Lucano a Roma: ‘Il modello Riace come strumento per il ripopolamento dei Paesi’

Obiettivo fare dell'esperienza calabrese un prototipo replicabile per il rilancio di tutti i territori in crisi demografica

domenico lucano

La Calabria, e in particolare l’area jonica reggina, è da tempo alle prese con un preoccupante calo demografico: negli ultimi cinque anni ben 75.000 cittadini hanno lasciato la regione, secondo i dati ufficiali. Un numero che, come sottolinea Lucano, potrebbe essere in realtà il doppio, poiché non tutti coloro che si trasferiscono cambiano contestualmente la residenza. Il “Modello Riace”, sperimentato nel piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria, ha dimostrato che l’accoglienza e l’integrazione di migranti e rifugiati possono contribuire a rivitalizzare l’economia locale, offrendo al contempo nuove prospettive culturali e sociali.

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L’incontro a Roma con il Movimento Europeo Italia

All’incontro romano hanno partecipato, oltre a Domenico Lucano, personalità di spicco del panorama culturale, politico e accademico, tra cui Luigi Ferraioli, Mimmo Rizzuti, Virgilio Dastoli, Salvatore Orlando, Tonino Perna, Giovanna Procacci e numerosi altri ospiti, sia in presenza sia in collegamento video. La riunione, ospitata dal Movimento Europeo Italia, è stata un’occasione per confrontarsi su diversi temi cruciali per il futuro dell’Europa e delle comunità locali:

  • Attuazione dei trattati europei: molti accordi volti alla tutela dei diritti della persona e allo sviluppo sostenibile restano ancora in parte disapplicati.
  • Fondi comunitari: sono disponibili risorse economiche significative per lo sviluppo locale e il contrasto allo spopolamento, ma spesso non vengono sfruttate o restano inutilizzate per lungaggini burocratiche o mancanza di progetti validi.
  • Rispetto dei diritti umani: la base di ogni iniziativa di ripopolamento deve necessariamente fondarsi sulla tutela della dignità e della libertà dei singoli, a partire dalle categorie più fragili.

Verso un dibattito europeo sul ripopolamento dei borghi

Domenico Lucano ha ribadito il proprio impegno ad aprire una discussione a livello europeo, evidenziando la necessità di misure concrete per supportare i territori colpiti da forte emigrazione. L’idea è di promuovere strategie che combinino: accoglienza e integrazione, ispirandosi al “modello Riace”, in cui i migranti diventano risorsa e linfa vitale per i paesi in difficoltà; sostegno economico miranto, con l’impiego di fondi europei per progetti di sviluppo locale e incentivi all’imprenditoria; senza tralasciare la tutela dei diritti fondamentali, garantendo standard di vita dignitosi a tutti i residenti, vecchi e nuovi, agevolando la coesione sociale.

Un segnale forte per riaccendere i riflettori sui paesi che rischiano di scomparire a causa della denatalità e dell’emigrazione costante. L’impegno di Lucano e degli altri partecipanti a questo incontro si concentra ora nel portare le istanze del “Modello Riace” all’attenzione dell’Europa, con la speranza che l’esperienza calabrese possa diventare un prototipo replicabile per il rilancio di tutti i territori in crisi demografica.