Quartuccio: “Lapide di Palazzo Crupi rimossa per esigenze di allestimento. Sbagliato personalizzare le istituzioni”

Il consigliere metropolitano risponde alle affermazioni del dottor Lamberti Castronuovo: Terminata l’esposizione la lapide in pietra di Lazzaro troverà una nuova collocazione"

Quartuccio Consiglio Metropolitano

Il consigliere metropolitano delegato alla cultura Filippo Quartuccio


“Il voluminoso blocco in pietra di Lazzaro posto sul muro del Palazzo nel 2016, senza che sia stato ad oggi rinvenuto alcun parere tecnico della Soprintendenza o qualsivoglia atto amministrativo che ne giustificasse la spesa o l’installazione, producendo un debito fuori bilancio successivamente saldato con delibera dal nuovo Consiglio metropolitano nel 2019”.

Quartuccio: “Le istituzioni non si devono personalizzare”

«A quanti, in queste ore, si attardano a discettare sulla lapide in pietra di Lazzaro rimossa dai muri di Palazzo “Pasquino Crupi”, vorrei sottolineare che le istituzioni non si possono né si devono personalizzare.

“Ciò che un amministratore produce viene ricordato, o dimenticato, a prescindere da qualsiasi tentativo autocelebrativo. Il ruolo che da qualche anno ormai ho il piacere di ricoprire, mi ha insegnato che devono essere sempre gli altri, nello specifico la comunità che abbiamo l’onore di rappresentare, a riconoscere eventualmente la bontà del lavoro svolto, al servizio della collettività”.

È quanto afferma il consigliere metropolitano delegato alla Cultura Filippo Quartuccio, commentando le recenti affermazioni del dottor Lamberti Castronuovo.

La rimozione della lapide per esigenze di allestimento

“La lapide (definizione che non vuole in alcun modo essere offensiva, ma sulla quale viene in soccorso il significato assegnatole dall’enciclopedia Treccani) è stata spostata per esigenze legate alla mostra nazionale SalvArti“.

La mostra, organizzata dalla Città Metropolitana insieme ai Ministeri dell’Interno e della Cultura, l’Agenzia per i Beni Sequestrati e Confiscati e il Comune di Milano, è già stata allestita alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen di Roma e al Palazzo Reale di Milano.

L’invito all’imprenditore Eduardo Lamberti Castronuovo è quello:

“Ad abbassare i toni di una polemica sterile e puerile”, e, soprattutto, “ad avere maggior rispetto e riguardo per i dipendenti dell’Ente, volgarmente attaccati in spregio ad ogni regola di rispetto nei confronti della dignità umana e professionale”.

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Le criticità della lapide installata nel 2016

«Senza nulla voler togliere alla precedente pregevole attività di valorizzazione delle opere sottratte alla criminalità organizzata – ha sottolineato Quartuccio – vale la pena di evidenziare come il voluminoso blocco in pietra di Lazzaro, che non ha valore storico, sia stato posto sul muro del palazzo nel 2016, senza che sia stato ad oggi rinvenuto alcun parere tecnico della Soprintendenza o qualsivoglia atto amministrativo che ne giustificasse la spesa o l’installazione.

“Anzi, quell’attività procurò un danno alle cornici della boiserie originale, modificando la struttura muraria proprio in mezzo alla scalinata centrale del Palazzo”.

Negli archivi dell’Ente, si può ritrovare soltanto una deliberazione di Giunta provinciale del 28 luglio 2016, che prende atto dei lavori di somma urgenza per adeguare la struttura dell’ex Brefotrofio all’esposizione di quadri.

Tuttavia, non si fa alcun riferimento alla lapide, installata due mesi prima, per la quale non esisteva alcun atto amministrativo che ne autorizzasse la realizzazione o il pagamento.

Solo nel 2019, il nuovo Consiglio metropolitano ha riconosciuto il debito fuori bilancio di 5.469 euro e liquidato il costo della lapide.

Il futuro della lapide di Palazzo Crupi

“La lastra in pietra di Lazzaro è stata rimossa per permettere l’installazione del colophon della mostra SalvArti, in armonia con le esigenze di allestimento ed il concetto espositivo già realizzato al Palazzo Reale di Milano“.

Terminata l’esposizione a Reggio Calabria, sarà ripristinato lo stato dei luoghi e la lapide in pietra di Lazzaro, ormai acquisita tra i beni dell’Ente, troverà una nuova collocazione, individuata insieme alla Soprintendenza, questa volta senza arrecare danni alla struttura muraria del Palazzo.

Quartuccio: “Il Palazzo resterà intitolato a Pasquino Crupi”

“La rimozione dell’epigrafe non riguarda l’intitolazione del Palazzo al professor Pasquino Crupi, figura alla quale l’intera comunità è emotivamente affezionata”.

L’intitolazione sarà perennemente ricordata attraverso una specifica targa in ottone, recentemente rinnovata, e posizionata all’esterno dell’immobile, che resta e resterà per sempre patrimonio collettivo della comunità metropolitana di Reggio Calabria.