Sequestro opere e chiusura mostra Pop Art a Reggio, Quartuccio: ‘Stupiti’

"La Metro City non è tra gli organizzatori", le parole del delegato alla cultura della Città Metropolitana dopo l'improvvisa e inaspettata chiusura

quartuccio chiusura mostra

Si sollevano numerosi interrogativi dopo la chiusura della mostra ‘Pop To Street Art: Influences‘ a Reggio Calabria, le cui opere erano state dislocate all’interno dell’Accademia di Belle Arti e dento Palazzo ‘P. Crupi’. Adesso, l’inchiesta ‘Cariatide‘, che mette in dubbio l’autenticità delle oltre 150 opere d’arte, e che ha portato alla chiusura della mostra, fa tremare, oltre l’Accademia di Belle Arti, anche Palazzo Alvaro.

L’operazione, avviata dalla Procura di Pisa vede al momento indagati 38 soggetti per i reati di concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione di beni d’arte e ha portato fino ad oggi al sequestro di oltre 2.100 opere di arte contemporanea in tutta Italia.

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Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, adesso ci sono anche le due istituzioni reggine, da un lato l’Accademia di Belle Arti, unico organizzatore della mostra, dall’altro la Metro City, che ha patrocinato l’evento.

quartuccio sacchetti

Filippo Quartuccio, consigliere metropolitano delegato alla Cultura, che a luglio, durante l’inaugurazione della mostra si dichiarava “orgoglioso della collaborazione con l’Accademia di Belle Arti”, ha spiegato ai nostri microfoni la posizione dell’ente di Palazzo Alvaro:

“Siamo veramente stupiti e sorpresi dell’inchiesta che oggi tocca anche Reggio – spiega Quartuccio – La Metro City ha sottoscritto un protocollo di intesa triennale con l’Accademia di Belle Arti per l’organizzazione di attività in comune anche per il futuro ma rispetto a questa attività progettuale e rispetto alla mostra di Pop Art la Metro City si è limitata solo a concedere i locali del Palazzo della Cultura per arricchire la stessa offerta culturale del Palazzo“.

Il consigliere metropolitano precisa poi gli aspetti economici legati alla mostra,

“la mostra è stata interamente finanziata dall’Accademia e l’aspetto economico è stato interamente curato dall’Accademia che si occupava della biglietteria e della vendita dei gadget e la Metro City non ha percepito nulla. La Città Metropolitana ha si condiviso un progetto culturale ma non è mai stata nell’organizzazione dell’evento. La mostra, ripeto, è stata proposta e organizzata esclusivamente dall’Accademia”.