Arghillà, devastata la struttura Radice-Alighieri. Agape: ‘Furti, danni e vandalismo’
Il Presidente Nasone: "Comune e Prefettura si attivino per evitare di perdere uno degli ultimi beni pubblici della zona"
13 Marzo 2025 - 17:00 | Comunicato Stampa

I locali di Arghillà, che un tempo ospitavano l’Istituto Comprensivo Radice-Alighieri e attualmente sede di un presidio della Polizia di Stato, sono stati oggetto di gravi atti vandalici.
La struttura è stata depredata di infissi, cavi di rame e sanitari, mentre il tetto e le pareti sono stati sfondati, rendendo necessari ingenti finanziamenti per il ripristino della sua agibilità.
Dopo il trasferimento della scuola a Catona, l’edificio – ancora pienamente agibile all’epoca dello spostamento – è stato abbandonato, diventando bersaglio di saccheggi e degrado.
Le promesse non mantenute e il rischio di perdere un bene comune
L’accaduto riporta al centro dell’attenzione una questione annosa: l’assenza di misure concrete per garantire la sicurezza e il recupero delle strutture pubbliche ad Arghillà.
Dopo la chiusura della scuola, erano state avanzate varie proposte per riutilizzare i locali, tra cui:
- L’istituzione di un Commissariato di Polizia
- L’utilizzo di una parte della struttura per attività teatrali e sociali per i minori, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica
Tuttavia, queste iniziative non sono mai state concretizzate, lasciando l’edificio in stato di abbandono e vulnerabile agli atti vandalici.
L’allarme lanciato da Agape e Libera: servono soluzioni concrete
Già nel 2017, il Centro Comunitario Agape e l’associazione Libera, insieme al Comitato di quartiere, avevano chiesto all’allora Ministro dell’Interno Marco Minniti e al Prefetto Michele Di Bari di destinare la struttura a finalità sociali e di sicurezza, combinando:
- Presenza delle forze dell’ordine
- Attivazione di servizi educativi e sociali
Il quartiere aveva già allora manifestato l’esigenza di una maggiore tutela e controllo per evitare che Arghillà diventasse una terra di nessuno, in preda al degrado e alla criminalità.
Le preoccupazioni erano fondate, considerando che altre strutture pubbliche nel quartiere sono state nel tempo vandalizzate, come la palestra, ormai ridotta a scheletro e mini-discarica.
Sicurezza e servizi: il punto di partenza per la rinascita di Arghillà
Le associazioni Agape e Libera hanno ribadito che Arghillà non può essere considerata solo un problema di ordine pubblico, ma serve una strategia che affronti anche le difficoltà economiche e sociali del quartiere.
La presenza dello Stato è fondamentale per:
- Ripristinare la vivibilità del territorio
- Rafforzare la fiducia della popolazione
- Permettere alle istituzioni di fornire servizi essenziali in condizioni di sicurezza e legalità
Il ruolo del Comune e della Prefettura: è il momento di agire
Il Comune di Reggio Calabria mantiene ancora la proprietà della struttura, poiché il trasferimento al Ministero dell’Interno per l’istituzione del Commissariato di Polizia non è mai stato formalizzato.
Secondo il presidente del Centro Comunitario Agape, Mario Nasone, la responsabilità ora passa al Comune e alla Prefettura, che devono attivarsi in sinergia con il coordinamento di quartiere per evitare di perdere uno degli ultimi beni pubblici della zona.
La speranza è che la nuova attenzione del Governo e del Prefetto Clara Vaccari possa finalmente portare ad azioni concrete per il quartiere, ponendo fine a decenni di abbandono e promesse non mantenute.
Arghillà non può più attendere. La situazione di degrado e vandalismo che ha colpito l’ex Istituto Comprensivo è l’ennesima dimostrazione che l’assenza dello Stato alimenta il declino del quartiere.
Sicurezza, servizi e recupero degli spazi pubblici devono diventare una priorità assoluta, affinché Arghillà non sia più sinonimo di marginalità, ma possa finalmente avviare un percorso di rinascita e sviluppo sociale.
