Reggio ultima in classifica ‘Sole 24 Ore’, Falcomatà minimizza: ‘Ultimi, ma non ultimi’

"Lavoriamo ad una città che sta cambiando, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, oltre qualsiasi indicatore frutto della creatività di qualche sondaggista" così il sindaco

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Il Sole 24 Ore ha da poco pubblicato la nuova classifica sulla qualità della vita nelle 107 province italiane, secondo la quale Reggio Calabria occupa l’ultima posizione.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha commentato prontamente, con un post sui social, il nuovo “primato” reggino:

“Stamattina ho letto la classifica del Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle province italiane. Il nostro territorio provinciale, quindi i 97 comuni che ne fanno parte, si colloca al 107^ posto, ultimo. Per curiosità, sono andato a leggere i parametri di questa classifica. Alcuni sono molto curiosi, come “l’indice di solitudine” o il consumo di farmaci da depressione, piuttosto che “l’indice di litigiosità”. Altri non sapevo potessero incidere sulla qualità della vita di una provincia, penso all’indice relativo al numero di amministratori comunali con meno di quarant’anni o l’età media al parto. Poi ci sono, invece, alcuni indici su cui dovremmo riflettere di più. Penso all’indice relativo al rischio di dissesto idrogeologico, alla percentuale di migrazioni sanitarie e ospedaliere, al tasso di migrazione giovanile, al numero di km per il trasporto pubblico locale, al dato relativo a impresa e lavoro. Cose sulle quali i comuni da soli non solo possono fare poco ma non potranno fare nulla se passerà la riforma sulla autonomia differenziata che su questi temi ci condannerà ultimi per sempre”.

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“Ovviamente – prosegue Falcomatà – qualcuno utilizzerà (anche) questa classifica per accusare l’amministrazione comunale facendo finta che non si tratti di un dato provinciale o che siano tutte cose relative a compiti della politica. Lo capisco, ognuno intende la politica a modo suo. C’è un dato “positivo” che è relativo all’offerta culturale e al tempo libero. Se c’è una lettura da dare a questi dati, invece, credo che debba coinvolgere tutti in una battaglia a difesa del territorio e non degli interessi personali o di partito. Noi continuiamo sulla strada intrapresa. Nonostante le difficoltà di questi anni, dovute ad accadimenti esterni, lavoriamo ad una città che sta cambiando, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, oltre qualsiasi indicatore frutto della creatività di qualche sondaggista. Ps: siamo comunque quarti come “tasso di fecondità”.