Volano gli stracci tra Occhiuto e Falcomatà, Klaus Davi: ‘La salute non è un tema da strumentalizzare’

"I nostri nonni ci hanno sempre insegnato che su certi argomenti è meglio usare tatto e rispetto, anziché strumentalizzarli per fini politici". Le parole del massmediologo

klaus davi

La querelle tra il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ed il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà continua a far discutere. Klaus Davi, intervistato da CityNow, ha detto la sua sulla vicenda, sottolineando l’importanza di mantenere il dibattito politico entro toni di rispetto, specialmente quando si toccano aspetti sensibili come la salute.

Leggi anche

Le ragioni della polemica tra Occhiuto e Falcomatà

La controversia è nata quando Falcomatà ha criticato Occhiuto per aver “dovuto ricorrere” ad un medico non calabrese, nonostante la volontà di rafforzare la sanità regionale. Dal canto suo, Occhiuto avrebbe definito “ignorante” il sindaco di Reggio Calabria.

Klaus Davi ha voluto precisare:

“Occhiuto non intendeva dare dell’ignorante alla persona Falcomatà, ma definire ignoranti quelle specifiche affermazioni in materia sanitaria”.

Leggi anche

I limiti della retorica elettorale

Davi individua nella bagarre politica anche un effetto campagna elettorale”:

“Falcomatà, legittimamente, è in una fase di rilancio politico. Tuttavia, avrei evitato polemiche sulla salute, un tema molto delicato. I nostri nonni ci hanno sempre insegnato che su certi argomenti è meglio usare tatto e rispetto, anziché strumentalizzarli per fini politici”.

Occhiuto e la sfida della sanità calabrese

La discussione ha riacceso i riflettori sullo stato della sanità in Calabria. Davi ricorda alcuni provvedimenti dell’attuale giunta, come l’arrivo dei medici cubani, senza però negare che i problemi restino:

“Qualcosa è stato fatto, ma la strada per una riforma efficace è ancora lunga”.

La querelle Occhiuto-Falcomatà, secondo Klaus Davi, è sintomatica di una tensione crescente in vista di imminenti sfide politiche ed elettorali. Sulla salute, però, l’appello è unanime: evitare eccessi di polemica e mantenere il dibattito rispettoso della dignità dei cittadini e delle istituzioni sanitarie.