Reggina: la verità di Pergolizzi su Laaribi, la sua idea riguardo Rosseti e un nuovo attaccante
"Il mio primo anno alla Reggina da calciatore ho fatto quattordici partite da tre minuti e mezzo"
06 Novembre 2024 - 18:28 | di Redazione
Una analisi più approfondita da parte del tecnico Pergolizzi nel corso della conferenza stampa post gara, dopo il successo con l’Acireale: “E’ stata una partita vera, importante per quelli che avevano giocato meno fino al momento. Ho avuto delle buona risposte ma non avevo dubbi, il gruppo è sano. Chiaro che qualcuno deve recuperare ancora la completa condizione e quando tutti saranno al top ne trarremo vantaggio nel corso del campionato. Pur mantenendo i tre attaccanti abbiamo cambiato modo di gioco con più punti di riferimento, è ancora vero che va alzata l’intensità, ma bisogna farlo con più continuità.
Urso nasce mezzala e la dovrebbe fare per tutta la partita, solo che a volte ci piacciamo un pò troppo ma mi rendo conto che è molto faticoso andare avanti per quaranta metri e fare il percorso inverso. Ba ha caratteristiche diverse, come anche Nino Barillà. Sappiamo quali sono al momento i nostri difetti per esempio è necessario che gli esterni d’attacco siano meno larghi ed è importante che i centrocampisti si inseriscano altrimenti il nostro attaccante rimane troppo isolato. La palla meno la tocco più va veloce, più la tocco più lenti si va.
La situazione Rosseti
“Rosseti è sempre stato un giocatore vero, lo conosco da tempo, ma purtroppo ha avuto tanti infortuni nel corso della sua carriera. E’ un giocatore della Reggina, va valorizzato, ma anche valutato. Ho l’impressione che lui sia pronto mentalmente, anzi di più, è ben voluto anche dal gruppo. Ma tutto questo non preclude altri discorsi riguardanti altri attaccanti“.
La questione Laaribi
“Laaribi? In quella zona di campo ho sei, sette calciatori e ho fatto delle scelte. Ci sarà spazio per tutti, poi dipende dalle necessità che ha il ragazzo. Il mio primo anno alla Reggina da calciatore ho fatto quattordici partite da tre minuti e mezzo, perchè si era deciso di non valorizzarmi per riscattarmi quasi gratis. L’anno dopo 34 su 34. In quel settore di campo si è in tanti. Ma non si deve dire che io non abbia rispetto per lui. Salandria ha fatto tante tribune e poi ha giocato, ovviamente deve essere quello delle tre partite fatte bene e non quello di Agrigento. Il mestiere dell’allenatore è quello di sbagliare il meno possibile“.