Reggio, nodo scuola di Catona ed ex Ciapi. Ripepi: ‘Fossi stato io il sindaco avrei risolto subito’

Quartuccio: "Prossimo step l'incontro in Prefettura il 22 ottobre. I bambini, vista l'urgenza documentata, dovrebbero avere la priorità"


È ottobre inoltrato, ma la sveglia, per alcuni ragazzi, non suona presto la mattina e non vi è alcun fuggi fuggi per le strade per arrivare in orario a scuola.

Gli studenti della scuola Dante Alighieri di Catona sono costretti, a causa dell’inagibilità dell’edificio scolastico, a frequentare le lezioni in orario pomeridiano. Un vero e proprio dramma per le famiglie che, speravano in una soluzione lampo che, purtroppo non è arrivata ed ora, a malincuore, sembra sempre più lontana.

Del caso scuole, in particolar modo del trasferimento di 14 classi dell’istituto Radice Alighieri, si è parlato nell’ultima puntata di Live Break, che ha visto come ospiti Massimo Ripepi, consigliere di opposizione e presidente della commissione consiliare controllo e garanzia e Filippo Quartuccio, consigliere metropolitano con delega alla cultura.

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Ripepi: “Perchè non si è valutata la circoscrizione di Arghillà?”

“Si parla sempre della stessa storia, in ogni capitolo del libro “Falcomatà” i fatti ripetono. Se io fossi stato il sindaco – ha detto Ripepi a CityNow – avrei risolto il problema in poche battute. In che modo? Avrei preso la circoscrizione di Arghillà, di proprietà del Comune, l’avrei ristrutturata – perchè è stata vandalizzata in seguito agli interventi di riqualificazione – ed avrei pensato intanto a mettere in sicurezza studenti e personale scolastico e poi sarei passato al problema della scuola attualmente chiusa a Catona. Vorrei ricordare che lo stabile in oggetto era già stato affidato, qualche anno fa, all’istituto comprensivo Radice Alighieri.

E invece cosa hanno fatto? Da buona armata Brancaleone che deve fare tutto all’improvviso, la Regione si è detta disponibile, ma alla fine nella giornata di ieri abbiamo saputo essersi creato un contenzioso. Alla riunione del comitato genitori della scuola di Catona, il vicesindaco Versace in un momento di grande sincerità, ha detto “questi non se ne andranno”, io apprezzo la sincerità però il problema resta. La scuola per mediatori legittimamente rivendica i propri diritti. Ma ora “prendersela” con la Regione è ingiusto, perchè si è resa disponibile ed ha anche siglato la delibera”.

Quartuccio: “Il 22 ottobre tavolo in Prefettura”

“Per fortuna il problema di Ripepi sindaco, Reggio Calabria non lo ha ancora vissuto e speriamo non lo viva mai – ha replicato il consigliere metropolitano alla prima affermazione del collega del Comune. Rispetto alla vicenda degli istituti scolastici, nel corso delle ultime settimane, è vero, se n’è discusso tanto, così come tante sono state le interlocuzioni tra istituzioni, docenti e genitori, così come i passi in avanti. È notizia di queste ore la convocazione in prefettura, da parte della dott.ssa Vaccaro di un tavolo dedicato, giorno 22 ottobre, per discutere della questione.

L’amministrazione comunale si è messa subito a disposizione per sistemare strutturalmente le strutture idonee ad ospitare le attività scolastiche, purtroppo non tutti i tipi di locali possono essere adibiti a scuola, in particolar modo per ciò che concerne Catona, era difficile immaginare soluzioni che garantissero l’unicità territoriale per ben 14 classi. Siamo alla presenza di un’urgenza documentata, in cui i bambini dovrebbero avere la priorità di fronte a qualsiasi cosa, qualcuno doveva farsi carico di comunicare agli attuali occupanti del Ciapi la decisione, ovvero il proprietario, la Regione Calabria. La scuola per mediatori linguistici ha messo di mezzo un legale, parlando addirittura di abuso, da qui la nascita del contenzioso”.

I genitori: “Indignati ed esausti. Siamo di fronte ad un’emergenza sociale”

La rappresentante dei genitori dell’istituto Radiche Alighieri, Silvia Condorelli, è tornata nuovamente a parlare ai microfoni di CityNow, per illustrare l’attuale situazione e quelle che sono le richieste da parte delle famiglie della scuola di Catona:

“Avevamo previsto che sarebbe arrivato, per noi, il momento di rottura. Era prevedibile immaginare che le famiglie non avrebbero sopportato a lungo questi ritmi, le famiglie ed i ragazzi sono esausti. L’episodio, a mio avviso sintomatico, è avvenuto nella giornata di ieri, quando tutti i ragazzi, 263 si sono astenuti dalle attività scolastiche.

Uno sciopero che abbiamo ritenuto di dover organizzare per manifestare in maniera ampia e corale, la nostra indignazione. Chiediamo anzitutto che le forze politiche trovino un punto di convergenza sull’unico intento che tutti noi abbiamo: riportare i nostri figli a scuola di mattina. In seno al consiglio di istituto straordinario molto intenso e con momenti di tensione, abbiamo chiesto che si guardi alla situazione così com’è, siamo di fronte ad un’emergenza sociale33 che non è più tollerabile”.

Quale sarà il futuro delle scuole a Reggio Calabria?

Impossibile non pensare a quello che sarà il futuro delle scuole a Reggio Calabria. Basti pensare che, solamente 23 edifici sono stati sottoposti ai controlli di vulnerabilità sismica e 9 sono risultati inagibili. Cosa avverrà una volta che gli interventi proseguiranno anche sulle restanti scuole?

Una possibile soluzione potrebbe essere quella delle scuole modulari, prefabbricati creati, tra l’altro, da un’azienda reggina, la FMB Tubes con sede a Polistena, permetterebbe nel giro di qualche mese di avere strutture nuove e sicure in cui ospitare i ragazzi e le attività scolastiche.

Quartuccio si è detto favorevole alla proposta, soprattutto alla luce dell’impatto ambientale praticamente pari a zero, che questa soluzione comporterebbe, al contrario delle colate di cemento a cui la società ci ha abituato:

“Ovviamente – ha precisato il consigliere di maggioranza – la cosa andrà attentamente valutata dagli organi competenti e da tutti i personaggi coinvolti. C’è da capire anche la fattibilità non solo in termini economici, da parte dell’amministrazione, ma anche di “posizionamento”, perchè si ok, si risolve il problema edifici, ma servono anche spazi adeguati in cui collocare le scuole modulari”.

Ripepi, pur essendo anch’egli favorevole alla proposta, non ha perso l’occasione di affondare un colpo contro l’amministrazione:

“La maggioranza è specialista in chiacchiere. Non hanno messo una lira nel piano triennale delle opere pubbliche. I genitori devono sapere che le scuole adesso sono in difficoltà, ma ancora è da vedere quello che succederà dopo, quando tutte riceveranno gli esiti dei carotaggi. Hanno creato una situazione catostrafica e, di certo, va pensato al futuro ed a soluzioni alternative sin da ora. Visto che non sono in grado di trovare una soluzione immediata ai problemi di oggi, io mi domando cosa si farà per la costruzione di nuove scuole a Reggio Calabria? A quali linee di finanziamenti si ha intenzione di attingere? Se non rispondiamo a queste domande, stiamo parlando di aria fritta.

Il rischio, adesso – ha concluso Ripepi, è anche quello della migrazione. Perchè stando a queste condizioni i genitori hanno già in mente i nullaosta da richiedere per rientrare in una situazione di normalità e, così facendo, la scuola rischia di scomparire”.

Un finale davvero inaspettato, ma soprattutto triste se si pensa all’importanza delle scuole di quartiere, che contribuiscono a creare vere e proprie comunità. La vicenda, purtroppo, sembra ancora lunga e travagliata, maggiori risposte potranno arrivare solo dopo il confrontro tra le parti fissato per il 22 ottobre in Prefettura.