Inchiesta “Ducale” a Reggio, no del Tdl per il carcere a Martina Giustra

Discussi anche gli appelli della Procura per quanto riguarda le posizioni dell'ex capogruppo di Fdi al Consiglio regionale e dell'ex capogruppo Pd al Comune Giuseppe Sera

Palazzo San Giorgio Comune Reggio Calabria (2)

Inchiesta Ducale, ancora un no del Tribunale del riesame di Reggio Calabria agli appelli del Pubblico Ministero per l’emissione di una misura cautelare in carcere.

Decisione del Tribunale del riesame per Martina Giustra

Il collegio della Libertà (presidente Antonino Francesco Genovese, giudice relatore Aurèlie Patrone e giudice Lucia Antonella Bongiorno) ha confermato il regime di indagata a piede libero (nello specifico gravata dall’obbligo di presentazione trisettimanale alla Polizia Giudiziaria), come disposto nell’ordinanza del Gip di Reggio Calabria del 29 maggio scorso, per Martina Giustra, una delle scrutatrici del seggio elettorale della frazione collinare nord di Reggio, Sambatello.

È proprio qui che, stando alle intercettazioni degli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, sembrerebbero esserci stati voti fantasma a beneficio dei candidati attualmente coindagati nell’inchiesta “Ducale”.

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La Procura contesta la decisione

La Procura aveva chiesto al Tribunale del riesame l’applicazione di una misura in carcere, contestando in particolare la motivazione del Giudice primae curae, il quale aveva escluso la gravità indiziaria in relazione all’aggravante mafiosa. Tuttavia, il Tribunale ha respinto questa richiesta.

Posizione degli altri indagati nell’inchiesta “Ducale”

Già discussi anche gli appelli della Procura per quanto riguarda le posizioni di due politici indagati nell’inchiesta “Ducale”: l’ex capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Neri, e l’ex capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Reggio, Giuseppe Sera. Per entrambi, la Dda continua a richiedere la misura cautelare.

fonte: gazzettadelsud