito dalla Paramount, fu presentato alla serata inaugurale della 15ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia; quindi perché miei cari lettori di citynow.it non ridare vita a questo Cult nei vostri televisori?Spero vivamente lo facciate, perché ad Hitchcock è difficile resistere.
