Il sacrificio del paracadutista reggino Giuseppe Iannì nel libro “Mio fratello coperto dal mare”

Le sorelle Giusi, autrice del libro, e Caterina hanno raccontato la figura del giovane paracadutista reggino, supportate dal giornalista Lucio Musolino

Iannì ()

Sabato 9, presso la Sala dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, si è svolta la presentazione del libro “Mio fratello coperto dal mare”, che racconta la storia del parà reggino Giuseppe Iannì, prematuramente morto assieme ad altri 45 paracadutisti durante un tragico incidente.

Quella passata alla storia come “tragedia della Meloria” (poiché avvenne nelle secche della Meloria, un tratto di mare situato circa 7 km al largo di Livorno) è il più grave incidente occorso alle forze armate italiane dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, avvenuto il 9 novembre 1971.

La tragedia della Meloria e il sacrificio dei paracadutisti italiani

Nell’ambito dell’esercitazione militare NATO denominata Cold Stream, svoltasi in Sardegna, era previsto il decollo di nove aerei militari Lockheed C-130 Hercules e un Hawker Siddeley Andover della Royal Air Force dall’aeroporto di Pisa-San Giusto per effettuare un lancio di paracadutisti italiani. Uno degli Hercules, matricola XV216, si inabissò al largo della costa livornese con a bordo 6 militari britannici e 46 paracadutisti italiani della 6ª compagnia “Grifi” del 1º Reggimento Paracadutisti: tutti morti nell’incidente.

Le sorelle Iannì e la ricerca della verità

Le sorelle Giusi, autrice del libro, e Caterina hanno raccontato la figura del giovane paracadutista reggino, supportate dal giornalista Lucio Musolino, presente all’evento.

“Per lo Stato Italiano si trattò di un normalissimo incidente, ma, ad oggi e dopo 53 anni, rimangono aperti molti interrogativi; paradossalmente avvolti dentro quel tricolore riposto sopra le salme”, affermano le sorelle.

Il libro non si limita a rinnovare la memoria di Giuseppe Iannì, ma rappresenta una ostinata ricerca della verità e di giustizia su una vicenda che, dopo tanti anni, continua a rimanere avvolta nel mistero.

Intervento di Lucio Musolino e la lotta per la verità

Il giornalista Lucio Musolino ricorda che con Il Fatto Quotidiano la questione era stata riaperta e posta all’attenzione del Governo, senza però sortire alcuna reazione dalle Istituzioni.

L’impegno delle Istituzioni locali

Durante l’incontro, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ribadito la vicinanza alla famiglia Iannì e ha rinnovato l’impegno a riaprire un dialogo con il Governo.

“Siamo molto contenti come amministrazione comunale di ospitare la presentazione di questo libro. C’è un significato particolare nel voler rimarcare che si tratta di una storia vera; perché chi conosce la storia di Giuseppe Iannì ed il travaglio delle sue sorelle fa fatica a credere che sia una storia vera”, ha dichiarato Falcomatà.

“Si tratta di uno dei tanti misteri italiani che rimane tale solo perché si continua a ignorare la verità dei fatti”.

Richiesta di riconoscimento formale al Governo

“Come Istituzioni dobbiamo impegnarci a recuperare la dignità del sacrificio di Giuseppe Iannì. Con l’orgoglio di reggini, vogliamo valorizzare e non perdere la memoria e l’esempio di coloro che hanno dato il loro estremo sacrificio”, ha concluso il sindaco.

Falcomatà ha sottolineato che il libro è un vero e proprio atto d’amore verso la memoria di Pino, la città di Reggio Calabria e anche verso quelle Istituzioni che, pur riconoscendone l’alto valore, non stanno ancora riconoscendo il sacrificio di Giuseppe.

“Questa, dunque, non è una battaglia solo della famiglia, ma lo è della città intera”.