Intervista alla prof.ssa Angela Misiano, Responsabile Scientifico Planetarium Pythagoras. Tutto sul planetario di Reggio Calabria.
16 Aprile 2014 - 15:44 | di Redazione
di Domenico Suraci – Come nasce il suo amore per l’astronomia?La stessa domanda mi è stata rivolta dalla Prof.ssa Ginevra Trinchieri ,astronoma presso l’osservatorio di Brera che mi ha intervistata per il giornale d’Astronomia. Certamente il fascino del Cielo stellato non lascia indifferente nessuno che abbia un minimo di sensibilità se poi dietro riesci a vedere le leggi che lo regolano l’emozione ti aiuta a comprendere meglio quel groviglio di formule che lo spiegano. Per cui il mio incontro vero con le Stelle è stato soprattutto di natura didattica. Ed avviene attorno al 1976 in seguito ad una crisi professionale. Docente di ruolo da ormai 7 anni al liceo scientifico, a conclusione degli esami di maturità alla domanda di rito del presidente: “cosa vorrai fare da grande?”, sentivo rispondere: avvocato, medico, lettere, filosofia, economia, qualche ingegnere …nessuno parlava di fisica e tanto meno di matematica.Ancora più frustrante era incontrarli, quasi prossimi alla laurea, e sentirmi dire che non “ricordavano” quasi nulla delle discipline scientifiche. Allora ho pensato che una parte di responsabilità dovesse essere nel mio modo di insegnare: probabilmente non riuscivo a fare cogliere loro la bellezza delle discipline scientifiche. In una parola, non si emozionavano come succede davanti ad una poesia. Sentivo che dovevo delineare lo svolgimento di un programma di fisica che potesse suscitare maggiore interesse e che soprattutto desse loro una cultura scientifica di base anche in presenza di interessi diversi. . E chi e che cosa poteva unificare questa esigenza? Ma certo: l’Astronomia!Non erano stati Arato, Esiodo, Lucrezio, Platone e soprattutto Seneca a portarmi verso studi scientifici? Rispolverai dal cassetto dei ricordi le favole del Cielo raccontate in grecanico nelle notti d’estate sedute sui gradini della casa sotto un cielo nerissimo, la corrente elettrica fece al mio paese d’origine, Spropoli, la sua comparsa nel 1954). Nel 1977 partivano le missioni Voyager 1 e Voyager 2. Allora misi insieme tutte queste riflessioni e conclusi che forse avrei interessato e forse emozionato di più gli allievi se invece di fare rotolare palline su di un piano inclinato avessi fatto rotolare pianeti attorno al Sole. E da qui comincia la mia avventura con l’Astronomia. Era solo l’inizio di un mio percorso di “formazione” perché, se poteva essere semplice, se non banale, sostituire palline con Pianeti, banale non era utilizzare il Cielo come Laboratorio. Non bastavano i miti dell’infanzia e l’Astronomia del vivere quotidiano dovevo studiare e studiare tantissimo. Mi sono iscritta alla Società Astronomica Italiana e quindi sono entrata in contatto con il mondo dell’astronomia professionista e questo mi ha aiutata molto ad arricchire non solo le mie conoscenze ma soprattutto affinare le capacità didattiche. Nel marzo del 1986 il prof Vittorio Castellani inaugurava a Reggio Calabria la sezione Calabria della SAIt. La società Astronomica Italiana ha avuto un ruolo determinante per quello che sarà il prosieguo della mia attività didattica ma soprattutto per la costruzione del Planetario.Comunque aver sostituito palline con Pianeti ha dato i suoi frutti .Nel 1978 si immatricolava in Astronomia all’Università di Padova il primo allievo, Agatino Rifatto (oggi astronomo presso l’osservatorio di Capodimonte). Agatino fu il primo di una lunga serie di giovani che scelsero di studiare Fisica o Astronomia. Molti sono docenti nelle Università, molti sono astronomi, altri sono docenti nelle scuole secondarie, altri ancora hanno trovato lavoro nelle industrie di informatica o di elettronica. L’ultimo dei miei allievi, oggi sono in pensione, è Giovanni Aricò iscritto al terzo anno in Astronomia a Bologna. Mi fermo qui perché dovrei anche raccontargli che ho venduto la mia Panda per acquistare il telescopio che ho messo a disposizione degli allievi. Ma questa è unì’altra storia gliela racconto un ‘altra voltaQuando è stato aperto il planetario?Anche qui la domanda è precisa ma mi piacerebbe raccontare la storia che ha portato alla costruzione del Planetario le dico che la prima domanda la feci al Comune di Reggio Calabria ,sindaco il dott. Pietro Battaglia, poi mi rivolsi alla Provincia la prima domanda la rivolsi al dott.Umberto Pirilli, successivamente dott. Cosimo Calabrò che con lungimiranza politica riuscì a trovare un capitolo di spesa per poterlo realizzare, la costruzione è stata portata a termine dall’ingegnere Pierto Fuda che con molta onestà intellettuale il 12 marzo 2004 all’atto dell’inaugurazione ,dando merito al suo predecessore disse: “non sempre in politica chi progetta taglia il nastro” Vorrei anche dirle che è stato costruito in economia e molte delle persone che ci hanno lavorato lo hanno fato gratuitamente. Anche io oggi svolgo il mio ruolo di coordinatore scientifico gratuitamente .Ho rinunciato a qualsiasi compenso a favore dei giovani di questa Città. Il Planetario Provinciale Pythagoras è una struttura di proprietà della Provincia di Reggio Calabria, è come le dicevo è stato inaugurato il 12 Marzo 2004. L’organizzazione e lo svolgimento delle attività sono regolate dal rapporto di convenzione stipulato tra la Provincia e la Società Astronomica Italiana, alla quale è stata affidata la direzione e la gestione scientifica e didattica. Con la costruzione del Planetario, tra l’altro, per la dimensione e bellezza del Geode esterno,costruito dalla ditta Gambato, uno dei più belli d’Europa, la Provincia di Reggio Calabria, la Calabria, entrano nel numero di quelle città europee che possono usufruire di un mezzo spettacolare ed efficace per l’insegnamento e la divulgazione delle discipline scientifiche. Completano la struttura una discreta biblioteca, un Astrophysic di 152mm di diametro, un rifrattore vixen di 10cm di diametro, un Celestron 11, un telescopio solare H-alfa, e strumentazione accessoria per la fotografia ed il mio telecopio “Panda”Quanti visitatori ha avuto sino ad oggi?Il Planetario è aperto alle attività didattiche tutti i giorni da Lunedì al Sabato. La domenica su appuntamento In questo anno si è avuto un incremento notevole di allievi che hanno effettuato visite guidate al Planetario. Il numero di allievi che ha usufruito delle lezioni al Planetario ammonta a circa 9500. Faccia una media di 8000 per anno sono ormai quasi dieci anni possiamo dire che siamo attorno agli 80.000 allievi Il dato positivo è che la richiesta proviene anche da scuole di altre regioni: Sicilia e Puglia in particolare e dalle province di Catanzaro, Vibo; Cosenza e Crotone. Agli studenti che chiedono gli interventi didattici al Planetario vengono proposti percorsi concordati con i docenti. Spesso le lezioni sono completate da osservazioni pratiche condotte dal piazzale antistante il Planetario. Tenga presente che poiché il senso dell’intervento è quello di migliorare ed incentivare lo studio delle discipline scientifiche si è cercato di andare incontro anche alle difficoltà organizzative ed economiche delle scuole effettuando le lezioni e le osservazioni presso la stesse istituzioni scolastiche. Il pubblico è di norma poco presente come visitatore standard abbiamo invece affluenze elevatissime di pubblico in occasioni di eventi speciali.Qual è l’attività che più l’ha entusiasmata in questi anni di gestione del Planetario?In sintesi le dico quali sono le attività che svolgiamo al Planetario. Realizzare attività didattiche e di divulgazione scientifica in favore degli studenti della provincia di Reggio Calabria; Curare ricerche ed attività di formazione ed orientamento per giovani e cultori di Astronomia; Organizzare eventi nel settore della cultura scientifica ed in particolare di quella Astronomica rivolti al pubblico; Organizzare corsi di aggiornamento e di alta formazione anche a carattere residenziale per insegnanti e giovani studiosi. Sono tutte attività importanti e coinvolgenti però alcune mi coinvolgono più direttamente perché sono rivolte al mondo della scuola .Alla scuola ho dedicato con entusiasmo 42 anni della mia vita e quindi il contatto con i giovani mi commuove ancora.Ed allora queste mi piacciono molto:1 le Olimpiadi italiane di Astronomia.Le Olimpiadi hanno lo scopo di stimolare l’interesse per lo studio delle discipline scientifiche in generale e dell’Astronomia e dell’Astrofisica in particolare, offrendo agli studenti delle scuole italiane un’occasione di incontro e di confronto fra le diverse realtà scolastiche e fra scuola e mondo della ricerca scientifica. Il Planetario è stato individuato dal Comitato Olimpico Nazionale quale decimo polo interregionale per lo svolgimento delle Olimpiadi Nazionali di Astronomia. Le altre sedi sono strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. A seguito della costituzione in Calabria del polo interregionale è stata costituita una commissione presieduta dal prof. Pierluigi Veltri ordinario di Astrofisica all’Università della Calabria e composta da due docenti della stessa Università e da due esperti collaboratori del Planetario. E’ un punto d’orgoglio questo per la Calabria2 La Settimana Nazionale dell’Astronomia: «Gli studenti fanno vedere le stelle»Le Settimane dell’Astronomia sono diventate un appuntamento atteso e importante per le scuole, al fine di diffondere tra i giovani la conoscenza del Cielo e della Ricerca astronomica e per motivarli e orientarli alla scoperta delle opportunità formative e professionali che offre lo studio delle discipline scientifiche. Per la curiosità e il fascino che suscita nei giovani, l’Astronomia, infatti, rappresenta un valido strumento per combattere la tendenza negativa di abbandono degli studi di area scientifica, che si sta verificando nella maggior parte dei Paesi Europei. Il MIUR affida ad Enti ed Istituzioni qualificate la programmazione delle attività. Al Planetario è stato affidato il Monitoraggio dell’inquinamento luminoso.Concorso Nazionale “IN MEMORIA DI OLGA”Il concorso fu istituito nel maggio 2008 per ricordare la bambina Olga Panuccio, vittima di una feroce aggressione insieme con i suoi genitori e deceduta il 1° aprile 2008. La Società Astronomica Italiana desidera accomunare alla memoria di Olga quella di tutti i piccoli cui è stata negata la possibilità di un sereno avvenire e, nella considerazione che il cielo stellato sia il luogo che idealmente accoglie ogni bimbo scomparso, ha deciso di indirizzare il Concorso agli alunni della scuola dell’infanzia e primaria per sollecitarli all’osservazione del cielo notturno e all’elaborazione di una personale riflessione, che si traduca in una pagina scritta o in una elaborazione grafica.Scuola Estiva Nazionale di Astronomia di Stilo: Astronomia e Astrofisica nella progettazione di percorsi formativi.Questa scuola coinvolge 30 docenti di tutta Italia che nell’ultima settimana di Luglio si danno appuntamento a Stilo per studiare. La scuola è organizzata dalla Società Astronomica Italiana, d’intesa con il MIUR – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica, la Provincia di Reggio Calabria e il Comune di Stilo.Gli studenti sono stimolati dalla scuola e dai programmi scolastici allo studio dell’astronomia?Anche questa è una bella domanda. Direi provocatoria. La riporto alla mia prima risposta e quindi può capire quanto questo problema mi coinvolge. Astronomia è una disciplina che non rientra nei piani di studio come autonoma, ma per la sua intrinseca trasversalità ,come disciplina scientifica, spazia nei programmi della Fisica, della Matematica e delle Scienze Naturali. L’Astronomia non è una disciplina autonoma all’interno del nostro ordinamento scolastico. L’Astronomia figura come tema nei programmi scolastici di tutti gli ordini e gradi di scuola. L’astronomia resta “raccontata” è quella del gesso e della lavagna. I giovani la “osservano” attraverso le discussioni o le immagini del libro. Manca un contattato diretto con l’osservazione Il suo studio purtroppo è spesso nelle nostre scuole unicamente teorico e descrittivo Peggio è uno studio acritico I ragazzi difficilmente ricostruiscono gli eventi e quasi mai riescono a metterli in relazione tra di loro. A fronte di tutto questo i giovani sono interessati all’astronomia certo stimoltati dalla scuola se l’insegnante è culture o appassionato di astronomia ma di più i ragazzi sono stimolati dagli eventi o dalle notizie riportate dalla stampa o dal Web .Capisce allora l’importanza del planetario. I planetari sono strumenti utilissimi nella didattica per una lunga serie di ragioni . Tra le tante:risolvono molti problemi legati alle uscite degli allievi per le attività extracurriculari rendono chiari ed immediati concetti ed argomenti scolastici che sono trattati nei programmi, e che molto spesso, per la loro complessità non sempre sono essere capiti dagli studenti. E cosa di non poco conto recuperano il dato emotivo che deve accompagnare qualsiasi processo di insegnamento-apprendimentoChe importanza ha in astronomia la divulgazione del sapere rispetto alla conoscenza fine a stessa?La divulgazione in Astronomia non è diversa da quella delle altre scienze. Per millenni le pratiche e le conoscenze scientifiche sono state pensate come segreti riservati a ristrette caste, da non… spandere, appunto, tra la folla. In contrapposizione alla etimologia della parola divulgazione : dis-vulgare, letteralmente, spandere tra la folla. Questo concetto per l’Astronomia è più facile che per la matematica per esempio. In astronomia alcuni suoi principi ed alcuni suoi risultati possono essere mostrati e descritti facendo uso di un linguaggio semplice ed accattivante facendo leva su competenze di base, accessibili o già possedute dalle persone verso cui si stanno rivolgendo gli interventi di divulgazione. E’ importante rendere i cittadini più consapevoli del loro posto nell’Universo ,un universo che abitiamo ma che non conosciamo. La divulgazione in astronomia se ben condotta promuove, diffonde, stimola la creazione di competenze ed ha allora un seguito più ampio diventa: conoscenza. Il planetario di Reggio Calabria ha collegamenti col altri centri internazionali nel campo astronomico?Il Planetario è collegato con tutte le strutture Universitarie Italiane ed i planetari italiani e congli osservatori sedi dell’Istituto Nazionale di Astrofosica. In questi giorni stiamo avviando contatti con l’Università Cattolica di Santiago dove insegna Astrofisica una mia allieva ,Manuela Zoccali reggina doc .In che cosa può ancora “migliorare” il Planetario Provinciale di Reggio Calabria?Avendo più possibilità economiche si potrebbe potenziare la macchina, si potrebbe ampliare la strumentazione. Se ci fossero più sinergie tra le Is
ituzioni si potrebbero organizzare eventi internazionali. Oggi il planetario è supportato in modo continuo solo dalla Provincia di Reggio Calabria ; la Regione pur se attenta e sensibile non ci sostiene con continuità a volte questo è legato ad impedimenti burocratici non facilmente comprensibili. La qualità degli operatori è eccellente i ragazzi che collaborano sono in maggior parte laureati solo due dei sette ragazzi che oggi ruotano attorno alle attività del planetario sono prossimi alla laurea (matematica uno ,fisica l’altro) gli altri sono tutti laureati in discipline scientifiche due in fisica ,ed un altro in astronomia. I miglioramenti possono essere solo di tipo strutturale ,ampliamento della cupola interna per esempio, costruzione a latere del planetario di una cupola che ospiti la strumentazione ecc .non mi faccia continuare …. E poi il mio sogno segreto è quello che almeno due giovani possano essere assunti a tempo indeterminato. Che sogno sarebbe.