Reggio Capitale della Cultura, Suraci: ‘Città dell’accoglienza e della Pace’
"Oggi la vera trasgressione, come è stata definita da Falcomatà, è rappresentata da un’arma gentile, quella della cultura" la nota
27 Febbraio 2025 - 15:26 | Comunicato Stampa
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La vocazione naturale di messaggera di pace la città di Reggio Calabria l’ha espressa nel migliore dei modi e ai massimi livelli durante l’audizione odierna per la sua designazione a “Capitale della cultura 2027”.
Il Sindaco Giuseppe Falcomatà e gli autorevoli esponenti che hanno presentato e sostenuto la candidatura si sono ritrovati, con un’unica voce, a far conoscere, oltre le scontate bellezze naturali e l’antica storia del nostro territorio, anche i progetti materiali e immateriali per affrontare il futuro. Quando ci auto-lodiamo dichiarandoci discendenti della Magna Grecia dovremmo, come è accaduto oggi, meritarci di avere dietro le spalle una grande storia, attraverso le azioni e l’attuazione di programmi di ampio spessore culturale.
In questo ambito sono stati eccellenti tutti gli interventi a partire dalla giornalista Annalisa Cuzzocrea, le dichiarazioni poi, del Sindaco e del professore Riccardi, hanno rappresentato, rispetto alle altre prestigiose candidature delle dieci finaliste, un unicum che fa onore non solo alla città di Reggio Calabria, ma a tutta l’Italia. In un contesto geo-politico, basato sull’odio e sugli individualismi esasperati, il richiamo ad una concezione umana dei rapporti sociali rappresenta un motivo d’orgoglio, non solo per il nostro territorio, ma, soprattutto, per il Ministero della Cultura che avrebbe il dovere di soffermarsi su questo messaggio incomparabile per la sua potenza. Oggi, infatti, la vera trasgressione – come è stata definita dal Sindaco Falcomatà – è rappresentata “da un’arma gentile, quella della cultura”.
Come coordinatore del “Concorso Poesia per la Pace” ritengo che questo percorso deve, aldilà del riconoscimento auspicato, rappresentare una delle peculiarità della nostra città alfine di essere riconosciuta in tutto il mondo come “Città dell’accoglienza e della Pace”. A tale proposito è bene, oltre a condividerle, riportare integralmente le dichiarazioni pronunciate dal Sindaco, che dopo aver descritto il bergamotto di Reggio Calabria ha dichiarato:
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“Abbiamo coinvolto i cinque sensi, ma ce n’è un sesto: la contaminazione. Reggio è una delle città più antiche del mondo, dove la differenza è fonte di ricchezza e nessuno è escluso mai. È un popolo contaminato. Vogliamo combattere la nostra battaglia con un’arma gentile, quella della cultura”.
A rincarare la dose il prof. Riccardi ha affermato:
“Reggio rappresenta la proiezione dell’Italia nel Mediterraneo. Reggio nella sua storia ha ramificazioni che hanno portato i cromosomi di tanti popoli del Mediterraneo. Reggio è una città aperta a comprendere e a cogliere. Il lungomare non è un muro ma un abbraccio. C’è bisogno di investire sulla cultura del Mediterraneo, mare di conflitti che ha bisogno di acque di pace”.
Nella terza edizione del concorso internazionale di poesia, che annualmente si svolge a Gambarie nel mese di agosto, terremo queste dichiarazioni come un baluardo da difendere nei confronti di chi pensa che i conflitti siano l’unico strumento per dirimere i conflitti. Così come proporrò agli organizzatori di invitare come ospiti d’onore i due giovani Chiara Luppino e Biagio Consiglio, pluricampioni nazionali di astronomia e filosofia, che con i loro interventi hanno lanciato messaggi d’amore e di speranza alle nuove generazioni della nostra amata terra.
Giovanni Suraci, coordinatore del “premio di poesia per la pace”.
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