Arghillà, devastata la struttura Radice-Alighieri. Agape: ‘Furti, danni e vandalismo’

Il Presidente Nasone: "Comune e Prefettura si attivino per evitare di perdere uno degli ultimi beni pubblici della zona"


I locali di Arghillà, che un tempo ospitavano l’Istituto Comprensivo Radice-Alighieri e attualmente sede di un presidio della Polizia di Stato, sono stati oggetto di gravi atti vandalici.

La struttura è stata depredata di infissi, cavi di rame e sanitari, mentre il tetto e le pareti sono stati sfondati, rendendo necessari ingenti finanziamenti per il ripristino della sua agibilità.

Dopo il trasferimento della scuola a Catona, l’edificio – ancora pienamente agibile all’epoca dello spostamento – è stato abbandonato, diventando bersaglio di saccheggi e degrado.

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Le promesse non mantenute e il rischio di perdere un bene comune

L’accaduto riporta al centro dell’attenzione una questione annosa: l’assenza di misure concrete per garantire la sicurezza e il recupero delle strutture pubbliche ad Arghillà.

Dopo la chiusura della scuola, erano state avanzate varie proposte per riutilizzare i locali, tra cui:

  • L’istituzione di un Commissariato di Polizia
  • L’utilizzo di una parte della struttura per attività teatrali e sociali per i minori, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica

Tuttavia, queste iniziative non sono mai state concretizzate, lasciando l’edificio in stato di abbandono e vulnerabile agli atti vandalici.

L’allarme lanciato da Agape e Libera: servono soluzioni concrete

Già nel 2017, il Centro Comunitario Agape e l’associazione Libera, insieme al Comitato di quartiere, avevano chiesto all’allora Ministro dell’Interno Marco Minniti e al Prefetto Michele Di Bari di destinare la struttura a finalità sociali e di sicurezza, combinando:

  • Presenza delle forze dell’ordine
  • Attivazione di servizi educativi e sociali

Il quartiere aveva già allora manifestato l’esigenza di una maggiore tutela e controllo per evitare che Arghillà diventasse una terra di nessuno, in preda al degrado e alla criminalità.

Le preoccupazioni erano fondate, considerando che altre strutture pubbliche nel quartiere sono state nel tempo vandalizzate, come la palestra, ormai ridotta a scheletro e mini-discarica.

Sicurezza e servizi: il punto di partenza per la rinascita di Arghillà

Le associazioni Agape e Libera hanno ribadito che Arghillà non può essere considerata solo un problema di ordine pubblico, ma serve una strategia che affronti anche le difficoltà economiche e sociali del quartiere.

La presenza dello Stato è fondamentale per:

  • Ripristinare la vivibilità del territorio
  • Rafforzare la fiducia della popolazione
  • Permettere alle istituzioni di fornire servizi essenziali in condizioni di sicurezza e legalità

Il ruolo del Comune e della Prefettura: è il momento di agire

Il Comune di Reggio Calabria mantiene ancora la proprietà della struttura, poiché il trasferimento al Ministero dell’Interno per l’istituzione del Commissariato di Polizia non è mai stato formalizzato.

Secondo il presidente del Centro Comunitario Agape, Mario Nasone, la responsabilità ora passa al Comune e alla Prefettura, che devono attivarsi in sinergia con il coordinamento di quartiere per evitare di perdere uno degli ultimi beni pubblici della zona.

La speranza è che la nuova attenzione del Governo e del Prefetto Clara Vaccari possa finalmente portare ad azioni concrete per il quartiere, ponendo fine a decenni di abbandono e promesse non mantenute.

Arghillà non può più attendere. La situazione di degrado e vandalismo che ha colpito l’ex Istituto Comprensivo è l’ennesima dimostrazione che l’assenza dello Stato alimenta il declino del quartiere.

Sicurezza, servizi e recupero degli spazi pubblici devono diventare una priorità assoluta, affinché Arghillà non sia più sinonimo di marginalità, ma possa finalmente avviare un percorso di rinascita e sviluppo sociale.

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