Museo del Mare, Fondazione Mediterraneo: ‘Anche a Reggio l’effetto Bilbao’
Il Museo del Mare di Reggio Calabria, progettato da Zaha Hadid, può innescare un effetto Bilbao, trasformando la città in un centro culturale e turistico
25 Febbraio 2025 - 10:00 | Comunicato Stampa
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“La posa della prima pietra per l’edificazione del Museo del Mare, futuristica creazione dello studio di Zaha Hadid, fortemente voluta da Giuseppe Scopelliti, idea prima osteggiata e poi sposata da Giuseppe Falcomatà, pur prescindendo dai suoi contenuti, è uno di quei punti nodali della vita cittadina in grado di poterne, se non cambiare, certo indirizzarne la storia.
La nascita del Museo del Mare, in altri termini, non può rimanere circoscritta a un ambito meramente cronachistico: per la sua importanza necessita dei dovuti approfondimenti e di un dibattito a più voci, cui si spera di contribuire con queste note”. Fondazione Mediterranea sottolinea l’importanza dell’avvio del cantiere del Museo del Mare.
L’“Effetto Bilbao” e le prospettive per Reggio Calabria
“Bilbao fino agli anni Novanta viveva il dramma di una disoccupazione superiore al 20%. È stata quasi azzerata dopo che si è scommesso sull’arte e sulla cultura come veicoli di turismo e benessere. Nella Reggio Calabria che si candida a Capitale italiana della Cultura, con la costruzione del suo Museo del Mare si potrebbe innescare un circolo virtuoso analogo a quello determinatosi nella città basca con la realizzazione del Museo Guggenheim. Il trend positivo innestato in un territorio sottosviluppato dalla costruzione di un edificio-simbolo è stato appunto definito “effetto Bilbao”.
Dal Guggenheim di Bilbao all’architettura del XXI secolo
“Dal 1997 -prosegue la nota- da quando l’architetto Frank Gehry completa il suo Guggenheim, cambia profondamente l’uso e il significato dell’architettura nel mondo. Il museo di Bilbao, infatti, inaugura una nuova epoca architettonica, etichettata anche come architettura-spettacolo. Da semplice scienza funzionale destinata ad ospitare persone e istituzioni, l’architettura diventa uno strumento per creare un simbolo, un’icona, una chiave di lettura di un luogo. Assume il ruolo di mezzo per ridefinire o rafforzare l’identità di una città o di una regione.
Il Guggenheim è anche frutto di una fortunosa circostanza. Il rivestimento in titanio, inizialmente troppo costoso, fu reso accessibile grazie a un crollo del prezzo del metallo sul mercato russo negli anni ’80. Il resto è tutto ingegno e capacità visionaria di Gehry, che ha scompigliato le regole dell’ingegneria tradizionale utilizzando software dell’industria aeronautica.
La spregiudicatezza del design asimmetrico e delle superfici rivestite di titanio ha trasformato il Guggenheim in una icona culturale, capace di catalizzare un turismo mai visto prima in una zona periferica rispetto ai circuiti classici della Spagna”.
L’architettura “surmoderna” e il potenziale di Reggio Calabria
“L’antropologo francese Marc Augé, più volte ospite della nostra città, ha definito l’architettura “surmoderna” come creatrice di non-luoghi. Secondo lui, questi edifici-simbolo non devono essere giudicati secondo parametri tradizionali, legati alla storia o al contesto locale.
Dagli anni ‘90, alcuni architetti d’avanguardia hanno adottato questa filosofia, realizzando edifici sganciati dal territorio, ma capaci di infiammare l’immaginario collettivo. La loro concezione dell’architettura si basa sull’idea di edifici intercambiabili nel mondo globalizzato, ma in grado di trasformare l’identità urbana. Questi progetti rappresentano segni artistici autonomi, capaci di generare nuove interpretazioni dei luoghi che li ospitano“.
Il Museo del Mare: un’opportunità per la crescita culturale ed economica
“Seguendo questa prospettiva, con Marc Augé e Zaha Hadid, possiamo ipotizzare che un edificio iconico come il Museo del Mare, pur esteticamente “sganciato” dalla storia dei luoghi, possa ridefinire e rafforzare l’identità della città. Potrebbe inoltre attirare flussi turistici e investimenti, come accaduto a Bilbao, e innescare uno sviluppo economico e culturale, basato sulla valorizzazione del territorio.
Se questa visione si realizzerà, Reggio Calabria potrà trarre beneficio dall’“effetto Bilbao”, affermandosi come nuovo polo culturale e turistico del Mediterraneo“, conclude Fondazione Mediterranea.
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