Don Danilo Latella: ‘Archi e la chiesa di Sant’Antonio, un tesoro da proteggere’

"Se si parla ancora male di un quartiere bello come il nostro - ha spiegato il parroco - è perché troppi lo considerano brutto e invivibile. Non è così"


Don Danilo Latella, Parroco della Parrocchia Maria Santissima Del Carmelo di Archi Carmine, scrive:

“Lo stesso luogo dove ci si può fermare per contemplare la bellezza diventa, nelle mani sbagliate, un teatro di schiamazzi e degrado. Eppure, quel luogo non perde il suo fascino millenario, nonostante le nostre azioni attuali”.

La mancanza di continuità educativa

Il vero problema che affiora sempre più è la mancanza di continuità tra le generazioni, un vuoto educativo spaventoso che produce persone esperte in estetica, ma totalmente ignoranti della vera bellezza.

Non possiamo incolpare automaticamente i giovani; è troppo facile. La responsabilità educativa ricade sugli adulti, che spesso scaricano sui ragazzi colpe che appartengono anche a loro. Non possiamo neanche dare la colpa solo alle famiglie, perché a volte, nonostante i sani valori trasmessi, nascono personalità ribelli e lontane dallo stile ricevuto.

Riflessione per genitori e ragazzi

La vera domanda è: stiamo facendo il nostro meglio come genitori, come adulti? Sappiamo cosa fanno i nostri figli? Sappiamo chi frequentano, dove vanno, cosa li attrae? E voi, ragazzi, vi domandate mai:

  • “È bello ciò che sto facendo?”
  • “È rispettoso?”
  • “Lo farei se i miei genitori mi vedessero?”

Se ciascuno di noi si assume la sua parte di responsabilità, possiamo cambiare il corso delle cose. Dobbiamo fermarci e riflettere sulle conseguenze di un’educazione data per scontata o, peggio, non data.

L’importanza dell’educazione

Non si nasce educati, lo si diventa grazie a qualcuno. Ed è qui che sta la sfida più grande: denunciare il vandalismo è giusto, ma occorre educare queste nuove generazioni che, per attirare l’attenzione, sfogano la loro frustrazione in modo sbagliato.

E perché lo fanno? Perché gli adulti sono più adolescenti dei loro stessi figli, più presenti online che nella vita reale.

Responsabilità collettiva

Siamo tutti responsabili delle cose belle e brutte che accadono. Nessuno è escluso. Se si parla ancora male di un quartiere bello come il nostro, è perché troppi lo considerano brutto e invivibile. Non è così! Ogni casa può essere l’inizio di un cambiamento; ogni piccolo gesto può creare un nuovo oceano. Ci crediamo?!

Un appello al rispetto

Speriamo di poter tornare a gustare le meraviglie che abbiamo: il gioiello di S. Antonio, le piazze della Parrocchia, le vie del Quartiere, luoghi di incontro, svago, comunità e amicizia. Luoghi che meritano di essere trattati con guanti bianchi e rispetto infinito, non con sassate o rifiuti.

Il bene è tale solo se è comune e se tutti possono goderne. Saremo capaci di vantarci del nostro quartiere, di prendercene cura come fanno ancora troppo pochi? Adulti e giovani, il destino di Archi dipende da noi. Nessun altro lo farà al nostro posto.