Reggio, un’imbarcazione dei migranti diventa un’opera d’arte – FOTO

Lo scopo dell'arte non è forse "raccontare"? Il lavoro dei ragazzi del liceo artistico Preti Frangipane

Imbarcazione Migranti Opera Darte (4)

Accoglienza, solidarietà, inclusione. Di fronte alla tragedia contemporanea che vede il Mar Mediterraneo quale rotta obbligata per migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalla fame, frammenti di un barcone utilizzato in uno dei tanti viaggi verso le nostre coste è stato trasformato – grazie alla sensibilità dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e del Liceo artistico “M. Preti/A. Frangipane” di Reggio Calabria – da simbolo del dolore per l’abbandono della propria terra, a messaggio di speranza di un nuovo inizio.

Collaborazione per l’arte e la solidarietà

Nei mesi scorsi ha infatti preso avvio tra le due Istituzioni un programma di collaborazione finalizzato a valorizzare il tema dell’accoglienza umanitaria e quello della tutela ambientale in vista del Progetto Civitas – un percorso di Educazione civica in rete con altre realtà scolastiche del nostro territorio, promosso dall’ex Presidente della Corte d’Appello dott. Luciano Gerardi – che ha coinvolto vari Istituti scolastici cittadini nell’evento finale tenutosi proprio di recente a Piazza Castello e nei locali messi a disposizione dalla Corte d’Appello sul tema Costituzione.

In particolare, ADM – cioè l’ente statale incaricato dello smaltimento delle imbarcazioni utilizzate per l’immigrazione irregolare e alla bonifica ambientale per liberare fondali, coste e porti da tutto ciò che costituisce una minaccia per la salute pubblica – ha aderito tramite la sua struttura regionale alla richiesta avanzata dal liceo artistico reggino di avere pezzi di un barcone destinato alla demolizione, al fine di realizzare alcune opere artistiche, legate alle buone pratiche civiche e ai comportamenti virtuosi, per essere cittadini attivi e consapevoli.

Messaggio di solidarietà e riflessione

La Scuola, supportata da ADM Calabria, ha scelto di lavorare sull’articolo 9 della Costituzione che tutela il patrimonio culturale in tutte le sue forme e, in quest’ottica, è stato scelto lo Stretto di Messina come tema da approfondire in un dialogo tra la civiltà presente e quella classica: patrimonio paesaggistico da conoscere, tutelare e valorizzare; luogo di scambi culturali nell’antichità; matrice identitaria del nostro presente; “luogo” che accoglie chi viaggia per mare, offrendo un porto sicuro.

Scopo altissimo dell’arte è “raccontare”, sensibilizzare, favorire riflessioni su aspetti della vita spesso trascurati; la rappresentazione figurativa pittorica e scultorea proposta dagli alunni esprime pienamente questo valore e rappresenta un germoglio visibile per accrescere il sentimento di pietà che spesso la nostra società non coglie. Lo spirito che ha animato le varie opere creative dei ragazzi esposte in Tribunale, molto apprezzate dai visitatori istituzionali e dal pubblico presente, non è stato quello di raccontare la drammatica retorica della morte, ma una testimonianza di accoglienza che gli abitanti delle nostre coste offrono a queste persone in fuga.

Una realizzazione artistica dall’alto valore civico, che mira a scuotere le coscienze sui princìpi fondanti di una civiltà democratica, in cui la solidarietà e il rispetto dell’altro sono un patrimonio inalienabile per chi arriva e per chi accoglie.