Ponte sullo Stretto, la risposta della società: “Fattibilità mai messa in discussione”

"Non è vero che il franco navigabile sia di ostacolo al passaggio navi, massime tutele per gli espropriandi, attenzione alla salute pubblica e nessuna devastazione", tra le motivazioni della replica


In relazione alle affermazioni riportate su alcune tematiche riguardanti la realizzazione del ponte, la società Stretto di Messina precisa quanto segue.

Fattibilità del ponte mai messa in discussione

La fattibilità tecnica del progetto non è mai stata messa in discussione. Per le risposte alle osservazioni del MASE, sono stati aggiornati oltre 800 elaborati progettuali, su 10 mila, anticipando molti studi che sarebbero stati svolti in sede di stesura del progetto esecutivo. La documentazione comprende studi e approfondimenti di settore che, sulla base di dati aggiornati e di nuove modellazioni, hanno fornito le informazioni per le integrazioni.

Hanno contribuito alla stesura il Contraente Generale – Eurolink, con il coinvolgimento di un gruppo di progettazione multidisciplinare costituito da società, professionisti e professori universitari di primaria rilevanza, in ambito nazionale e internazionale, coinvolti nella realizzazione dei principali ponti sospesi al mondo, come la danese Cowi. L’attività è stata effettuata con il continuo confronto tra il Contraente Generale – Eurolink e la Stretto di Messina, con la partecipazione dell’Expert Panel per la componente ambientale, il Project Management Consultant – Parsons Transportation Group, e il Monitore ambientale – Edison Next Environment.

Non è vero che il franco navigabile sia di ostacolo al passaggio navi

Il franco navigabile del ponte sullo Stretto di Messina è di 72 metri per una larghezza di 600 metri e si riduce a 65 metri in presenza di condizioni eccezionali di traffico pesante stradale e ferroviario, assolutamente gestibile. Si tratta di un’altezza in linea o superiore ai ponti esistenti sulle grandi vie di navigazione internazionali e in linea con le affermazioni attribuite alla compagnia di navigazione MSC.

“Il tema del franco navigabile del ponte sullo Stretto di Messina è stato ampiamente analizzato attraverso un approfondito esame del traffico degli ultimi anni nello Stretto, suddiviso per le diverse imbarcazioni. Nessuna nave in transito nel 2023 sarebbe stata impossibilitata a passare con il ponte”.

Le grandi navi container che accedono al Mediterraneo passano per il canale di Suez sotto l’Al Salam Bridge, il cui franco navigabile è inferiore ai 72 metri che saranno disponibili sullo Stretto di Messina. Analogo discorso vale per i ponti sul Bosforo diretti al Mar Nero.

Inoltre, il franco navigabile è stato verificato considerando le condizioni estreme di temperatura previste in sito, contemporaneamente alla presenza sull’implacato di un significativo traffico stradale e dell’incrocio, nella maniera più sfavorevole, di treni di vario tipo, ivi compresi treni merci di dimensioni e massa al di sopra delle capacità operative dei treni oggi circolanti.

Le oscillazioni delle navi di 5/10 metri a causa del moto ondoso non trovano alcun riscontro nella realtà dello Stretto di Messina. Onde di 9 metri si sono verificate solo in occasione del maremoto del 1908.

Massime tutele per gli espropriandi

La Stretto di Messina è da sempre impegnata nel favorire un rapporto di collaborazione tra l’espropriando e l’espropriante, nel pieno rispetto dei diritti, dei principi di equità e trasparenza. Sono previsti criteri unitari applicabili per ogni tipologia di opera da realizzare, con l’obiettivo di privilegiare la mediazione e il confronto fra le parti per una tempestiva individuazione della giusta indennità.

Nell’ottica della collaborazione, il processo concordato incentiva il raggiungimento dell’accordo bonario con gli espropriandi, con forme di semplificazione e certezza sulla liquidazione delle indennità. In particolare, per immobili residenziali e produttivi sono previste modalità di trattamento adeguate alle rispettive tipologie, così da non interrompere attività produttive, favorire la tempestiva rilocazione e consentire l’acquisizione di cespiti sostitutivi di quelli interessati dall’espropriazione.

Attenzione alla salute pubblica e nessuna devastazione

Il progetto ambientale della cantierizzazione prevede, nel pieno rispetto della legislazione vigente, criteri di salvaguardia ambientale molto rigidi che afferiscono agli impatti potenziali emersi durante la fase di cantierizzazione. Le misure di mitigazione e le procedure operative di cantiere riguardano vari ambiti, tra cui: gestione del materiale di scavo, previsioni di impatto acustico e vibrazionale, alterazioni di qualità dell’aria, gestione dei rifiuti e tutela delle risorse idriche e del suolo.

Durante la fase di realizzazione del Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria, è previsto un Piano di Monitoraggio ambientale in corso d’opera, che riguarderà sia le aree di cantiere direttamente interessate dall’opera che la cosiddetta “area vasta”, estesa oltre i confini strettamente interessati dai lavori.

Massima attenzione al confronto con il territorio

Il confronto da parte di Stretto di Messina è continuo e costante in tutte le sedi e a tutti i livelli. Il processo pubblico di confronto sull’aggiornamento del progetto definitivo avviene nell’ambito della consultazione pubblica prevista dalla procedura di aggiornamento della VIA e nella Conferenza di servizi indetta dal MIT, in collaborazione con le Amministrazioni coinvolte nel procedimento.