‘Angeli venuti dal mare’: a Reggio un appello alla pace nel ricordo del terremoto del 1908

Il 28 dicembre alle 11 sarà celebrata la ricorrenza davanti la stele al Marinaio Russo alla Villa Comunale


La celebrazione della ricorrenza del tragico terremoto del 1908, che ha investito in modo particolare le città di Reggio e Messina, davanti la stele fatta erigere nella villa comunale dalla nostra amministrazione in ringraziamento all’eroismo dei primi soccorritori, i marinai russi, ha rivestito ogni anno un momento significativo di incontro tra tutte le popolazioni della diaspora russa di Reggio e la cittadinanza reggina. Fino a due anni fa si condividevano tutti insieme emozioni, sentimenti e preghiere in memoria. Quando diciamo insieme vogliamo sottolineare che non c’era divisione o frattura alcuna tra russi, bielorussi, ucraini, georgiani, kazachi e tutte le altre nazioni ed etnie dell’Est Europa che avevano (ed hanno) loro cittadini abitanti a Reggio. La marina imperiale degli zar, infatti, era composta da questa vastissima costellazione di popoli e nazioni ora indipendenti e, sicuramente, fra quei marinai sbarcati per primi a soccorrere la nostra martoriata popolazione reggina, c’erano loro antenati.

Un’armonia spezzata dagli eventi bellici

celebrazione terremoto

Da due anni, per i ben noti fatti bellici fra Russia e Ucraina, quell’armonia è venuta meno, degenerando talvolta in qualche, sporadico per fortuna, episodio increscioso. Siamo a conoscenza di drammi personali molto struggenti. Emblematico è quello di Valentina, ma ognuno nella diaspora vive qualcosa di simile.
Valentina vive a Reggio da tanti anni, è cittadina bielorussa, ha sposato in prime nozze un cittadino ucraino (in seconde un cittadino polacco), ha un figlio in età militare che vive a Kiev, una figlia sposata con un ragazzo russo, anch’egli in età militare, che vive a Mosca. Immaginiamo la guerra nell’animo di Valentina: un marito, un figlio, un genero in teoria (ma non tanto) in guerra tra loro, che potrebbero persino spararsi addosso.

Il nostro Consolato a Reggio è stato sempre la casa comune di tutte queste popolazioni dell’ex Unione Sovietica. Abbiamo sempre ascoltato le loro esigenze e cercato di risolvere, senza distinzione o prevaricazione alcuna, i loro problemi di residenti in una terra, ospitale sì, ma pur sempre straniera. Abbiamo celebrato insieme le loro comuni festività religiose, civili ed etniche. Ci fermiamo qui con le citazioni e i ricordi per mettere in evidenza il significato e l’auspicio che ardentemente vorremmo assumesse la celebrazione del 28 prossimo.

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Nel ricordo che con gratitudine infinita rivolgeremo indistintamente ai loro avi, agli ANGELI VENUTI DAL MARE, auspicheremmo che un commosso abbraccio tutti insieme facesse da corollario e da suggello a un anelito di buona volontà e di amore che, partendo da Reggio, si propagasse nei cuori e nell’animo delle popolazioni di quel mondo martoriato. Soprattutto, che partisse un messaggio forte e chiaro ai governanti che hanno perpetrato questa immane tragedia nonostante i loro popoli.

Viva GLI ANGELI VENUTI DAL MARE, viva la pace tra gli Stati coinvolti e viva la pace tra le loro popolazioni che, siamo più che convinti, non è mai cessata o venuta meno, almeno nei loro cuori di fratelli e componenti di una stessa grande famiglia. Il pressante appello è quello di dimostrare a noi e al mondo che questo 28 dicembre (alle ore 11.00 davanti la stele al Marinaio Russo alla Villa Comunale) gli angeli siano “venuti dalla terra” a portare i primi soccorsi alla pace, cominciando dalle varie anime della diaspora est europea a Reggio.

Francesco Milasi
Console On. della Repubblica di Bielorussia – Calabria e Sicilia