Chiusura asilo nido, bambini e lavoratori rischiano di rimanere a casa: l’appello per salvarlo
I partner del progetto chiamano a raccolta le istituzioni: "Vogliamo che l'asilo continui ad esistere. La politica faccia la propria parte"
19 Marzo 2025 - 11:05 | di Redazione

C’è forte preoccupazione per la chiusura dell’asilo ‘Noi con i Bambini‘ di San Roberto, in provincia di Reggio Calabria. Dopo l’avvio e il percorso virtuoso iniziato tre anni fa, adesso il rischio che l’esperienza educativa e formativa, possa cessare, è sempre più insistente.
Per esaltare e valorizzare il modello innovativo applicato (B612.infinito ideato dalla prof.ssa Daniela Lucangeli) e per sottolineare il pericolo che l’attività possa definitivamente morire, è stata organizzata una tavola rotonda presso la sede di Confindustria Reggio Calabria con un focus sulla situazione dell’asilo nido “Noi con i Bambini”, diventato in questi ultimi anni vero punto di riferimento educativo e sociale per le famiglie della vallata che comprende i comuni di San Roberto, Fiumara, Calanna e Scilla.
Nel corso dell’evento si è discusso del rischio chiusura della struttura e della possibilità, invece, di trasformare il nido, oggi a gestione privata, in un asilo comunale.

All’incontro, moderato dal giornalista Vincenzo Comi, hanno partecipato:
- Il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace.
- Il sindaco di San Roberto Antonino Micari (da remoto).
- La prof.ssa Daniela Lucangeli, ideatrice del modello educativo b612.infinito (da remoto).
Un’emergenza economica che minaccia la continuità del servizio
Durante l’incontro Gaetano Nucera, presidente della cooperativa Libero Nocera, ente capofila del progetto insieme ai partner Espero, Mind4Children, Comune di San Roberto, Istituto Comprensivo di Campo Calabro, ha espresso forte preoccupazione per la possibile chiusura dell’asilo nido a causa della mancanza di fondi.
“Mentre celebriamo il valore educativo di questa esperienza, dobbiamo anche affrontare una realtà preoccupante: il rischio che questo asilo chiuda per mancanza di fondi. Dopo tre anni di attività, l’accreditamento ottenuto consentirà alle famiglie di beneficiare di un contributo INPS, ma questo non è sufficiente per garantire la sostenibilità del servizio”, ha dichiarato Nucera.
Un modello educativo e sociale a rischio
Il Presidente Nucera ha sottolineato che l’asilo nido non è solo un luogo di educazione, ma anche un esempio di inclusione sociale.
“Grazie al servizio di trasporto, raccogliamo bambini da tutta la vallata. Questo sistema è essenziale per garantire l’accesso all’educazione a tutti senza distinzioni di reddito o di provenienza geografica, ma i costi da sostenere per garantire tale servizio sono elevati e ricadrebbero interamente sulle famiglie in assenza dell’impiego di soluzioni adeguate”.
Appello alle istituzioni: serve un impegno concreto
La tavola rotonda, oltre a mettere in luce gli straordinari risultati educativi e sociali del progetto, ha lanciato un appello urgente alle istituzioni locali e regionali affinché si impegnino concretamente per salvare l’asilo.
“Vogliamo che “Noi con i Bambini” continui a esistere. Vogliamo che le istituzioni rispondano con azioni concrete e corali. Non possiamo permettere che un modello educativo così innovativo, che ha già dato risultati straordinari, venga messo a rischio a causa di questioni economiche. Le istituzioni e la politica devono fare la loro parte. Serve un impegno concreto per trovare risorse adeguate affinché questa esperienza non sia solo un progetto temporaneo, ma una realtà stabile e duratura”.
La presenza della prof.ssa Lucangeli, nota esperta internazionale di psicologia dello sviluppo, ha arricchito il dibattito, sottolineando l’importanza di modelli educativi innovativi:
“È fondamentale investire in progetti educativi innovativi come ‘Noi con i Bambini’, perché rappresentano modelli virtuosi di inclusione e crescita sana dei bambini e delle loro comunità. Serve una didattica personalizzata capace di far emergere il miglior sé di ogni bambino, un modello che promuova una co-costruzione delle competenze e un cambiamento reale nelle comunità educanti”.
