di Manuela Gamba. Cosa passi per la testa di alcuni esseri umani, uomini o donne, di casa nostra o distanti anni luce non fa differenza, perché certe cose resteranno per sempre un mistero.L’ultimo colpo di genio, approda su twetter. L’uomo del giorno è lo scrittore arabo saudita Abdullah Muhammad al Daoud, al suo seguito 97milla followers, alias seguaci, presumibilmente colpiti dal messaggio shock che l’instancabile amanuense ha condiviso con il cyber mondo.Talmente inequivocabile da non pretendere alcuna interpretazione “Molestate le donne per preservare la loro purezza”. Un invito del genere non poteva passare inosservato neanche a quelli di Gulf News che hanno tradotto e diffuso l’accorato invito al mondo maschile a mettere “pressione” alle donne per “convincerle” a restare a casa.Subito dopo, si verifica quello che accade nelle migliori sceneggiate giornalistiche; come da copione segue l’arrampicata sugli specchi, vale a dire un’apparente giustificazione – se effettivamente si doveva sperare nella giustificazione, invece che in un’astuta richiesta di scuse/smentita/scherzetto fuori stagione/outing su assunzioni di droghe varie – del messaggio.In breve, pare che il tweet di al Daoud si riferisse ad un’omelia del settimo secolo di un guerriero islamico, il quale non desiderando che la moglie uscisse di casa pensò “bene” di scoraggiarla molestandola per strada, coperto dall’anonimato della notte.Il risultato? La moglie di tale guerriero arriva alla conclusione che non esista un posto più sicuro di casa, poiché il mondo esterno è corrotto.Questo accadeva nel settimo secolo. La domanda è, come può non essere corrotto se in questo secolo esistono individui che usano mezzucci low cost per fomentare le masse alla violenza? Come può essere accettabile chiudersi dentro per evitare abusi?Soprattutto perché il vero abuso è evitare di vivere. Fuori. E dentro.