Gazebo e Dehors a Reggio, fermo il progetto sul nuovo regolamento

Quali modalità di utilizzo del suolo pubblico per attività ricettive e commerciali? Dal "cambio di indirizzo politico" dell'assessore Lanucara non si è mosso nulla

gazebo corso garibaldi

Regolamento sull’utilizzo di Gazebo e Dehors a Reggio Calabria, si attendono segnali da Palazzo San Giorgio.

Il Comune di Reggio Calabria, in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici e Culturali e l’Ordine degli Architetti, aveva avviato un anno fa uno studio per regolamentare l’occupazione del suolo pubblico per attività di ristorazione all’aperto. Lo studio, denominato “Studio per la regolamentazione dell’occupazione di suolo pubblico per attività di ristorazione all’aperto, finalizzato alla riqualificazione ambientale, urbana e sostenibile del territorio comunale”, mirava a trovare un equilibrio tra sviluppo economico e tutela del paesaggio urbano.

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Obiettivi del progetto: equilibrio tra economia e tutela del paesaggio

L’obiettivo dello studio era di proporre misure che sostenessero una crescita economica sostenibile in armonia con i beni culturali e paesaggistici. In questo processo, il confronto con le associazioni datoriali ha evidenziato l’importanza di integrare i dehors nel contesto urbano in modo ordinato, rispettando i contesti storici e architettonici di Reggio Calabria.

L’allora assessore Angela Martino aveva sottolineato come in sinergia con le associazioni di categoria si sarebbe puntato all’organizzazione degli spazi pubblici annessi ai locali. “Arredo, protezione perimetrale, pavimentazioni e coperture verranno regolamentati in modo tale da creare un ambiente urbano armonico e visivamente distintivo, che favorisca la crescita imprenditoriale rispettando al contempo l’identità e l’estetica urbana”, le parole dell’ex assessore dodici mesi fa.

Nel giro di qualche giorno dalla presentazione del progetto, come noto è arrivata la sentenza del Processo Miramare, con l’assoluzione di Falcomatà e le settimane di scintille e frizioni che hanno portato dopo varie turbolenze alla composizione della nuova giunta.

Al posto di Angela Martino, in qualità di assessore alle Attività Produttive, è arrivata Marisa Lanucara. Riguardo l’indirizzo politico da seguire in relazione al progetto portato avanti nei mesi scorsi dal Comune con la Soprintendenza e l’Ordine degli Architetti, l’impulso è stato chiaro sin dall’inizio, ovvero bloccare quanto era stato portato avanti.

Assessore Marisa Lanucara (2)
L’assessore alle Attività Produttive Marisa Lanucara

Cambiamenti nella giunta e stop al progetto

Cosi, lo Studio per la regolamentazione dell’occupazione di suolo pubblico per le attività di ristorazione all’aperto, finalizzato alla riqualificazione ambientale, urbana e sostenibile del territorio comunale, con l’obiettivo di ridare decoro alle vie cittadine, è stato stoppato dall’assessore Lanucara, nonostante il lavoro fosse stato ultimato. A questo cambio di indirizzo politico rispetto alla precedente amministrazione (scelta del tutto legittima) tuttavia non è seguita alcuna nuova proposta, lasciando un vuoto decisionale.

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Reazioni degli enti e attesa di una nuova proposta

Gli operatori del settore e i cittadini attendono ancora quini uno studio basato su criteri scientifici e metodi strutturati per la regolamentazione delle aree di ristorazione all’aperto, mirato a garantire un equilibrio tra vocazione turistica e culturale della città e le esigenze dei commercianti.

Gli stessi enti che avevano contribuito in sinergia con il Comune alla redazione dell’importante progetto, contattati ai nostri microfoni hanno ammesso candidamente che è “tutto fermo” da mesi. In sostanza, si è rimasti alla conferenza stampa di presentazione a Palazzo San Giorgio. Da allora è cambiato tutto, basti pensare a chi era seduto al tavolo della conferenza.

Angela Martino ha lasciato Palazzo San Giorgio, sostituita da Marisa Lanucara, Paolo Brunetti non è più sindaco f.f. ma è rimasto in giunta, da vicesindaco. Fabrizio Sudano, dodici mesi fa era ai vertici della Soprintendenza mentre oggi guida il Museo Archeologico di Reggio Calabria.

Rammarico espresso non solo dagli enti, ma anche dalle associazioni di categoria e dai commercianti, i quali si aspettano un regolamento rinnovato, chiaro e definito. Stesse associazioni di categoria (Confcommercio su tutte) che non vogliono dialogare con l’assessore Lanucara: sindaco Falcomatà che è così “costretto” (come capitato pochi giorni fa) a mantenere un canale aperto in prima persona, anche se il recente incontro ha causato qualche mal di pancia in qualche associazione, che si sentirebbe trascurata e fuori dalla sinergia con l’amministrazione comunale.

Dopo dieci mesi dall’insediamento della nuova giunta (tempo più che sufficiente), si auspica che il nuovo indirizzo politico sui dehors venga chiarito. In questo contesto, la vocazione turistica e culturale di alcune zone dovrebbe essere parte integrante delle proposte, affinché non solo il settore della ristorazione, ma anche la città stessa, possano beneficiare di un regolamento che tenga conto delle peculiarità locali.

Mutare indirizzo politico come voluto dall’assessore Lanucara è lecito, nonostante possa apparire singolare accantonare un progetto, già ultimato, ideato dal Comune e da soggetti che per mission istituzionale hanno le competenze scientifiche per esprimersi sul tema della riqualificazione urbana. Meno comprensibile però è bloccare tutto senza avere sul tavolo una valida alternativa.