Elezioni, Princi ai giovani che disertano le urne: ‘L’Europa governa la vostra quotidianità’

Astensionismo elettorale giovanile: il messaggio di Giusy Princi ai ragazzi disillusi

Giusy Princi Vicepresidente Regione (3)

La vice presidente della Regione Calabria Giusy Princi, ospite del talk di approfondimento politico ‘Reggio Politik‘, in onda su RTV, ha risposto anche alle domande del direttore di CityNow Vincenzo Comi. Nel corso della puntata la candidata alle prossime elezioni europee, ha analizzato la disaffezione dei giovani al voto e l’ombra dell’astensionismo, creata proprio dalle nuove generazioni.

C’è un dato che preoccupa e non poco, il 40% degli elettori tra 18 e i 34 anni non si reca alle urne. Un segnale che testimonia evidentemente come i giovani non conoscano l’importanza dell’Europa né cosa può fare il Parlamento Europeo per il loro futuro.

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Come si spiega ai giovani dunque l’importanza dell’Europa?

“Confermo. C’è molta disaffezione nei confronti della politica da parte dei giovani – spiega GiusyPrinci – Ritengo che in Calabria non ci siano state mai politche a sostegno dei giovani mirate all’incremento delle opportunità lavorative. Basti pensare che negli ultimi vent’anni la nostra Regione ha perso giovani 160 mila giovani. La Calabria non mai riuscita ad essere credibile a livello politico. Ai giovani dico di scendere in campo e proprio i ragazzi, in queste settimane, mi stanno ponendo molta fiducia.

I giovani devono sapere che l’Europa governa la nostra quotidianeità perchè le risorse che appartengono alle scuole e alle istituzioni sono proprio quelle europee. Il 75% della legislazione italiana è inoltre di derivazione europea. L’Europa ci chiede ad esempio la transizione digitale ed energetica a cui andremo incontro nei prossimi anni. Tutte le risorse che serviranno a governare nei prossimi anni sono proprio di espressione europea. Per questo è importante andare a votare ed interessarsi all’Europa e agli organi istituzionali europei.

Mi impegnerò affinchè la Calabria acquisisca agli occhi dell’Europa la giusta credebilità”.