Calabria, la relazione annuale del Garante della Salute: ‘Lavoriamo per un accesso più veloce alle cure’
Stanganelli: “Migliaia di segnalazioni, priorità ridurre liste d’attesa e sovraffollamenti"
21 Dicembre 2024 - 09:00 | Comunicato Stampa
“Sono convinto che in Italia debba essere istituito un Garante Nazionale della Salute che si raccordi con i Garanti regionali per fornire risposte immediate all’utenza”.
È la proposta lanciata dal prof. Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), intervenuto per le conclusioni alla cerimonia di presentazione della Relazione Annuale del Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, svoltasi stamattina nella sala “Federica Monteleone” del Consiglio Regionale della Calabria.
“È stato un segnale molto virtuoso – ha poi proseguito Bellantone – da parte della Regione voler istituire il Garante della Salute, tra l’altro un mio vecchio cavallo di battaglia, dispiace che le altre regioni non ne abbiamo colto l’importanza e non abbiano fatto altrettanto, perché questa figura rappresenta il simbolo del rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, dal momento che un cittadino deve poter avere ascolto quando viene messo in discussione il suo bene più prezioso, ovvero il diritto alla salute. La Calabria, la mia terra, si è distinta per aver operato questa scelta lungimirante individuando la persona appropriata”.
Le istituzioni e l’importanza del Garante della Salute
I lavori dell’importante appuntamento sono stati avviati dal presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso, che ha definito la giornata “un momento fondamentale per riflettere sul lavoro svolto in un settore cruciale per il benessere dei cittadini e a tutela del diritto alla salute. L’incarico di Garante, affidato alla dottoressa Anna Maria Stanganelli e istituito per la prima volta in Calabria, sebbene la legge risalga a 14 anni fa – ha aggiunto Mancuso – è oggi divenuto un punto di riferimento essenziale, per tutti coloro che si trovano ad affrontare difficoltà nel Sistema sanitario regionale. La relazione presentata oggi documenta puntualmente un anno di intenso lavoro e di risultati concreti, raggiunti attraverso un’attività capillare sul territorio. Il Consiglio regionale della Calabria – ha concluso – sarà sempre al fianco di chi si impegna per tutelare il diritto costituzionale alle cure e per costruire una sanità regionale moderna ed efficiente”.
In un parterre bipartisan, proprio in virtù della terzietà del ruolo del Garante rispetto alla politica, è poi intervenuto il senatore della Repubblica, Nicola Irto.
“L’attività del Garante – ha dichiarato – è un campanello sul territorio per ciò che concerne il comparto della sanità che purtroppo ha ancora tanti problemi. Un lavoro prezioso che va incentivato a prescindere dai colori politici, quindi pieno impegno e sostegno all’attività della Garante. Abbiamo quattro scommesse urgenti da mettere in campo, strettamente connesse tra di loro: liste d’attesa, emigrazione sanitaria, potenziamento della sanità pubblica e la necessità di una nuova narrazione, perché abbiamo straordinarie competenze mediche che portano avanti la sanità anche in condizioni drammatiche. Serve una riforma bipartisan – ha concluso Irto – per ridisegnare la sanità in Calabria”.
Presenti in sala, tra gli altri, le autorità militari, i vertici aziendali sanitari e ospedalieri della regione, i direttori dei presidi, dei distretti e delle unità operative, e le associazioni del settore. Sono intervenuti i consiglieri regionali Giannetta, Mattiani, Mammoliti e Laghi; i direttori generali Lucia Di Furia (Asp di Reggio Calabria) e Antonio Graziano (Asp di Cosenza); il presidente dell’ordine dei medici di Vibo Valentia, Antonio Maglia; il giudice del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, Paolo Ramondino, e i garanti regionali Lomonaco e Siclari. Collegatosi in videoconferenza il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha descritto criticità e punti di forza del sistema sanitario nazionale e, più in generale, della Calabria, esprimendo compiacimento per il lavoro svolto dalla Garante.
“Una relazione corposa – ha detto Stanganelli – che dà completezza al secondo anno di attività del Garante. In questo rapporto emergono le tante criticità che vengono quotidianamente segnalate dal cittadino di cui il mio ufficio si fa carico. Anche quest’anno sono state migliaia le segnalazioni, a dimostrazione che la figura del Garante della Salute è divenuta un riferimento istituzionale importante, per le associazioni, per il cittadino, ma anche per il personale medico. Devo, purtroppo, constatare, che le criticità sono ancora notevoli, a cominciare dai lunghi tempi di attesa per accesso a prestazioni e servizi. Sarà questo l’impegno prioritario del prossimo anno, ovvero lavorare per evitare i sovraffollamenti nei pronto soccorso e garantire un veloce accesso alle cure in tutte le aree della regione”.
Prospettive future e tavoli tecnici
Al tavolo dei relatori presente anche il magistrato Luciano Gerardis, ormai punto di riferimento fisso per l’Ufficio del Garante, che ha passato in rassegna le attività poste in essere dal tavolo tecnico su “Oncologia, prevenzione e ricerca”, avviato dall’Ufficio del Garante della Salute, foriero di proposte importanti da sottoporre all’attenzione del governo regionale. Particolare attenzione è stata posta sulla sanità del futuro, attraverso le nuove tecnologie e la telemedicina, che potrebbero rappresentare nuove frontiere per una sanità d’eccellenza. Di questo ha parlato il dirigente di ricerca del CNR, l’epidemiologo Giovanni Tripepi.
Nella stessa giornata è stato annunciato un importante protocollo d’intesa stipulato con l’Ordine dei Giornalisti della Calabria, ai fini di una collaborazione formale per la risoluzione delle problematiche di natura sanitaria messe in luce dagli organi di informazione. L’iniziativa è stata allietata dagli intermezzi del quartetto di flauti del Conservatorio di Stato di Reggio Calabria e abbellita da una mostra degli studenti del Polo Boccioni Fermi di Reggio Calabria, diretto dalla preside Anna Maria Cama.