Consiglio comunale, DUP…che confusione. La minoranza lascia l’aula: ‘Atto illegittimo’

Marcianò: "Quanto accaduto in Consiglio è uno scempio". Anche Neri e Ripepi denunciano irregolarità sull'iter di approvazione del documento

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Il Documento Unico di Programmazione è il più importante atto nella gestione degli enti locali. Una sorta di bussola che orienta il futuro della città. Attraverso il DUP, il Comune pianifica le opere pubbliche, gli investimenti e i servizi. Ed è proprio questo atto amministrativo che è finito sotto la lente di ingrandimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria di ieri, trasformatosi in un’arena di polemiche proprio intorno a questo fondamentale strumento, con la minoranza che ha denunciato gravi irregolarità nella sua approvazione.

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Il primo duro attacco alla gestione del DUP è arrivato da Angela Marcianò, consigliera comunale del gruppo Impegno e Identità. La sua denuncia si è concentrata sulla presunta irregolarità dell’iter seguito per l’approvazione del documento, con accuse precise rivolte all’amministrazione.

“Quello che è accaduto in Consiglio comunale il 18 marzo a Reggio Calabria è davvero raccapricciante. Mi riferisco all’ennesimo abuso di questa amministrazione che, questa volta, riguarda il DUP e in particolare il piano delle opere pubbliche. Già nella III Commissione consiliare ‘Lavori pubblici’ avevo evidenziato problemi gravi, dato che il piano non era stato discusso in commissione. Poi, all’improvviso, è stata convocata una riunione alla vigilia del Consiglio per presentare un allegato completamente diverso da quello approvato dalla Giunta il 28 febbraio. I consiglieri di maggioranza hanno tentato di sostituire un triennale con un altro documento, già approvato in giunta, con uno completamente diverso. È chiaro che si tratta di un falso conclamato, di un atto contra legem, un abuso. Abbiamo deciso di votare no all’emendamento e di uscire dall’aula: non possiamo essere complici di questo scempio”.

A rincarare la dose è stato il consigliere della Lega, Armando Neri, che ha messo in evidenza non solo le presunte irregolarità tecniche del DUP, ma anche il modo in cui il dibattito è stato gestito dalla maggioranza.

“Ennesimo atto di prevaricazione di una maggioranza giunta ormai ai titoli di coda e si vede. Era evidente il nervosismo del sindaco e della maggioranza. Hanno presentato un DUP, che è l’atto essenziale di programmazione del Comune, totalmente illegittimo. L’allegato portato in Consiglio non era stato pubblicato nella precedente delibera di Giunta. Come opposizione abbiamo segnalato questa irregolarità e chiesto una sospensione di cinque minuti per discutere, ma ci è stata negata. Volevano arrivare al voto senza che la questione emergesse. Abbiamo votato contro l’emendamento e poi lasciato l’aula per non essere complici di un atto palesemente illegittimo”.

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Infine, a chiudere il coro di critiche, ai microfoni di CityNow, è stato Massimo Ripepi, consigliere di Alternativa Popolare, che ha evidenziato un modus operandi dell’amministrazione che, a suo dire, si ripeterebbe costantemente:

“Abbiamo ribadito fortemente in Consiglio comunale che questo emendamento è ai limiti della legalità. Hanno palesemente sostituito un file senza passare dalla Giunta. Nulla di nuovo: è il modus operandi di questa amministrazione, abituata ad atti al limite della legalità. Dopo aver votato no, siamo usciti dall’aula. I cittadini devono sapere che un documento fondamentale come il piano delle opere pubbliche, che determina le opere della città, è stato sostituito con un altro, senza le dovute procedure. Questo è avvenuto nel Comune di Reggio Calabria, a guida Giuseppe Falcomatà”.

La protesta della minoranza ha aperto un nuovo fronte di scontro politico, sollevando interrogativi sulla trasparenza e la regolarità dell’iter amministrativo adottato dalla maggioranza.

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