La vicenda di Piazza del Popolo, luogo storico di mercato e socialità a Reggio Calabria, si arricchisce di ulteriori sviluppi dopo l’ultima puntata di Live Break. Da giorni, gli ambulanti presidiano la piazza in forma pacifica, reclamando il diritto a riprendere l’attività lavorativa nella loro sede tradizionale. Nel frattempo, esponenti dell’Amministrazione e politici di diversi schieramenti si confrontano – talvolta scontrano – sulle possibili soluzioni.
Piazza del Popolo: la protesta pacifica degli ambulanti
La voce degli esercenti, che lamentano l’assenza di alternative concrete per il proprio lavoro, rimane centrale:
“Siamo qui da cinque giorni che facciamo una protesta pacifica, chi fa la mattina, chi fa la sera e chi, come me, la notte – ha detto un ambulante a CityNow. Siamo persone pacifiche, vogliamo solo continuare a lavorare per mangiare. La protesta continuerà andare avanti, anche con lo sciopero della fame se necessario”.
Secondo gli ambulanti, che minacciano lo sciopero della fame, la decisione di sospendere l’attività mercatale fino a giugno è avvenuta senza un reale coinvolgimento di chi, da sempre, anima la piazza e offre un servizio essenziale alla cittadinanza più bisognosa.
L’Amministrazione: “Altre aree erano state offerte”
Dal canto suo, parte della maggioranza ribadisce che la soluzione non può limitarsi al ritorno in Piazza del Popolo. Franco Barreca, consigliere comunale con deleghe a Idrico e Manutenzione Stradale, sostiene che l’assessore competente si sia già confrontato con gli operatori:
“Non è vero che non ci sono state interlocuzioni. L’assessore li ha sentiti diverse volte. Sono state offerte altre aree mercatali, ma non sono state prese in considerazione. Nessuno vuole fare torto alle famiglie, anzi si cerca di trovare una soluzione. Ma far tornare il mercato in Piazza del Popolo non è l’unica opzione”.
Di parere diverso è Saverio Pazzano, consigliere comunale de “La Strada”, convinto che il mercato abbia una valenza storica e culturale irrinunciabile:
“Non ci sono elementi per cui il mercato non debba stare più in piazza. Piazza del Popolo è sempre stata storicamente luogo di mercato e di socialità… L’amministrazione comunale deve fare dei passi indietro per fare dei passi avanti”.
L’intervento della Lega: Minasi e Neri al fianco degli ambulanti
Nel pomeriggio di ieri, si è registrata la presenza in piazza di alcuni esponenti della Lega, che hanno voluto manifestare la propria solidarietà agli ambulanti. In particolare, la senatrice Tilde Minasi non ha nascosto la preoccupazione per decine di famiglie rimaste senza reddito:
“Siamo qui non certo per fare passerelle, ma per dimostrare la nostra vicinanza a questi cittadini che in maniera molto civile, nonostante tre mesi di mancanza di lavoro, chiedono di poter ritornare a lavorare per riportare un tozzo di pane in tavola. Un mercato che è della città, da 70 anni è sempre stato qui in questa piazza. Non si capisce perché il sindaco non dia un segnale. Soluzioni, se uno ha la volontà, si possono trovare. Forse l’amministrazione vuole cambiare destinazione alla piazza, ma ci si sieda a un tavolo e si trovi comunque un’opportunità per queste persone, che senza alcun preavviso sono state messe fuori dalla sera alla mattina.
Sono stati ulteriormente presi in giro – ha detto la senatrice – perché chi ha partecipato a un bando nel 2018 aveva la licenza, altrimenti non avrebbe potuto partecipare. Ora gli è stato chiesto di portare documenti che il Comune già possiede. Non sono questi lavoratori a essere stati nell’illegalità: è l’amministrazione che non ha mai completato il processo di regolarizzazione, pur avendo bandi e documenti in mano”.
Sulla stessa linea il consigliere comunale Armando Neri, che chiede la sospensione della delibera di Giunta e un ritorno immediato alla situazione preesistente:
“Ho chiesto la sospensione di questa delibera che sospende il mercato a Piazza del Popolo perché non ha ragione di esistere. Oggi siamo qui con questi lavoratori a manifestare solidarietà, prima di tutto da un punto di vista umano, perché qui a Piazza del Popolo deve tornare a farsi il mercato: è un luogo fondamentale per la memoria di questa città, è un luogo identitario, è un luogo importante per tutti i reggini che possono acquistare prodotti a prezzi calmierati, ed è un luogo di lavoro per queste persone che dall’oggi al domani si sono trovate sfrattate con un post sui social.
Ritengo – ha detto – che un’amministrazione non possa essere indifferente al grido d’aiuto di queste persone, che si stanno muovendo con estrema civiltà. L’indifferenza istituzionale non può diventare cattiveria istituzionale. Noi chiediamo la sospensione di questa delibera e chiediamo all’amministrazione di trovare una soluzione per una situazione che sta diventando grave per tutta la città, non soltanto per gli ambulanti. Siamo al fianco dei lavoratori e di tutti i cittadini che vedono in questa piazza un luogo davvero del popolo, storico e identitario per Reggio Calabria.
È una questione – ha ribadito Neri – ancora prima che politica o istituzionale, umana. Siamo vicini a queste persone che dall’oggi al domani si sono trovate private del loro lavoro. Chiedo loro di mantenere i toni civili, e così stanno facendo, con un comitato che spera di avere un’amministrazione pronta ad ascoltare le loro legittime istanze. Noi ci faremo portavoce in ogni sede, augurandoci che l’amministrazione apra non solo le stanze, ma anche i cuori al grido d’aiuto che proviene da questa piazza”.
Il Comitato: “Il mercato serve a tutta la città”
A ribadire le ragioni dei commercianti è stata Santa Morabito, referente del Comitato di Piazza del Popolo, che sottolinea l’impatto sociale ed economico della chiusura del mercato:
“Il sindaco ha detto che la cittadinanza è tutta d’accordo (con la chiusura), ma noi abbiamo già raccolto più di 3.000 firme e continueremo, perché vogliamo dimostrare che non è come dice lui. Quella cittadinanza che prende poco di pensione o stipendio trovava qui la convenienza per andare avanti una settimana. Il danno, quindi, non è solo per noi commercianti, ma per tutta la città.
I negozi vicini lamentano una drastica diminuzione del passaggio di persone. Piazza del Popolo è praticamente morta da quando non c’è più il mercato. Io chiedo al sindaco di mettersi una mano sulla coscienza e tornare indietro su quella che ritengo una follia”.
Un confronto ancora aperto
Il “caso Piazza del Popolo” si conferma uno dei nodi più delicati nell’agenda politica reggina, poiché coinvolge non solo la tenuta economica di decine di famiglie ma anche l’identità storica di un luogo da sempre dedicato al commercio e alla socialità. Da un lato, l’Amministrazione sostiene di aver proposto alternative; dall’altro, gli ambulanti e alcuni esponenti politici ritengono imprescindibile la riapertura del mercato nella sua sede naturale, seppur con nuove regole e un maggiore rispetto della legalità.
Mentre la tensione resta alta, tutti gli attori in campo sembrano auspicare un incontro che possa mettere sul tavolo soluzioni concrete e condivise, nel rispetto sia del decoro urbano sia del diritto al lavoro. Se mancherà la volontà di dialogare e di prendersi carico delle esigenze reciproche, piazza del Popolo rischierà di restare a lungo una ferita aperta nel cuore di Reggio Calabria, penalizzando tanto gli ambulanti quanto l’intera comunità.