Uno sguardo sul sociale: la clinica mobile di Medici del mondo ad Arghillà
La missione dei lavoratori è quella di portare la medicina laddove non arriva e si vivono situazioni di estremo degrado e povertà
07 Agosto 2024 - 07:00 | Maria Laura Falduto
Distante solo un quarto d’ora da Reggio Calabria, Arghillà rappresenta un simbolo di profondo disagio sociale e un luogo dove le criticità sono così radicate da influenzare significativamente le
condizioni di vita di chi vi risiede.
Questo quartiere, esteso quanto una striscia di 2 chilometri, nasce come un complesso di edilizia popolare che sorge su una collina e che ospita circa 6.000 abitanti, la maggior parte dei quali vive sotto la soglia di povertà in una situazione di precarietà e di compromissione dei diritti fondamentali.
Arghillà è un quartiere in cui i tassi di disoccupazione, analfabetismo e dispersione scolastica sono altissimi. Le scarse condizioni igieniche del quartiere, l’estrema fragilità socio economica, il
malfunzionamento del sistema fognario, il mancato smaltimento dei rifiuti e l’assenza di politiche di sostegno si ripercuotono sulla salute delle persone, in un quadro di quasi inesistente accesso alle cure e alla prevenzione.
“Molti abitanti di questo quartiere non sono iscritti al Sistema Sanitario Nazionale, ma anche per coloro che lo sono diventa difficile raggiungere i servizi non presenti in loco e spesso difficili da raggiungere: sono tante le persone e le famiglie indigenti che non hanno a disposizione un mezzo proprio. A questo si sommano barriere dovute all’atteggiamento spesso discriminatorio
anche all’interno della rete territoriale.
Per questa ragione una delle prime attività che abbiamo svolto è stata quella di incontrare i Medici di Medicina Generale della zona per sensibilizzarli su questa condizione di forte vulnerabilità. Da subito il nostro team si è messo a disposizione a supporto delle diverse necessità e per collaborare con le associazioni locali“, racconta Roberta Laganà, psicologa di Medici del Mondo.
Grazie all’utilizzo di una clinica mobile, Medici del Mondo riesce a raggiungere le zone meno accessibili della comunità, garantendo visite mediche di base, educazione sanitaria e segnalazione e invio agli specialisti nelle strutture di medicina territoriale e ospedaliere, oltre all’orientamento verso i servizi sociosanitari più vicini.
Per colmare la grave carenza di attività di screening e di prevenzione in ambito oncologico, l’organizzazione ha svolto – presso il Polo sanitario di prossimità ACE – visite senologiche con l’invio per esami diagnostici di approfondimento, come ecografia e mammografia, oltre ad effettuare informative su tematiche di salute rivolte alle donne. Lo scorso mese di giugno, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e associazioni del territorio, si è tenuto un open day presso il centro Ace con l’offerta di servizi di supporto all’allattamento e
alla genitorialità, screening per il papilloma virus ed ecografia ostetrica e ginecologica.
Accanto all’impegno più strettamente sanitario, Medici del Mondo ha organizzato attività psicosociali rivolte alle bambine e ai bambini che risiedono nel quartiere con lo scopo di accompagnare e sviluppare il loro benessere psicofisico, le loro capacità cognitive e fornire strumenti di apprendimento rispetto a tematiche specifiche stringenti.
A fronte di una significativa incidenza di sovrappeso, obesità e consumo sistematico di junk food che interessa soprattutto i più giovani, l’educazione a una nutrizione sana è stato uno dei temi più frequentemente affrontati in queste occasioni di incontro.
Grazie anche alla collaborazione con realtà associative attive sul territorio, Medici del Mondo intende portare avanti eventi e attività di mobilizzazione di comunità e di educazione sanitaria per aumentare la consapevolezza e fornire strumenti affinchè le persone che vivono ad Arghillà possano attivarsi in prima persona nella richiesta del fondamentale diritto di accesso alle cure e
di tutela della propria salute.
“Nell’ambito del nostro progetto socio-sanitario, adottiamo da sempre un approccio multidisciplinare, attivando e coinvolgendo le persone allo scopo di rispondere in maniera adeguata ai bisogni e dare voce alla comunità“, sottolinea Laganà.
“Crediamo molto nelle attività di supporto psicosociale, soprattutto per la fascia più giovane della popolazione. Le bambine e i bambini che abitano ad Arghillà vivono nell’isolamento e nell’esclusione sociale.
L’educazione e l’accesso alle cure sono rimedi potenti, utili anche per sradicare le disuguaglianze che ogni giorno cerchiamo di curare“.
Il programma è finanziato dalla Chiesa Valdese e dalla Fondazione Chanel.