Reggio, l’assurda vicenda del cantiere immobile in via Diana

Un record negativo da far invidia al Ponte Calopinace. Non si riesce a concludere un cantiere di pochi metri: pronte le denunce

via diana

A Reggio c’è qualcosa di ‘memorabile’ anche nell’incredibile, e imbarazzante, vicenda del cantiere in via Diana.

Pochi metri di cantiere, qualcosa che ovunque verrebbe risolto nel giro di una manciata di giorni, in riva allo Stretto diventa un’opera da fare invidia alla costruzione di un grattacielo.

Di sicuro non fa invidia al Ponte Calopinace, anzi può essere accomunato a quella che è forse l’incompiuta per definizione, riguardo l’assurdità di come a Reggio non si riescano a concludere opere di ordinaria amministrazione.

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La situazione sull’infinito e “gigantesco” cantiere di via Diana è facilmente sintetizzabile. A quasi un anno dall’avvio del cantiere i lavori procedono (si fa per dire) in modo lento e disordinato. Un disagio non solo per i cittadini e i residenti di Via Diana, ma anche per l’Asp e un’attività commerciale (precisamente un ristorante bistrot) che si trovano proprio in quella strada, con quest’ultima attività che, infuriata per i ritardi, avrebbe già chiesto il risarcimento danni all’amministrazione comunale.

Nonostante i numerosi solleciti non abbiano prodotto alcun risultato, sembrerebbe che l’amministrazione comunale non voglia procedere con la rescissione del contratto con la ditta incaricata dei lavori perchè l’iter comporterebbe “un ulteriore perdita di tempo e si dovrebbe ripartire daccapo con una nuova assegnazione”.

Un concetto particolare per non dire incomprensibile. Significherebbe che a Reggio Calabria qualsiasi ditta anche per sostituire una mattonella potrebbe prendersi 10-15 anni di tempo per concludere i lavori, tanto l’amministrazione comunale di rescindere il contratto non ne avrebbe comunque intenzione.

Praticamente è quello che da mesi si può tranquillamente osservare in via Diana. Lavori a singhiozzo, a settimane alterne (forse in base all’umore della ditta incaricata dei lavori), uno o due operai al massimo che all’incessante ritmo di un centimetro al giorno lavorano all’interno di un cantiere che di questo passo sarà concluso verso la primavera del 2049.

Anche l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Costantino, sempre disponibile e impegnato su numerosi cantieri e incompiute, candidamente ha ammesso che non riesce ad incidere concretamente rispetto agli ingiustificabili ritardi che si protraggono ormai da mesi in via Diana.

E’ però dovere dell’amministrazione comunale risolvere la situazione: rescindere un contratto non è un peccato, al contrario lo è vedere degli “eterni scavi” (tutt’altro che suggestivi) in una via centralissima della città, tra il Corso Garibaldi e la Via Marina.