Dopo l’Akragas, anche il patron dell’Acireale dice basta. Società a rischio. Il comunicato
"Pesanti e sprezzanti insulti nei confronti del patron, dopo la sconfitta con la Reggina"
06 Febbraio 2025 - 14:26 | Redazione
“La Società Sportiva Dilettantistica Città di Acireale 1946 comunica che il proprietario, dott. Giovanni Di Mauro, ha preso la decisione di mettere in vendita la stessa. A margine delle forti contestazioni di gruppi di tifosi che durante e dopo l’ultimo match casalingo, poi perso con la Reggina, hanno inveito con pesanti e sprezzanti insulti nei suoi confronti, coinvolgendo finanche le persone a lui vicine, a partire dai familiari, e in seguito a una lunga riflessione e a un confronto con i Dirigenti della Società, Di Mauro ha comunicato di non voler più andare avanti.
Dopo gli importanti e cospicui sforzi economici che hanno permesso il risanamento di una Società con l’acqua alla gola e sull’orlo del fallimento, e che si è impegnata in una dispendiosa campagna acquisti dicembrina per la squadra, e dopo aver lavorato alla creazione di una struttura solida, continuando ad accogliere, dal primo istante fino a oggi, partner economici importanti per sostenere il progetto avviato lo scorso anno e per rafforzare l’immagine di una realtà sportiva adesso economicamente sana, alla luce degli attacchi che da inizio stagione, ben prima dell’avvio del campionato, non hanno mai trovato realmente una pausa, il patron dell’Acireale ha reso nota tutta la sua amarezza per una situazione divenuta per lui umanamente insostenibile.
Una decisione maturata tra contestazioni e riflessioni
La speranza, quindi, è che si facciano avanti acquirenti, meglio se qualificati, per tutelare il blasone dell’Acireale. Oppure il rischio è che si perda tutto. Le cifre delle quali, negli ultimi giorni, si è parlato anche su organi di stampa, relativamente al valore della Società, sono assolutamente senza fondamento, e per questo si diffida chiunque dal pronunciarsi in tal senso, onde evitare una confusione che diverrebbe solo ulteriore danno.
Il progetto che era in piedi fino ai giorni scorsi, e per il quale era stata tracciata una linea che avrebbe visto crescere ancora in termini economici e sportivi la prima realtà calcistica della città di Acireale e una delle più importanti realtà siciliane, viene quindi chiuso, così come chiesto da chi non ha mai smesso di contestare. Ma Di Mauro rende chiaro che l’eventuale assenza di acquirenti, e la conseguente sparizione della Società, con quella che potrebbe essere di fatto la cancellazione dell’Acireale, non potranno, e non dovranno in alcun modo, essere imputati a una sua volontà, bensì a quella di chi ha fatto propria questa insensata “guerra” ideologica, che ricadrà, eventualmente, sull’intera città”.