Operazione Eureka: portuale gioiese lascia il carcere
Concessi gli arresti domiciliari al 43enne arrestato nel 2023 per traffico di stupefacedenti al porto di Gioia Tauro
04 Febbraio 2025 - 16:36 | Comunicato Stampa
Il GUP DDA, dott. A Foti, ha concesso gli arresti domiciliari ad Antonio Reitano, portuale gioiese di 43 anni, difeso dagli avvocati Andrea Alvaro e Vincenzo Nico D’Ascola. L’uomo era stato arrestato nel maggio del 2023 nell’ambito dell’operazione denominata Eureka, che aveva coinvolto 119 persone, accusate di traffico di stupefacenti all’interno del porto di Gioia Tauro. L’organizzazione, per comunicare, si avvaleva dei cc.dd. criptofonini, utilizzando la messaggistica offerta dall’applicazione SKY ECC, sulla cui utilizzabilità si è pronunciata di recente la Suprema Corte di Cassazione.
Al Reitano, in particolare, veniva contestato di aver fatto parte di un’associazione dedita al traffico internazionale di cocaina, con l’aggravante della transnazionalità e dell’agevolazione mafiosa. Al portuale vengono imputate altresì tre vicende di importazione, cessione e detenzione di grossi quantitativi di cocaina (in un caso anche 300 chilogrammi), a cui egli avrebbe concorso nel ruolo di portuale operante all’interno dello scalo di Gioia Tauro.
Domiciliari con braccialetto elettronico
Il giudice ha disposto nei confronti dell’imputato l’applicazione del braccialetto elettronico, così da scongiurare il pericolo di fuga, riconoscendo l’affievolimento delle esigenze cautelari all’esito del periodo di carcerazione preventiva sofferto. Nei confronti del Reitano si sta svolgendo il primo grado di giudizio con le forme del rito abbreviato. La sentenza dovrebbe intervenire nei prossimi mesi.