Feste Mariane, Don Nuccio Cannizzaro spiega l’idea dell’incontro tra San Giorgio e la Sacra Effigie
Il Parroco della Chiesa di San Giorgio al Corso: 'L'idea è antica, non è nata in questi giorni né in questa settimana'
17 Settembre 2024 - 10:07 | di Domenico Suraci
Le Feste Mariane 2024 di Reggio Calabria volgono al termine. Sono stati giorni intensi, numerosi gli eventi, i momenti di riflessione offerti sia dai festeggiamenti civili che da quelli religiosi. Due mondi seppur paralleli che da sempre si guardano e si sfiorano, spesso intrecciandosi creano momenti di acceso dibattito. Non è il caso di questa iniziativa, nella sua forma inedita di Don Nuccio Cannizzaro. Il Parroco della centralissima Chiesa di Reggio Calabria di San Giorgio al Corso anche nota come Chiesa degli Artisti ai microfoni di CityNow ha spiegato la genesi dell’incontro tra la Statua di San Giorgio, già ammirata durante la processione del 13 aprile scorso e la veneratissima Effigie della Madonna della Consolazione.
L’iniziativa promossa da Don Nuccio Cannizzaro
“L’idea è antica, non è nata in questi giorni né in questa settimana. Nel Vangelo di Luca c’è una parola: ipapanté. L’evangelista usa questo termine per descrivere l’incontro al Tempio di Gerusalemme, del Santo Simeone con Maria che portava il Bambino appunto al Tempio. Ho pensato è una grande festa quella del 2 febbraio, quella della Candelora. Visto che Maria è l’Avvocata del popolo reggino e San Giorgio è il Patrono della città, mi sono domandato, non sarebbe bello si incontrassero? La Statua del Patrono è uscita a salutare Maria e l’ha riverita, come lui anche il resto dei cittadini, tutti dovrebbero andare incontro a Maria. In queste settimane invece ci sono stati molti scontri e polemiche. Ancora di più è utile questo gesto muto e silente che ognuno lo interpreta come preferisce. La priorità è mostrare alla città che c’è un incontro – ha ribadito Don Nuccio – tra Maria ed il Santo Patrono Giorgio”.
fonte foto: RTV
L’incontro metafora di confronto e dialogo
“I due simboli così si incontrano, si parlano, si salutano. Rappresentano così un’immagine iconica di ciò che dovrebbe essere la città. Reggio Calabria come luogo di incontro dove istituzioni civili, militari, religiose si uniscono in un dialogo e con l’ascolto reciproco si vincono le discordie, questa è stata la figurazione. Alcuni hanno capito, altri si sono fatti emozionare dalla novità, quello che conta – ha chiosato il Parroco – è aver lanciato un messaggio”.