L’on. Rosy Bindi in visita al Villaggio dei Giovani dell’associazione Attendiamoci.
12 Agosto 2014 - 12:51 | di Redazione
di Maria Rosaria Araniti – Sabato 9 agosto, nell’ambito della visita in città della Commissione Parlamentare Antimafia, l’on. Rosy Bindi, presidente della commissione, ha visitato il Villaggio dei Giovani, bene confiscato alla ‘ndrangheta ed affidato nel 2010 all’associazione Attendiamoci Onlus, presieduta da don Valerio Chiovaro, che si occupa da tredici anni della prevenzione del disagio giovanile e del potenziamento delle risorse personali. La visita dell’on. Bindi è il segno di uno Stato che testimonia la sua presenza e il suo apprezzamento per una storia che vede soci e volontari, silenziosi ed infaticabili, al servizio di quanti sperano ed operano per una società migliore.Al suo arrivo, la presidente Bindi è stata accolta dai tanti giovani, dai soci e dai volontari di Attendiamoci e don Valerio Chiovaro, insieme ai soci fondatori, ha guidato lei, la delegazione della commissione che la accompagnava, le forze dell’ordine, rappresentate dal Colonnello dei Carabinieri, Lorenzo Falferi, e dal comandante provinciale della guardia di finanza, Alessandro Barbera, a visitare una realtà in cui si respirava aria di morte, trasformata in pochi anni in luogo in cui si sceglie la vita. La visita è iniziata dal piccolo laboratorio di falegnameria da poco attivato: il modello educativo preventivo di Attendiamoci (ispirato all’opera di San Giovanni Bosco) affianca al lavorare di cuore e di cervello lo sviluppo di una capacità manuale; così come per l’orto adiacente, i ragazzi si educano ad un saper fare e a raccogliere i frutti delle ore di impegno e sacrificio. Poco più avanti, l’ingresso nella villa piccola, la “Bet Midrash” (Casa della Sapienza), struttura ispirata alla Parola del Siracide 39, in cui, nei weekend, un prete, una coppia sposata e dei giovani studenti vivono, con disciplina, la dimensione comunitaria e si formano ad essere formatori. Circa 250 giovani a settimana frequentano la struttura, per esperienze residenziali, campi di orientamento universitario e di metodologia dello studio, attività formative o serate ricreative.Giunti nella villa più grande, che ospita le numerose esperienze residenziali, l’on. Bindi ha potuto ascoltare le testimonianze di quanti operano in Attendiamoci: Maria Laura Creazzo, da sette anni all’interno dell’associazione, ritiene che il suo servizio possa essere uno strumento per sconfiggere, anche se in via indiretta, la ‘ndrangheta e la sottocultura mafiosa dilagante; individua il punto di forza della sua esperienza associativa nello scambio intergenerazionale che consente ai più giovani di crescere con modelli sani, proiettandosi con fiducia nel futuro; Felice Chirico, che da quattro anni frequenta Attendiamoci, è uno dei fondatori della filiale associativa a Milano, dove si sta riproponendo il modello educativo sperimentato a Reggio e si offre ai reggini che studiano fuori sede un servizio che li possa aiutare a sviluppare una cultura imprenditoriale che, con il rientro in città, li porti a non essere delle “monadi” ma a dar vita alla coimprenditorialità e ad essere persone capaci di creare e trasferire valori; Marco Schirripa sottolinea il circolo virtuoso che si crea in questa realtà in cui, quotidianamente, si respira l’altruismo e ci si rende conto che il proprio tempo non viene speso in maniera futile e banale ma è impiegato nella costruzione del bene per la nostra città. In rappresentanza dei tanti adulti che collaborano per rendere sempre più concreti sogni e progetti per i giovani della nostra città, l’ing. Giuseppe Pratticò ha ringraziato l’on. Bindi per la sua visita perché il confronto con le istituzioni può aiutare a riaccendere <<la fiamma dell’entusiasmo e dell’amore per una terra da cui non vogliamo scappare. Questa struttura è opera di giovani che sottraggono del tempo alla loro età spensierata per donarlo e metterlo al servizio dei propri coetanei. È necessario – ha continuato l’ingegnere- garantire loro un futuro degno delle loro capacità perché i nostri giovani non debbano essere costretti a fare appello al loro istinto di sopravvivenza>>.La parola, dunque, all’on. Rosy Bindi, che ha ringraziato l’associazione per l’invito ed ha affermato che non ci sarebbe stato modo migliore per concludere i lavori della delegazione della commissione che presiede, impegnata in mattinata nel ricordo della figura del giudice Scopelliti e nell’omaggio riconoscente al maresciallo dei carabinieri di Oppido Mamertina per il coraggio del suo gesto. Colpita dalla bellezza del luogo, l’on. Bindi ha rivolto il suo <<grazie per l’intuizione di scommettere sulla formazione e per il modo in cui è stato restituito alla comunità un bene oggi arricchito di impegno e senso di responsabilità. Il vero alleato delle mafie è la nostra indifferenza e l’incapacità dello Stato a dare risposte provoca sofferenza. Il compito di chi si impegna nella formazione è quello di irrobustire menti e cuori che sappiano dire no perché, se anche a volte lo Stato può sembrare patrigno per il calabresi, la ‘ndrangheta non è madre benevola. In quel mondo non c’è speranza, c’è l’origine delle disuguaglianze>>. Don Valerio Chiovaro, nel ringraziare la presidente, omaggiandola con un piccolo manufatto realizzato nella falegnameria e con i libri prodotti dalla casa editrice Attendiamoci, ha sottolineato la voglia di continuare su questa strada, in questa sfida che li chiama ad accompagnare i giovani lungo una esperienze di Amicizia e ad ampliare quello che oggi è un fazzoletto di terra positivo e di speranza.