Capitale Cultura 2027, Castrizio dopo la sconfitta di Reggio: ‘Classe dirigente imbarazzante. Ritiratevi’

“Mancanza di visione e favoritismi, così la città perde opportunità” la dura riflessione del docente universitario sulla gestione culturale della città


Il recente insuccesso di Reggio Calabria nella competizione per diventare Capitale Italiana della Cultura 2027, vinta da Pordenone, ha suscitato un’accesa riflessione sulla strategia della città. Il prof. Daniele Castrizio, noto volto accademico locale (e non solo), ha esplicitamente espresso il suo dissenso verso l’attuale direzione culturale e amministrativa.

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Castrizio sulla sconfitta di Reggio a Capitale della cultura 2027

“Abbiamo fatto tutti il tifo per la nostra città – ha scritto in un post su Facebook. Tutti. Ora, però, bisogna analizzare le cause della sconfitta e capire come produrre cultura a Reggio” sottolineando la necessità di un esame critico delle politiche culturali che hanno portato a tale esito.

La delusione del docente universitario per la mancata vittoria è evidente, ma si associa ad una critica severa verso la classe dirigente, che descrive “imbarazzante”. L’esperto, che ha fatto della sua vita un voto alla cultura, estende, poi, la critica anche agli “eruditi, gli improvvisati, i dilettanti allo sbaraglio, le cariatidi che non hanno più niente da dire o da dare da alcuni decenni”.

Parole forti che, inevitabilmente, rimandano ad una riflessione profonda.

Castrizio condanna l’approccio superficiale alla cultura nella città, critica la mancanza di originalità e l’assenza di iniziative significative, parlando di “ovvietà”, “luoghi comuni” ed “eventi che non lasciano niente alla città”. Il professore che con le sue ricerche sta contribuendo a svelare piccoli grandi tasselli della storia di uno dei simboli della città, i Bronzi di Riace, si dice, inoltre, scettico riguardo la politica culturale attuale, troppo incentrata sui “social e like e raramente di qualità”, e critica le pratiche di favoritismo, con “premi e riconoscimenti agli amici e ai sodali”.

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Il caso del cinquantenario dei Bronzi

Ricordando il cinquantenario dei Bronzi di Riace, Castrizio rimprovera la classe dirigente per non aver valorizzato adeguatamente tale occasione, sottolineando come già in passato avesse messo in guardia sui rischi di una gestione culturale inefficace.

“Lo dicevo anche allora: dopo Waterloo, Napoleone si è fatto da parte” riflette il professore, suggerendo che è tempo che alcuni leader locali considerino un ritiro.

Un appello per il futuro della città

Castrizio invoca, infine, una riflessione profonda sul futuro culturale di Reggio Calabria, stimolata dalla crescente emigrazione dei giovani in cerca di opportunità migliori:

“Fatevi una domanda e datevi una risposta … e poi fatevi da parte” conclude, chiedendo un cambiamento radicale nella gestione culturale della città.

Un campanello d’allarme per Reggio, un invito urgente a rivedere e riformulare le strategie culturali per rispondere efficacemente alle esigenze dei cittadini e per rinnovare l’attrattività di questa storica città mediterranea.

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