Ponte e DL Sicurezza, TitengoStretto: ‘Libertà di pensiero diritto inalienabile’

TitengoStretto difende la libertà di pensiero dopo le polemiche sull'incontro No Ponte a Villa San Giovanni: "Il pensiero critico non può essere criminalizzato"


L’incontro del 19 ottobre scorso presso il CSC Nuvola Rossa di Villa San Giovanni ha suscitato polemiche. Era inopportuno il tema trattato? Gli ospiti? Il tema del dibattito riguardava il DL Sicurezza e il DL Infrastrutture, con ospiti di grande rilievo: il PM Stefano Musolino, l’avvocato Arturo Salerni e il professor Alberto Ziparo.

Si tratta di personalità qualificate, invitate per offrire un contributo estremamente competente sui temi proposti. Chi ha partecipato ha potuto constatare la correttezza delle relazioni e del dibattito, nonché l’oggettività dell’approccio. Prima ancora di iniziare il suo intervento, il dottor Musolino ha precisato di non assumere alcuna posizione sulla questione del Ponte, soffermandosi piuttosto sulla gestione del dissenso, citando Aldo Capitini per sottolineare il valore della resistenza passiva e non violenta.

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L’avvocato Salerni ha approfondito le misure introdotte dal DL 1236, tra cui l’introduzione del reato di rivolta all’interno di un istituto penitenziario, il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, e la ripenalizzazione del blocco stradale. Ha inoltre discusso dell’ipotesi aggravata per danneggiamenti legati a manifestazioni contro le infrastrutture di interesse strategico.

Il professor Ziparo ha riferito con il rigore scientifico le questioni tecniche e strutturali relative all’opera del Ponte, offrendo una panoramica dettagliata.

La radice della polemica

Non si riesce a individuare la radice della polemica, se non nel fatto che il dibattito sia stato organizzato da uno dei gruppi No Ponte calabresi, che ha tenuto alta l’attenzione su un’opera che rappresenta un rischio reale per i territori e i cittadini. Strumentale appare la critica alla presenza di un magistrato di grande valore ed esperienza come il dottor Musolino, la cui partecipazione è stata più che appropriata, considerando il clima attuale attorno al progetto del Ponte.

Forse chi ha sollevato queste polemiche non è al corrente che all’incontro erano presenti anche rappresentanti della minoranza in consiglio comunale e personalità politiche locali favorevoli all’opera.

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Il dibattito pubblico è stato progressivamente sottratto ai territori e ai cittadini, e le leggi L. 120/2024 e L. 153/2024 garantiscono al Governo l’ultima parola anche in caso di pareri negativi sulla VIA/VAS. Inoltre, l’inasprimento delle sanzioni contro le proteste non violente sembra mirare a dissuadere dal dissenso civile e non ideologico sul Ponte.

Difendere il pensiero critico

La domanda che emerge è se dobbiamo accettare passivamente opere imposte dall’alto, tacitando il dissenso civile e criminalizzando il pensiero critico. Si vuole forse disegnare una cittadinanza rassegnata a una sospensione della democrazia? Nulla sarebbe più triste se così fosse, se si volesse imporre un ordinamento liberticida e antidemocratico, dove il pensiero critico è ridotto al silenzio in nome della propaganda.