Reggio, Ripepi lancia l’allarme: “Falcomatà chiude la città”
"Per effetto diretto dell’inadempienza politico-amministrativa del Sindaco Giuseppe Falcomatà, 24 uffici comunali distribuiti su tutto il territorio cittadino saranno chiusi con effetto immediato", le parole di Ripepi
15 Aprile 2025 - 17:29 | Comunicato Stampa

“Reggio Calabria assiste oggi a un fatto senza precedenti, che paralizzerà i centri nevralgici, amministrativi, politici, culturali, educativi e sportivi della Città. Per effetto diretto dell’inadempienza politico-amministrativa del Sindaco Giuseppe Falcomatà, 24 uffici comunali distribuiti su tutto il territorio cittadino saranno chiusi con effetto immediato, a causa dell’assenza di interventi sull’agibilità dei locali.” – esordisce così il Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi.
La responsabilità politica e amministrativa della chiusura degli uffici
“La decisione, formalizzata in una comunicazione a firma del Dirigente del Comune, l’Ing. Minutolo, rappresenta l’atto estremo e inevitabile di un datore di lavoro pubblico che ha il dovere giuridico di tutelare l’incolumità dei lavoratori e degli utenti. Il vero problema, però, non risiede nella firma del Dirigente, ma nell’inerzia prolungata e reiterata dell’amministrazione comunale e del suo vertice politico.”
Dettaglio delle misure adottate per gli immobili comunali
Il Dirigente-Datore di Lavoro, Ing. Francesco Minutolo, nella missiva indirizzata al Sindaco, al Segretario Generale, al Capo di Gabinetto e a tutti i Dirigenti ritiene che – considerato l’avvio di una intensa attività di verifica delle condizioni di manutenzione e di agibilità degli edifici comunali, viste le molteplici segnalazioni inerenti le generalizzate criticità riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro negli uffici comunali, e al fine di tutelare l’integrità e il benessere dei lavoratori dell’Ente – si debbano disporre le misure temporanee, con decorrenza immediata, a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori negli uffici comunali.
Le misure adottate per la sicurezza dei lavoratori e degli utenti
Misure che necessitano l’inibizione o – nella maggioranza dei casi – addirittura la sospensione delle attività inerenti agli uffici stessi. Infine, il Dirigente Ing. Minutolo demanda alla Società Castore l’apposizione di segnaletica, cartellonistica, barriere e di quant’altro necessario al fine di garantire l’applicazione delle suddette misure temporanee, su coordinamento dei Dirigenti competenti e del Servizio “Tutela Salute, Sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Uffici comunali coinvolti dalla sospensione delle attività
I seguenti immobili comunali sono interessati dalle misure di sospensione:
- Comando Polizia Locale: Inibizione dell’area utilizzata come ingresso principale fino ad ulteriori accertamenti statici.
- Biblioteca De Nava: Sospensione delle attività in presenza fino al rilascio del CPI e ripristino dell’impianto di climatizzazione.
- Campo Atletica CONI-Custodia: Inibizione dei locali fino all’ottenimento del certificato di agibilità dei locali.
- Castello Aragonese: Divieto di utilizzo dei locali per eventi espositivi fino al rilascio del CPI e ripristino dell’impianto di climatizzazione.
- Palazzo CE.DIR.: Sospensione delle attività fino all’ottenimento del CPI, come da verbale ispettivo dei VV.F.
- Cimitero Condera e Modena: Inibizione utilizzo impianti ed apparecchiature elettriche fino all’ottenimento della certificazione di conformità.
- Piazza del Popolo: Sospensione delle attività di accesso e sosta veicolare per verifiche sulla sicurezza della pavimentazione e accessibilità.
- Teatro Cilea: Divieto di utilizzo per spettacoli e eventi fino a verifica della tenuta strutturale e impianti di sicurezza.
- Palazzo San Giorgio: Inibizione parziale dell’edificio per l’installazione di nuove misure di sicurezza antincendio.
- Ex Ospedale di San Giovanni: Sospensione dei lavori di ristrutturazione per irregolarità nei permessi di costruzione.
- Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”: Sospensione parziale delle attività didattiche fino alla certificazione di sicurezza dell’edificio.
- Casa Comunale di Reggio Calabria: Divieto di accesso al piano superiore per verifiche urgenti.
- Villa San Giovanni – Ex Mercato Ittico: Inibizione dell’utilizzo delle strutture per controlli strutturali.
- Centro Polifunzionale: Sospensione degli eventi e delle attività culturali per la revisione dei sistemi antincendio.
- Museo Archeologico Nazionale: Sospensione delle visite guidate e delle attività educative fino alla verifica di sicurezza.
- Stadio Oreste Granillo: Inibizione dell’accesso ad alcune aree per il controllo dei sistemi di evacuazione e sicurezza.
- Piazza Duomo: Sospensione della viabilità pedonale per interventi urgenti sulla pavimentazione.
- Cimitero di San Giovanni: Inibizione dell’uso delle cappelle funerarie per interventi di ristrutturazione e sicurezza.
- Ex Teatro Politeama: Inibizione dell’utilizzo dei locali per la verifica degli impianti di sicurezza.
- Biblioteca Comunale: Sospensione temporanea della fruizione del servizio fino a risoluzione delle criticità strutturali.
- Palazzo delle Poste: Inibizione dell’accesso a causa di lavori urgenti per il miglioramento della sicurezza.
- Centro Sociale di Arghillà: Sospensione delle attività per verifiche strutturali e impiantistiche.
- Cimitero di Arangea: Sospensione delle operazioni di manutenzione e pulizia fino a nuovo avviso.
- Palazzo della Cultura: Inibizione dell’utilizzo di alcune aree per il miglioramento delle condizioni di sicurezza.
Le gravi conseguenze della chiusura degli uffici
“La chiusura forzata di questi uffici significa interruzione di servizi essenziali, disagio per migliaia di cittadini, ostacolo all’accesso agli atti, rallentamento delle pratiche edilizie, anagrafiche, sociali e tributarie. È un blocco amministrativo senza precedenti che colpisce famiglie, imprese, professionisti e lavoratori comunali.” – ha rimproverato Ripepi.
La responsabilità politica e il declino dell’amministrazione comunale
“La responsabilità è profondamente politica: chi ha guidato la città negli ultimi dieci anni, e continua a farlo, non può chiamarsi fuori. Il Sindaco Falcomatà non ha promosso interventi, non ha investito nella sicurezza, non ha pianificato la riqualificazione delle sedi comunali, lasciando che si deteriorassero fino a diventare inagibili.”
Un Consiglio Comunale urgente per discutere la situazione
“In un momento storico in cui i cittadini chiedono trasparenza, efficienza e dignità nelle istituzioni, questa vicenda rappresenta uno scempio amministrativo e politico che segna ulteriormente il declino dell’Ente comunale e dell’intera città. A pagare sono, ancora una volta, i cittadini e i dipendenti pubblici. A rispondere devono essere, senza ambiguità, i vertici politici.
La città non può più tollerare silenzi, omissioni e scaricabarile. È ora che il Sindaco Giuseppe Falcomatà si assuma le proprie responsabilità di fronte alla città, pubblicamente e senza retorica. Chiedo un Consiglio Comunale urgente per trattare immediatamente e con tutta la popolazione la gravissima situazione che potrebbe totalmente paralizzare la nostra città.”- ha concluso il Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi.
