Metrocity, petizione a San Ferdinando contro le emissioni odorigene moleste
Secondo le indagini delle Forze dell'Ordine la probabile fonte delle emissioni sarebbe l'impianto di compostaggio della zona industriale
27 Settembre 2024 - 07:55 | Comunicato Stampa
Il Comune di San Ferdinando intende informare i cittadini riguardo il fenomeno delle emissioni odorigene moleste che da tempo affliggono il centro abitato, compromettendo gravemente la qualità della vita quotidiana. L’amministrazione comunale, consapevole della delicatezza della situazione, si è attivata prontamente in collaborazione con la cittadinanza e le autorità competenti, allo scopo di individuare le cause del problema e mettere in atto le misure necessarie per risolverlo.
Numerose segnalazioni sono state inoltrate al Comune da parte di residenti e imprese, sia in forma scritta che verbale, lamentando l’impossibilità di condurre una vita normale a causa degli odori persistenti che, in alcuni casi, hanno costretto le persone a chiudersi in casa per sfuggire alla puzza, e gli imprenditori a dover respingere clienti o affrontare l’abbandono dei dipendenti. Il fenomeno sta arrecando un grave danno non solo alla salute pubblica, ma anche al tessuto economico locale e alla reputazione del luogo.
In risposta a queste problematiche, una petizione con circa 700 firme è stata presentata al Comune e al Comando dei Carabinieri, segnalando l’ampia diffusione e la pervasività del fenomeno. La partecipazione massiccia alla raccolta firme è il segno tangibile della sofferenza collettiva che la comunità sta vivendo.
Le indagini attualmente in corso hanno permesso alle Forze dell’Ordine e alla Polizia Municipale di individuare come probabile fonte delle emissioni un impianto di compostaggio situato nell’area industriale. Questa ipotesi è al vaglio degli enti competenti, e nel frattempo ha portato alla sospensione della pratica di raddoppio della produzione richiesta dalla società che gestisce l’impianto, durante una recente conferenza dei servizi presso la Città Metropolitana di Reggio Calabria.
L’amministrazione comunale conferma il proprio impegno a monitorare da vicino la situazione e a intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare la salute e il benessere dei cittadini. Confidiamo nel lavoro delle autorità competenti e continuiamo a sollecitare risposte concrete per porre fine a questo sgradevole fenomeno.
Va detto che la società che produce compost nella zona industriale di San Ferdinando comunicato l’avvio di una campagna di monitoraggio delle emissioni odorigene nel contesto urbano di San Ferdinando in collaborazione con Lenviros, spin-off tecnologico dell’Università di Bari al fine di determinare l’entità del fenomeno “confidando che tale iniziativa possa contribuire a dissipare eventuali preoccupazioni della cittadinanza e degli enti territoriali, restando a disposizione per ulteriori chiarimenti e per ogni necessità di collaborazione”.
L’amministrazione comunale accoglie con favore l’iniziativa della società ma, allo stesso tempo, rimarca che il tema non sono le “eventuali preoccupazioni” ma un conclamato degrado della qualità dell’aria che impatta negativamente sulla vita delle persone e confida in una chiara assunzione di responsabilità e di attuazione di tutte le misure utili a risolvere definitivamente il problema.
Dichiara il sindaco di San Ferdinando Luca Gaetano:
“Non siamo alla ricerca di capri espiatori ma non possiamo neanche accettare la negazione dell’evidenza da parte di chi sta – con ragionevole certezza – compromettendo il benessere della popolazione e non ci fermeremo di fronte a elementi difensivi meramente formali finalizzati solo a riprendere l’iter di raddoppio superando la sospensiva della Conferenza dei Servizi. Speriamo davvero che la dichiarata volontà di collaborazione si traduca in atti concreti, nella consapevolezza che la responsabilità sociale di impresa riguarda anche l’attenzione verso tutti gli stakeholder rappresentati in primis dalle comunità locali.”
Ulteriori aggiornamenti saranno forniti alla cittadinanza non appena disponibili.