Scilla, circolo ricreativo con slot abusive: due denunciati

Carabinieri e ADM scoprono circolo senza autorizzazioni: sequestri e denunce

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Due persone sono state deferite in stato di libertà nell’ambito di un’operazione congiunta tra la Stazione Carabinieri di Scilla e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM) di Reggio Calabria, finalizzata al contrasto del gioco illegale e alla tutela dei minori.

Sequestrate sei slot machine e un computer per scommesse illecite

Durante un controllo in un circolo ricreativo, i militari hanno scoperto e sequestrato:

  • Sei slot machine abusive, non collegate alla rete dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.
  • Un computer portatile utilizzato per scommesse online su siti stranieri non autorizzati.

Il materiale sequestrato sarà sottoposto a ulteriori accertamenti per verificare eventuali collegamenti con circuiti di gioco illegale più ampi.

Circolo privo di autorizzazioni e misure di sicurezza

L’ispezione ha rivelato che il circolo operava senza alcun titolo autorizzativo per la commercializzazione dei giochi, in violazione della normativa vigente.

Oltre alla mancanza di autorizzazioni, l’esercizio non rispettava le misure minime di sicurezza e controllo degli accessi, esponendo i frequentatori, tra cui minori, a potenziali rischi.

Denunce e sanzioni per esercizio abusivo del gioco d’azzardo

Per queste irregolarità, i due soggetti sono stati:

  • Denunciati per esercizio abusivo del gioco d’azzardo.
  • Sanzionati amministrativamente per violazione della normativa sul gioco legale.

Monitoraggio e contrasto al gioco illegale

L’operazione rientra nelle attività di contrasto al gioco illegale e nella tutela dei cittadini, con particolare attenzione ai minori e alla sicurezza del settore.

L’Arma dei Carabinieri e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli proseguono il monitoraggio del territorio per individuare e reprimere attività illecite legate al gioco d’azzardo, che rappresentano un rischio economico e sociale per la comunità.

Indagini in corso e presunzione di innocenza

Le indagini sono ancora in corso e, come previsto dalla legge, per gli indagati vale il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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