Nuova Garante dell’Infanzia, la nomina di Terragni suscita polemiche. Marziale: ‘Imbarazzante’

La perplessità del Garante calabrese: "Non so chi sia. Ho visto dai suoi profili social che si occupa più di femminismo che di tutela dei minori"

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La nomina di Marina Terragni a nuova Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza a livello nazionale sta facendo discutere. Giornalista e scrittrice milanese, nota firma per testate come Il Foglio e Corriere della Sera, Terragni è stata scelta dai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, su indicazione della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella. Succede alla magistrata Carla Garlatti, già presidente del Tribunale per i minorenni di Trieste.

Chi è Marina Terragni e perché la sua nomina fa discutere

Marina Terragni si definisce una femminista radicale e da anni è impegnata in battaglie contro quella che definisce “teoria gender”, contro la maternità surrogata e contro i trattamenti ormonali bloccanti della pubertà rivolti ai giovani con disforia di genere. Nel tempo, si è dichiarata contraria alla genitorialità delle persone LGBT+ e ha espresso forti critiche verso i genitori di bambini con varianza di genere, arrivando a negare l’esistenza stessa di giovani persone trans.

A destare perplessità è soprattutto l’assenza di un curriculum specifico nel campo dei minori, come previsto dalla legge che disciplina i criteri di nomina del Garante per l’Infanzia. Nel documento ufficiale di Terragni, infatti, vengono citati ruoli da opinionista, conduttrice radiofonica e televisiva, formatrice sui temi della differenza femminile e persino la presidenza del Gender Equality Advisory Council del G7 nel 2024, ma non risultano esperienze legate alla tutela dei diritti dei minori.

La reazione di Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia in Calabria

Tra i più critici in merito alla nuova nomina c’è Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che, Al Domani, non ha risparmiato commenti duri. «Imbarazzante», ha dichiarato, aggiungendo: «Mi sento in imbarazzo, ma forse chi l’ha nominata dovrebbe vergognarsi di più». Marziale, fondatore dell’Osservatorio sui diritti dei minori e da trent’anni attivo nel settore, ha sottolineato quanto sarebbe stato più corretto indire una manifestazione di interesse per coinvolgere professionisti competenti:

«Non fare la manifestazione di interesse non è stato onesto. Pescare così, a caso, non è stato rispettoso del lavoro di professionisti che da decenni lavorano nel settore. Penso a Ernesto Caffo che ha fondato il Telefono Azzurro. Penso anche a tanti altri colleghi che ricoprono la mia posizione in altre regioni. Se proprio dovevano pescare senza manifestazione di interesse avrebbero potuto prendere dai garanti regionali che maneggiano la materia. Senza manifestazione di interesse posso nominare anche mio cugino».

Riferendosi a Terragni, il Garante calabrese ha ammesso:

«Non so chi sia. Ho visto dai suoi profili social che si occupa più di femminismo che di tutela dei minori».

Marziale si è poi detto perplesso riguardo alle posizioni di Terragni in tema di educazione sessuale e identità di genere:

«Una garante dovrebbe prodigarsi per far entrare l’educazione sessuale nelle scuole, che è qualcosa di universale, non di genere. Ma qui si pensa di ostacolarla parlando di gender nel 2025. Ma che vuol dire?».

Critiche dal mondo associativo e del Terzo settore

Non solo i garanti regionali hanno espresso perplessità: scetticismo è emerso anche nel Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza (Gruppo Crc), composto da oltre 90 realtà del Terzo settore che da anni operano per la promozione dei diritti dei minori. Stesso sconcerto arriva da associazioni come Famiglie Arcobaleno, la cui presidente Alessia Crocini ha bollato la nomina di Terragni come “un segnale preoccupante”, vista la sua aperta opposizione ai diritti delle persone LGBT+.