Orti urbani a Reggio, la 5° Commissione ne discute con Slow Food

Il primo orto urbano in via di completamento strutturale da parte della società Castore sul viale Messina

Reggio Calabria (2)

Interessante sessione della 5° Commissione politiche sociali del 15 gennaio sul tema proposto dalla Presidente della Consulta politiche sociali e cultura Marisa Cagliostro relativamente al primo “orto urbano” in via di completamento strutturale da parte della Società Castore a Viale Messina, periferia sud della città di Reggio. Anche Reggio Calabria progetta e realizza “orti urbani”, come la tendenza in crescita nel resto d’Italia, riflette un lento, ma progressivo cambio di stile di vita e di pensare la città e le comunità.

Progetto e iter di realizzazione

Alla Commissione presieduta dal Consigliere Gianni Latella è stata invitata anche la dott. Dott.ssa Mariella Crucitti (Presidente Slow Food Reggio Calabria). La prof. Cagliostro ha introdotto la sessione sottolineando l’importanza di questa prima realizzazione che, risolti i problemi burocratici e progettuali, ha trovato finalmente avvio con la cura del delegato Merenda e il settore Ambiente dell’Amministrazione civica. La stessa Presidente ha sottolineato, prima che prendesse la parola l’ospite di Slow food, come presentata qualche anno fa nell’ambito della Consulta era nata una proposta di orti urbani come opportunità per la socializzazione e l’aggregazione nei quartieri interessando anziani, famiglie e alunni della scuole vicine, cosi come avviene già in tante città. Occorre arrivare alle modalità di assegnazione scelte dall’Amministrazione avendo coinvolto il quartiere, le associazioni e le scuole in modo che la manifestazione di interesse sia orientata verso le esigenze degli abitanti di quella zona.

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Slow Food e finalità degli orti urbani

La dott. Crucitti dopo aver brevemente spiegato l’ attività di slow food a livello nazionale e nella nostra città ha posto alcuni quesiti al Delegato Merenda e suggerimenti sul futuro di questa struttura che nasca come modello di altre che si potranno realizzare in altri quartieri.

“Da Nord a Sud, anche Slow Food ha contribuito a implementare la realizzazione di orti:oggi contiamo tanti insegnanti, tanti soci, tanti volontari convinti che nell’orto si possa fare una didattica attiva capace di coinvolgere sia i bambini, sia gli adulti, soggetti fragili e svantaggiati. I principi guida sono indubbiamente tre: la sostenibilità, la biodiversità e l’inclusione”.

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“Fare un orto sostenibile vuol dire non sprecare energia e acqua, senza inquinare con prodotti chimici, mantenendo il ciclo degli elementi e migliorando la fertilità del suolo, dando riparo agli uccelli e agli insetti utili. Ma si può fare di più: si può fare un orto all’insegna della biodiversità, scegliendo di coltivare varietà locali e non ibridi, accogliendo nell’orto frutta antica, fiori utili agli insetti, favorendo le consociazioni e le rotazioni colturali. Provando a far crescere varietà più colorate e gustose, al posto di quelle globalizzate che troviamo al banco ortaggi della grande distribuzione. E infine si può fare un orto inclusivo, ricercando il coinvolgimento di altri con la bellezza, i momenti di aggregazione e svago creativo, il dono, la progettualità collettiva, il recupero e la salvaguardia, l’educazione e la crescita culturale. Come nella terra germogliano semi e maturano frutti, nell’orto devono intrecciarsi discorsi, maturare progetti nuovi, perché è un ambiente che al contempo stimola, pone quesiti e offre ristoro, calma e attenzione. È una lenta rivoluzione da vivere con curiosità e desiderio di imparare e da alimentare attraverso il confronto con gli altri e lo sguardo alla globalità.”

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È intervenuto il Consigliere Giordano che ha ampiamente parlato di questa tipologia di servizi ai cittadini ed ha condiviso quanto detto dagli intervenuti. Senz’altro occorrerà seguire sin da subito un iter consolidato di condivisione con il quartiere e di attuazione e gestione di queste strutture per ottenerne il maggior benessere possibile per quanti impareranno a godere della bellezza della natura e della biodiversità attraverso questi piccoli spazi da curare con continuità e passione.

Il Presidente Latella ha convenuto che il contributo degli esperti è ben accetto e che ci sarà un ulteriore passaggio sul tema per avere maggiori ragguagli sul progetto e su eventuali suggerimenti migliorativi che possano venire dal basso.