Reggina: queste gare si devono vincere. Punto
Attaccante e Under, due questioni che vanno prese in seria considerazione
04 Novembre 2024 - 08:36 | di Redazione
Per una settimana intera si è detto e scritto della pericolosità della trasferta sul campo dell’Akragas, nonostante i siciliani si trovassero e si trovano ancora, all’ultimo posto della classifica. C’era di mezzo una tradizione sfavorevole ma anche una squadra attrezzata con calciatori di categoria e sfortunata fino al momento nel proprio percorso. Era immaginabile una reazione simile dopo l’intervento del patron Deni e la richiesta del gruppo di poter andare in ritiro per preparare al meglio la sfida con la Reggina.
Per stessa ammissione di Daniel Adejo in conferenza stampa, tutte situazioni attenzionate nel corso della settimana anche da Pergolizzi. Ne è venuta fuori una prestazione inguardabile nella prima frazione dove a più riprese si è rischiato di prendere gol e un secondo tempo diverso con i padroni di casa in netto calo e gli amaranto a gestire il possesso palla.
Ma una squadra che vuole e deve vincere il campionato, può andare in difficoltà al cospetto di un avversario comunque inferiore sotto tutti i punti di vista, semplicemente perchè si viene aggrediti o perchè il tuo regista viene francobollato con una marcatura asfissiante? La risposta è no, senza se e senza ma. La Reggina ha giocato male probabilmente per merito degli avversari, ma non solo per quello. Squadra lunga, sfilacciata, troppo facilmente infilata in fase di non possesso e solo grazie ai miracoli, ancora una volta, del giovane Lazar, ha mantenuto il risultato sullo 0-0. Inconcepibile.
Quando si dice che il modulo conta ma soprattutto l’atteggiamento è quello che fa la differenza, è assoluta verità e sul piano dell’atteggiamento la squadra domenica è stata deficitaria. La seconda parte del match è stata diversa. Al calo dei padroni di casa ha corrisposto una presa di coscienza di Barillà e compagni, troppo brutti per essere quelli del primo tempo. Si è stati capaci di riprendere in mano il pallino del gioco, ma senza quella potenza dominante che una squadra ritenuta forte deve avere. Per le occasioni da gol ci si è affidati alla solita palla lunga lanciata da Cham o a qualche angolo con Girasole a recitare, ancora una volta, la parte dell’attaccante con due semi rovesciate bellissime quanto sfortunate.
Il reparto offensivo fatica, fatica Barranco che in questo nuovo schieramento si perde, tanto da diventare quasi impalpabile. Rajkovic non c’è, ci sarà? Non lo sappiamo. I numeri dicono che per vincere il campionato ci vogliono gli uomini-gol e la Reggina in questo momento sembra non averne, almeno quelli in grado di fare la differenza anche nelle giornate non brillantissime. Valutazione questa che sicuramente sta facendo anche la società. Queste sono partite che, a prescindere da tutto, si devono vincere.
L’ultima annotazione è per gli Under. Da settimane sottolineiamo il numero ridotto di giovani all’interno dell’organico, almeno per quello che riguarda le alternative. Con l’Akragas un solo 2004 e due 2006, mentre puntualmente Malara e Mariano (2005) vanno in tribuna con Perri (2005) che spesso li accompagna. All’infortunio di Lazar si è rischiato grosso, si faccia rientrare anche la questione Under tra le valutazioni.