Gennaro Cortese reggino da record: arriva l’ottava laurea

Un traguardo speciale per i 50 anni di matrimonio. Una vita di studi, ma soprattutto d’amore per la famiglia


Non un semplice mazzo di fiori, ma un dono straordinario: l’ottava laurea. Gennaro Cortese, 74 anni e una vita ricca di successi, dedica il suo ultimo titolo accademico alla moglie Mara per celebrare i 50 anni di matrimonio, mentre guarda già al futuro con un nuovo sogno.

Un traguardo speciale per i 50 anni di matrimonio

Gennaro Cortese, giornalista ed ex dirigente Telecom, protagonista di una carriera costellata da riconoscimenti, ha recentemente conseguito la sua ottava laurea in Turismo e Spettacolo presso l’Università di Messina (Unime). Non un traguardo qualsiasi, ma un dono speciale per la moglie Mara, con cui festeggia il cinquantesimo anniversario di nozze. La cerimonia di laurea ha rappresentato per Cortese l’occasione per rendere omaggio alla donna della sua vita.

Lo aveva lasciato intendere, in diretta tv, dinanzi a milioni di telespettatori durante una puntata della passata edizione di “Italia Sì” di Marco Liorni, in onda su Rai Uno, pur scherzando sul fatto che avrebbe rinunciato ad un altro titolo accademico per amore proprio di Mara. In realtà, alla fine è arrivato il bell’omaggio.

Una tesi sulla tradizione del Cunto

Alla soglia dei 74 anni, Cortese ha discusso una tesi dedicata alla tradizione del Cunto, il racconto orale tipico della cultura siciliana, incentrata sulle figure dei celebri contastorie e cantastorie come Mimmo Cuticchio e Peppino Celano. Un tema appassionante, seguito con il supporto del relatore professor Dario Tomasello, che ha permesso a Cortese di esplorare le radici storiche e culturali del racconto popolare.

Una vita di studi, ma soprattutto d’amore per la famiglia

Il percorso accademico di Gennaro Cortese è un’autentica dimostrazione di dedizione e passione per la conoscenza. Padre di tre figli – Lorenzo, Raffaella e Andrea – e nonno di sei nipoti, con un settimo in arrivo nei prossimi mesi, Cortese ha sempre trovato il tempo per coltivare i suoi interessi, nonostante gli impegni lavorativi e familiari.

L’anno scorso aveva raggiunto il traguardo della settima laurea, dedicata al padre Lorenzo, scomparso quando lui aveva appena 14 anni. Le altre lauree sono state invece dedicate ai nipoti, come testimonianza di un’eredità culturale che desidera lasciare loro:

«È un modo per tenere vivo il ricordo del nonno anche quando non ci sarò più», ha spiegato Cortese in occasione della sua ultima laurea.

Tanti riconoscimenti e l’impegno nel sociale

Oltre ai successi accademici, Gennaro Cortese è molto attivo e impegnato nel sociale. Nel 2020, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria gli ha conferito il prestigioso riconoscimento del San Giorgio d’Oro, onorificenza che premia coloro che si sono distinti per meriti straordinari in vari campi. Più recentemente, nel 2023, ha ricevuto il Premio Nazionale alle eccellenze “Reggio Calabria Day”, ulteriore testimonianza del suo contributo alla comunità.

Attualmente, Gennaro Cortese è presidente provinciale e regionale dell’Associazione nazionale ufficiali delle Forze armate italiane e presidente provinciale dell’associazione combattentistica il Fante. Un impegno che riflette la profonda attenzione per il servizio e la memoria storica, valori che ha sempre trasmesso alla sua famiglia e alle generazioni più giovani.

Il sogno della nona laurea

Nonostante il traguardo appena raggiunto, Gennaro Cortese non ha proprio intenzione di fermarsi. In vista della nascita del settimo nipote, che avverrà tra pochi mesi, ha già in mente un nuovo obiettivo: la nona laurea, da dedicare al piccolo in arrivo. Un’ulteriore dimostrazione non solo di una inesauribile sete di conoscenza, ma soprattutto di un legame indissolubile e di un amore che lo unisce alla sua famiglia.

Un vero e proprio esempio di resilienza e tenacia, non solo per i giovani, ma soprattutto per chi nella cosiddetta “terza età” si sente già messo da parte. Il messaggio che Gennaro Cortese vuol lanciare è proprio questo:

«Non è mai troppo tardi per realizzare le cose che si desiderano.»

E se lo dice lui che si è laureato negli anni della pensione, c’è davvero da crederci.